offendersi remo bassetti

LA SUBLIME ARTE DI SFANCULARSI – BEN VENGA L’INSULTO, CAPACE DI FARE MENO MALE DEL SILENZIO E DELLA NONCURANZA: IL LIBRO “OFFENDERSI” DI REMO BASSETTI STUDIA L’ATTO DI OFFENDERSI E DI OFFENDERE COME ESPRESSIONE DELLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE - L'AUTORE INDAGA NELLA DIMENSIONE STORICA E CULTURALE DELLA DENIGRAZIONE E DELLE MOLTEPLICI REAZIONI: NELL'800 SI ORGANIZZAVANO DUELLI, OGGI CI SI ATTACCA VIA SOCIAL – SFOGARSI INSULTANDO, D’ALTRA PARTE, HA UNA FUNZIONE SOCIALE CHE…

Caterina Maniaci per "Libero quotidiano"

 

irma e il dito medio

Alla fine di gennaio del 2020, pochi giorni prima di finire nel turbine oscuro della pandemia, a Rimini fa rumore la morte di una anziana signora, Irma, mancata a 84 anni. Il virus non c' entra nulla. Perché lei ha voluto che all' annuncio della dipartita si accompagnasse una sua foto in cui compare con un sorriso sornione e l' inequivocabile gesto del dito medio alzato. Le figlie hanno dichiarato che la madre era uno "spirito libero" e dunque questa non è stata che la logica conclusione di una vita vissuta all' insegna della provocazione. Ma Irma voleva offendere qualcuno o voleva così rispondere a qualche offesa ricevuta? O si trattava di un' offesa, o meglio di uno sberleffo universale, indirizzato al mondo e al destino?

remo bassetti offendersi

 

La vignetta con gli insulti di Qui, Quo e Qua. A fianco, il libro «Offendersi» L' episodio e le conseguenti domande aprono le riflessioni, le osservazioni, le conclusioni contenute nel saggio di Remo Bassetti dal titolo Offendersi, edito da Bollati Boringhieri (pp.288, euro 15). Il titolo indica con chiarezza il tema: l' atto di offendersi, l' atto di offendere e il diritto, per semplificare, a offendersi e a offendere. Soprattutto ai nostri tempi.

 

Senza il diritto di offendere, sostiene Salman Rushdie, la libertà di espressione non esiste. E oggi, dicevamo, offendere e sentirsi offesi sono fenomeni dilaganti, dall' intimità della famiglia, dai social alle arene televisive, dai seggi parlamentari alle colonne dei giornali. I tribunali traboccano di cause pendenti su diffamazioni, ingiurie, e simili.

La verità, nuda e cruda, è che tutti continuamente si offendono, si sentono in diritto di offendere ma non si ritiene giusto accordare lo stesso diritto agli altri.

 

remo bassetti

DUE ACCEZIONI Questo saggio si occupa dell' offesa nelle due accezioni, aggressiva e riflessiva, considerandole come facce della stessa medaglia e quindi imprescindibili. Una forma di "esercizio democratico", del diritto di espressione. Con i dovuti limiti. Sono espressione di un fenomeno umano universale che attraversa la storia e le società: da Omero ai rapper, da Shakespeare a Trump, dalle tribù indigene ai tweet, dai poeti ai giornalisti. L' autore, anche e soprattutto grazie all' arma dell' ironia, indaga nella dimensione storica e culturale, letteraria e antropologica della denigrazione e delle molteplici reazioni, a volte insospettabili, che essa provoca, usando esempi concreti, alcuni tratti dalla letteratura, dal cinema, dal teatro, a volte dall' esperienza personale. Nell' Ottocento si organizzavano duelli, oggi ci si attacca via social.

 

parolacce e insulti 1

Si grida alla libertà di satira, ma poi ci si indigna per le conseguenze di vignette, imitazioni, parodie. Con l' ingresso sull' agone dell' offesa continua di categorie inusuali, inaspettate: «E chi avrebbe mai pensato che, non appena gli avessero tolto i capsomeri e l' acido nucleico da sotto il naso e ficcato un microfono sotto la bocca, i virologi avrebbero rapidamente convertito la sotterranea cattività da laboratorio in scoperta cattiveria dialettica, scambiandosi vituperi come camionisti che si contendono la corsia di sorpasso?», sottolinea infatti Bassetti.

 

parolacce e insulti 3

FUNZIONE SOCIALE Sfogarsi insultando è una pratica tanto diffusa quanto antica. In realtà l' insulto espresso attraverso la parolaccia, la volgarità insistita, non vuole primariamente denotare la "vittima" destinataria degli insulti stessi. «Stronzo» e «testa di cazzo», spiega l' autore, non indicano qualità dell' individuo che ti ha appena tagliato la strada non fermandosi al semaforo, o che insiste nel dire che tu non hai capito niente di quella tal questione, o che le tue idee sono «fasciste», «razziste», «comuniste», ecc. Quando il confronto si blocca, scatta il momento della parolaccia, essendo chiaro che esprimere sinteticamente un giudizio che dovrebbe coincidere con «ti sei comportato male», «ti comporti sempre male» o «non hai ragionato in modo corretto» o anche «non si passa all' incrocio se il semaforo è rosso» non sortisce alcun effetto.

parolacce e insulti 12

 

Del resto le parolacce esprimono più che altri stati d' animo, non certo elaborati concetti. Il puro insulto è sopravvalutato, secondo Bassetti, «nella sua qualità di realizzare offese durevoli» e se è pur vero che spesso le parole sono pietre, è altrettanto vero che «certe forme di disattenzione sono randellate». Infatti, l' autore individua tre macro-categorie dell' offesa, che diventano molto "sensibili" per ciascuno di noi: la prima, quella del «hai detto male di me»; la seconda, sintetizzabile nell'«hai violato un confine»; la terza, quella che provoca più reazioni e risentimento, ossia «non ti sei accorto di me quanto, o come, avresti dovuto». Declinata, quest' ultima, nell' atteggiamento contro la "vittima" con la fredda constatazione: «Non ho tempo da dedicarti, mi dispiace». Qualcosa che ferisce più profondamente di qualsiasi parolaccia o provocazione.

 

parolacce e insulti 4

In difesa (parziale) dell' offesa, come recita il titolo dell' ultimo capitolo del saggio, bisogna ricordare che l' insulto, la presa in giro, lo sberleffo, costruiscono lo spazio in cui si negozia il conflitto, personale e sociale. Uno spazio dialettico, anche se esasperato, in cui ci si insulta per evitare di accoltellarsi.

parolacce e insulti 8parolacce e insulti 7parolacce e insulti 10parolacce e insulti 11parolacce e insulti 5parolacceparolacce e insulti 2parolacce e insulti 6alberto sordiparolacce e insulti 9

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA