emergency strada rondolino

EMERGENCY, EMERGENZA TRASPARENZA - GINO STRADA INCASSA QUASI 39 MILIONI MA NON DICE DA CHI ARRIVANO: TRA I FINANZIATORI C’E’ IL REGIME ISLAMISTA SUDANESE - RONDOLINO AL VELENO: ''EMERGENCY VA BOICOTTATA. STRADA È UN IMBROGLIONE”

Gino Strada Emergency Gino Strada Emergency

Dino Bondivalli per “Libero Quotidiano”

 

Quello che ha suscitato più polemiche sono i finanziamenti arrivati dal Governo del Sudan, il cui presidente Omar Al-Bashir è inseguito ormai dal 2009 da un mandato di cattura internazionale per crimini di guerra e contro l' umanità commessi durante il conflitto del Darfur.

 

Gino Strada con la figlia Cecilia Emergency Gino Strada con la figlia Cecilia Emergency

Il fatto che un' associazione come Emergency, che si professa indipendente e neutrale e che in passato aveva rifiutato i finanziamenti della cooperazione italiana per i suoi ospedali in Afghanistan perché il nostro Pese stava partecipando all' operazione militare contro i talebani, accetti milioni di euro di contributi dal regime islamista di Khartoum è cosa che desta da tempo parecchie perplessità.
 

EMERGENCY SUDANEMERGENCY SUDAN

Ma se si scorre il bilancio 2014 dell' associazione fondata da Gino Strada, che a favore del presidente sudanese si era schierato quando era uscito il mandato di cattura internazionale nei suoi confronti, a colpire è anche la mancanza di dettagli che riguarda i contributi che arrivano nelle casse dell' associazione da donazioni di privati cittadini all' estero e in Italia oltre che da lasciti e donazioni.

 

Posto che la presenza dell' associazione e la realizzazione dei suoi progetti negli angoli più disastrati del pianeta, dall' Iraq all'Afghanistan, dal Sudan alla Sierra Leone, fino alla Repubblica Centraficana garantisce un sostegno importantissimo alle popolazioni locali,

 

e che quindi ricevere contributi economici dai Governi locali può far parte del gioco, stupisce che accanto al racconto dettagliato di ciò che il gruppo fa e dei costi che sostiene per i vari interventi non ci sia la trasparenza su chi sostiene le attività di Emergency.
 

EMERGENCY CHIEDE LASCITI EREDITARIEMERGENCY CHIEDE LASCITI EREDITARI

Se da un lato nel bilancio dell' associazione, certificato da un organismo indipendente a conferma della serietà del gruppo, viene illustrato nel dettaglio quanto viene speso per gli interventi nei singoli Paesi, comprese le voci destinate a cancelleria, carburanti, utenze e attività ricreative, dall' altro tanta meticolosità va almeno in parte persa quando si parla delle entrate.
 

Certo, su questa voce di bilancio è possibile sapere che circa un quarto delle entrate arriva dal 5 per mille, che nel 2014 ha fruttato 10.360.132 euro, pari al 26,6% del totale, in calo rispetto agli 11.023.415 euro del 2013. O anche sapere come si compongono le entrate derivate dalle attività commerciali.

LOGO EMERGENCY LOGO EMERGENCY

 

Dei 2.313.524 euro di ricavi nel 2014, il 17% è proveniente dall' attività dei Gruppi territoriali, il 41% dai negozi di Natale, il 32% circa dai siti di e-commerce. Quando però si arriva alle donazioni di privati cittadini, che hanno fruttato 7.901.467 euro, ai "lasciti e donazioni in natura", dai quali lo scorso anno sono arrivati 2.903.347 euro, e ai 5.998.820 euro che arrivano da privati e persone giuridiche all' estero, i dettagli scompaiono. La più assoluta trasparenza non guasterebbe.

 

L' associazione nata nel 1994 per offrire «cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà», fa infatti della neutralità un valore cardine.

 

Sapere quali famiglie, gruppi o organizzazioni private la sostengono, contribuendo a un bilancio che conta complessivamente 38.848.588 euro di contributi, sarebbe utile a dimostrare che quella linea di imparzialità viene mantenuta a tutti i livelli.
 

ospedale emergencyospedale emergency

D' altra parte, se si considera la posizione del fondatore di Emergency, Gino Strada, e della sua associazione rispetto ai fatti più recenti di cronaca, qualche scricchiolio rispetto all' impegno di indipendenza e neutralità si avverte.

 

emergency emergency

«Vediamo accadere in Europa quello che da anni accade in Afghanistan, in Iraq, in Siria: le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione», è stato il commento all' indomani degli assalti nella capitale francese. Gli assalti e le vittime innocenti sarebbero quindi il prezzo inevitabile delle politiche europee.

 

RONDOLINO OFFENDE STRADA

Da “tvilfattoquotidiano.it”

 

RONDOLINORONDOLINO

“A Emergency non darei mai un euro, do i miei soldi a Medici Senza Frontiere. Entrambi sono esattamente la stessa cosa, ma Medici Senza Frontiere non fa politica. Tutte le organizzazioni non governative del mondo non parlano di politica, è sancito nei loro statuti. Se tu (Gino Strada, ndr) invece utilizzi il lavoro meritorio e straordinario dei volontari di Emergency per poi costruirci sopra una posizione politica, allora secondo me sei un imbroglione“.

 

Sono le parole pronunciate a La Zanzara (Radio24) dall’editorialista dell’Unità, Fabrizio Rondolino, che spiega il contestato tweet, da lui pubblicato sul noto social all’indomani degli attentati a Parigi. “Su twitter ho scritto che Emergency è un’organizzazione politica antioccidentale mascherata da ospedale ambulante” – continua – “e che va isolata e boicottata. Confermo tutto.

 

Quando dico che Emergency va boicottata, intendo che non bisogna darle i soldi. I suoi grandi sponsor come Fabio Fazio? Ahimè, sono succubi di questa cultura che io definisco ‘terzomondista’, che vorrebbe farci credere che l’Occidente ha un senso di colpa inestinguibile per cui tutti i mali vengono da noi”.

EMERGENCY 1EMERGENCY 1

 

E aggiunge: “Chi finanzia Emergency? Non lo so, vorrei chiederlo a Gino Strada. Non è indicato: 10 milioni di euro provengono dal cinque per mille, poi ci sono quasi 6 milioni provenienti da ‘privati e persone giuridiche’ e non sappiamo chi sono. Ci sono altri 5 milioni che vengono da ‘autorità pubbliche estere’.

 

Mi piacerebbe” – prosegue – “che Emergency motivasse tutte queste entrate. Sono tante: 38 milioni di euro, di cui 10 relative al cinque per mille. Non credo che questi 28 milioni di euro li abbiano raccolti vendendo le spillette. Vorrei una lista dei finanziatori”.

gino stradagino strada

 

Rondolino si esprime anche sulle dichiarazioni rese dalla cantante Fiorella Mannoia alla trasmissione radiofonica Ecg Regione, su Radio Cusano Campus. L’artista, infatti, ha affermato: “Per come la vedo io è tutta colpa dell’occidente. E con questo, ovviamente, non voglio difendere quei vigliacchi che fanno attentati, anzi. Ma non sono vittime anche i civili morti durante i bombardamenti fatti dagli Usa o da altri Paesi occidentali?”.

 

Secondo il giornalista dell’Unità, quelle di Fiorella Mannoia sono le stesse idee di Gino Strada: “E’ una posizione che dà una sostanziale legittimità al terrorismo. Mi ricorda lo slogan degli anni ’70, “Né con lo Stato, né con le BR”, portato avanti dai ‘gruppettari’.

strada ginostrada gino

Alla fine, anche la Mannoia è una ‘gruppettara’ e lo dico amichevolmente. Quella era una posizione demenziale, perché allora aiutava oggettivamente le Brigate Rosse e oggi aiuta il fondamentalismo islamico“.

EMERGENCY STRADA RONDOLINOEMERGENCY STRADA RONDOLINO

 

Nel finale, Rondolino si pronuncia su un articolo pubblicato su Il Giornale, secondo cui Emergency sta sfruttando l’immagine di Valeria Solesin, la ragazza italiana uccisa nella mattanza al Bataclan: “Anche a me effettivamente è sembrato un po’ di cattivo gusto: Emergency ha strumentalizzato una notizia vera, il passato di volontaria della ragazza nell’associazione, per farsi propaganda“

Gino StradaGino Strada

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…