svizzera . -sdffbdabf-329550

SVIZZERI ZOZZONI O TIRCHI? PER NON PAGARE 2 FRANCHI PER IL SACCO DELL’IMMONDIZIA, I RIVERITI CITTADINI ELVETICI LASCIANO I RIFIUTI OLTRE IL CONFINE IN ITALIA E GERMANIA: DA LORO TUTTO LINDO E PINTO; DA NOI, SEMBRA LA TERRA DEI FUOCHI ANCHE SE SIAMO A COMO – E SONO TALMENTE INTELLIGENTI CHE NEI SACCHETTI LASCIANO LE RICEVUTE DELLE CARTE DI CREDITO…

 

RIFIUTI SVIZZERI COMO 1

Carlo Nicolato per Libero Quotidiano

 

È inevitabile provare un certo senso di disagio quando varcando la frontiera con la Svizzera ci ritroviamo improvvisamente a percorrere strade perfette senza buche, senza immondizia ai bordi, manco un pezzettino di carta volato lì per caso. Ovvio invece provare un bel po' di rilassante vergogna quando si percorre la strada al contrario, dalla Svizzera all' Italia, quando dalla corsia di un algido ospedale ti sembra di irrompere improvvisamente in una festa di strapaese.

 

Ecco, sappiate che almeno per quanto riguarda la sporcizia nelle aree adiacenti la frontiera, Como compresa, non è proprio tutta erba, o per meglio dire monnezza, del nostro sacco. Anzi, pare proprio che molti di quei sacchi puzzolenti siano stati gettati lì dai civili svizzeri che già che vengono a fare la spesa da noi per risparmiare sono tanto gentili da restituirci i resti e i vuoti abbandonandoli sulla strada, nelle piazzole di servizio o in aree più appartate.

 

RIFIUTI SVIZZERA

Non è esattamente una novità, ma quello che per ora era sembrata da noi soltanto un' illazione o qualcosa di poco meno serio di una leggenda metropolitana, suffragata da episodi saliti agli onori delle cronache locali che riguardano personaggi italianissimi beccati ad abbandonare i loro rifiuti scendendo da un' auto con targa elvetica (è successo a Como e l' automobile era quella dell' azienda per cui il tizio lavorava), è ora provato e ufficialmente certificato con marca da bollo perlomeno in Francia e in Germania, dove i controlli di frontiera sono più stringenti e dove si sono presi la briga di aprire e ispezionare quei sacchi malamente abbandonati a ridosso del confine.

RIFIUTI SVIZZERA COMO

 

Ebbene i dati della Direzione doganale regionale francese parlano chiaro: nel 2017 sono stati identificate 10 tonnellate di immondizia proveniente con certezza dalla Svizzera ed è stato dato un nome e un cognome a 140 untori, compresi quelli fermati alla frontiera con il sacco di rumenta in macchina pronto per l' esportazione.

 

MULTE MISERE

Tutti sanzionati con la misera multa di 150 euro, quando in Svizzera ne guadagnano mediamente 4mila al mese, ma tanto prevedono le leggi transalpine. Gli esperti francesi calcolano però che quella identificata dai doganieri grazie a prove certe, perlopiù scontrini e ricevute pagate con carte di credito o bancomat la cui titolarità è indiscutibile, è solo una minima parte perché non tutti gli svizzeri sono così sbadati da lasciare la pistola fumante sul luogo del delitto.

chiasso

 

Le tonnellate dunque potrebbero essere centinaia, e non solo decine. Il fenomeno peraltro si verifica soprattutto nell' area attorno Basilea, la stessa da dove arrivano lamentele anche dal fronte tedesco. In questa zona di confine della Germania, oltre ai sacchetti abbandonati sui cigli della strada e a quelli spudoratamente depositati nei parcheggi dei centri commerciali (tanto sanno che i responsabili dei supermarket pur di assicurarsi la clientela provvederanno alla pulizia senza batter ciglio), si registra anche lo strano fenomeno degli elvetici che si servono delle aree di smaltimento dei rifiuti ingombranti che guarda caso al di là del confine sono gratis. Ma lo sono in teoria solo per i contribuenti tedeschi, non per gli svizzeri che naturalmente pagano le loro tasse a Berna e non a Berlino.

 

DUE FRANCHI E TRENTA

la dogana di chiasso

Perché in fondo è proprio questo il motivo per cui i ricchi svizzeri si sono trasformati in frontalieri del rudo, per risparmiare. Ed evitare di pagare quei due franchi e trenta centesimi (circa due euro) del costo del sacchetto da 35 litri della spazzatura differenziata, che sono un' enormità per una semplice borsa di plastica, ma non è certo colpa degli italiani, dei francesi o dei tedeschi se loro sono ricchi e hanno la monnezza griffata. È la stessa ratio che li spinge a fare la spesa da noi, dove costa meno, con un certo vantaggio anche per le nostre casse, ma ciò non li autorizza a trasformare Italia, Francia e Germania nella loro discarica. Noi italiani non abbiamo certo bisogno del loro aiuto per raggiungere l' obiettivo, ce la stiamo facendo agevolmente da soli.

 

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….