TIRA UNA BRUTTA SHARIA - IL SULTANO DEL BRUNEI INTRODOTTO IL CODICE PENALE ISLAMICO CHE PREVEDE LAPIDAZIONE PER GLI ADULTERI, AMPUTAZIONE DEGLI ARTI PER I LADRI E PENA DI MORTE PER ATTI SESSUALI “CONTRO NATURA”

Guido Santevecchi per il "Corriere della Sera"

Nelle parole del sultano Hassanal Bolkiah, l'introduzione del codice penale islamico per il felice popolo del Brunei è «un atto di fede e gratitudine nei confronti di Allah, l'onnipotente». Si tratta di infliggere pene come la flagellazione, l'amputazione degli arti ai ladri e la morte per lapidazione agli adulteri e a chi commette atti sessuali contro natura. La decisione è stata presa dopo una lunga polemica che ha coinvolto le organizzazioni internazionali per i diritti dell'uomo.

Ma il sultano, dall'alto dei suoi 20 miliardi di dollari di ricchezza personale costruita sul petrolio e del diritto divino al regno sui 416 mila sudditi del suo minuscolo Stato incuneato nel Borneo, il primo maggio ha emanato il decreto. Come riportato dalle cronache mondane, il sultano vive in un palazzo di 1.788 stanze, si fa proteggere da una guarnigione di mille soldati britannici ereditati dall'epoca coloniale ed è noto per la stravaganza: quando festeggiò i 50 anni, ingaggiò Michael Jackson per una serata costata 17 milioni di dollari.

Come regalo di nozze alla terza moglie, una star televisiva che ha meno della metà dei suoi anni, pensò a un corano d'oro da quattro milioni. Gli eccessi contraddistinguono la famiglia regnante.

Il fratello del sultano, Jefri Bolkiah, ha un harem e un superyacht che si chiama «Tits» (tette) e due barche d'appoggio battezzate «Nipple 1» e «Nipple 2» (capezzolo uno e due). Tempo fa i fratelli si scontrarono per un ammanco miliardario nelle casse del sultanato.

Oggi Hassanal Bolkiah ha 67 anni e con l'età, dicono i politologi, sta diventando sempre più religioso. Forse si prepara all'aldilà. Il sultano, secondo i sondaggi, gode dell'appoggio di quel 70 per cento della popolazione del Brunei che è formato da musulmani di rito sunnita. Il resto è composto da un 15 per cento di cinesi e da una minoranza cattolica e anglicana. La legge coranica si applicherà anche a loro e i vescovi locali già temono di dover sospendere i battesimi per non incorrere nei rigori del codice.

Bolkiah sostiene che il codice penale islamico difenderà il regno dall'esterno, dalla globalizzazione che porta influssi decadenti, tentazioni che vengono diffuse via Internet: «Queste leggi sono un aiuto di Dio». Il codice legato alla Sharia sarà introdotto in tre fasi. Nella prima subiranno ammende e pene detentive coloro che saranno trovati colpevoli di condotta indecente, metteranno al mondo figli al di fuori del matrimonio o non frequenteranno la moschea il venerdì.

Nella seconda fase, a fine anno, i condannati per furti e rapine saranno frustati pubblicamente o avranno le mani tagliate. L'anno prossimo la fase finale: lapidazione a morte per adulterio e sodomia.

La protesta della Commissione diritti Umani delle Nazioni Unite non ha fermato il sultano. Lo ha lasciato indifferente anche la minaccia di Londra di rivedere l'accordo che fornisce al Brunei (a pagamento) il battaglione di soldati di Sua Maestà britannica.
Si sta mobilitando anche un fronte di personalità del jet set internazionale, guidato dall'attore inglese Stephen Fry e dalla star americana Ellen DeGeneres.

«Dobbiamo mandare al sultano un chiaro messaggio: cominciamo boicottando la sua catena di alberghi a cinque stelle Dorchester Collection», ha scritto su Twitter Fry, che si rivolge ai suoi 6,7 milioni di followers.

Si è unito il designer di scarpe americano Brian Atwood, che ha incitato l'industria della moda a disertare gli alberghi Dorchester di Londra, Parigi e Milano durante le settimane delle sfilate. La catena comprende tra gli altri il Bel-Air di Los Angeles, il Dorchester di Londra, l'Athenée a Parigi, il Principe di Savoia a Milano. I dipendenti degli alberghi hanno diffuso un comunicato: «Noi con le questioni religiose e politiche non c'entriamo».

 

moneta del brunei Hassanal Bolkiah Hassanal Bolkiah Hassanal Bolkiah Hassanal Bolkiah Hassanal Bolkiah con Carlo e Camilla

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?