stazione di bologna gilberto cavallini

ERGASTOLO A GILBERTO CAVALLINI PER LA STRAGE DI BOLOGNA - L'EX TERRORISTA DEI NAR CONDANNATO PER LA BOMBA ALLA STAZIONE DEL 2 AGOSTO 1980 CHE CAUSO’ 85 MORTI: FORNI’ SUPPORTO LOGISTICO A VALERIO FIORAVANTI, FRANCESCA MAMBRO E LUIGI CIAVARDINI (GIÀ CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA QUALI ESECUTORI MATERIALI DELL'ATTENTATO)

GIUSEPPE BALDESSARRO per repubblica.it

 

 

strage stazione bologna

Pochi minuti prima delle 16 è stata emessa la sentenza: ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei Nar fascisti. Cavallini, 67 anni, era imputato di concorso in strage. Secondo la procura di Bologna fornì supporto logistico agli esecutori materiali della Strage del 2 agosto 1980. Fu lui a ospitare Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (già condannati in via definitiva quali esecutori materiali dell'attentato) a Villorba di Treviso prima della strage. Sempre lui, per l'accusa, si occupò dei documenti falsi e del trasporto a Bologna, fornendo un'auto.

 

gilberto cavallini

L'ex Nar, già condannato a diversi ergastoli per banda armata e per gli omicidi commessi tra il 1979 e il 1981(di cui è reo confesso), dopo 37 anni di reclusione (venne catturato nel 1983), si trova ora in semilibertà. Cavallini e gli altri ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari), pur ammettendo tutti gli altri attentati firmati dalle destra eversiva, rispetto alla strage alla stazione di Bologna si sono sempre dichiarati innocenti.

gilberto cavallini

 

Così come aveva dichiarato ai giudici di Bologna questa mattina in aula prima che si riunissero in camera di consiglio e sentenziassero: "Sono in carcere dal settembre '83, oltre 37 anni. Sono anni di galera che mi sono meritato, li ho scontati tutti e dovrò scontare ancora. Ho meritato condanne.

 

gilberto cavallini

Ma non accetto di dover pagare quello che non ho fatto, sia in termini carcerari sia di immagine. Tutto quello che abbiamo fatto come Nar lo abbiamo fatto alla luce del sole, a viso scoperto, rivendicando ogni azione. Ci siamo resi conto che quello che abbiamo fatto è stato inutile o comunque sbagliato". Continuando nelle sue dichiarazioni spontanee l'ex terrorista dei Nar aveva quindi affermato: "Non accetto la falsificazione della nostra storia. Tutto il resto non ci appartiene. Abbiamo lasciato in mezza alla strada molte vite umane, anche di nostri camerati e amici. Se voi pensate che dei ragazzini di poco più di 20 anni siano gli esecutori di ordini di gruppi di potere come la P2 o la mafia, fate un grosso errore".

strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 1

 

 

E ancora, aveva detto: "Non fate un servizio al Paese e alla verità. Non mi lamenterò qualsiasi cosa decidiate. Ma una mia condanna sarebbe sbagliata. Noi non abbiano da chiedere perdono per la Strage. Sono pentito di quello che abbiamo fatto, ma né io né i Nar dobbiamo abbassare gli occhi per quanto successo a Bologna il 2 agosto 1980".

Strage di Bologna, ergastolo a Gilberto Cavallini

Condividi 

 

giuseppe valerio fioravanti e francesca mambro

Il processo a Cavallini per l'assassinio di 85 persone e oltre 200 feriti che si è svolto davanti alla Corte d'Assise di Bologna, si chiude dopo 45 udienze che si sono svolte a partire dal marzo del 2018, durante le quali sono stati sentiti una cinquantina tra testimoni, investigatori e periti. Centinaia di migliaia le pagine di atti depositati e presi in esame dalla Corte, presieduta dal giudice Michele Leoni.

 

Va ricordato che per la strage di Bologna com sentenza definitiva della Cassazione del 23 novembre 1995: furono condannati all'ergastolo, quali esecutori dell'attentato, i neofascisti dei Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti. L'ex capo della P2 Licio Gelli, gli ufficiali del SISMI Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, e il faccendiere Francesco Pazienza (collaboratore del SISMI) furono condannati per il depistaggio delle indagini. L'ultimo imputato condannato come esecutore materiale è Luigi Ciavardini:  30 anni confermati in Cassazione l'11 aprile 2007.

vittime della strage di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 10strage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 4strage stazione bologna

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...