giovanni zonin

ZONIN, STAI SERENO - LA TESTIMONIANZA DEL CONSULENTE ANTONIO VILLA POTREBBE AIUTARE A RICOSTRUIRE LE RESPONSABILITÀ (ANCHE PENALI) NELLA VICENDA DELLA BANCA POPOLARE DI VICENZA - UNA LETTERA POTREBBE TIRARE IN BALLO DIRETTAMENTE L’EX PRESIDENTE GIANNI ZONIN, CHE HA SEMPRE SCARICATO OGNI COLPA SUI MANAGER

gianni zonin con i figligianni zonin con i figli

Gianluca Paolucci per “la Stampa”

 

Si chiama Antonio Villa e potrebbe avere un ruolo chiave per ricostruire le responsabilità - anche penali - nella vicenda della Banca Popolare di Vicenza. La sua ricostruzione chiama in causa direttamente l' ex presidente Gianni Zonin e, indirettamente, la vigilanza di Bankitalia. Il nome di Villa, ex consulente «private» (i clienti con patrimoni più grandi) della banca, compare più volte negli atti dell' inchiesta.

 

GIANNI ZONIN E VINCENZO CONSOLIGIANNI ZONIN E VINCENZO CONSOLI

È il primo infatti che contesta apertamente dall' interno il sistema delle cosiddette operazioni «baciate», di prestiti a fronte di acquisti di azioni, nascoste alla Vigilanza e che una volta portate alla luce hanno innescato la frana della banca. Villa si licenzia nel luglio del 2013 e quando la banca chiede i soldi per il mancato preavviso, apre una causa di lavoro poi chiusa con una transazione.

 

Nelle carte della causa di Villa c' è il racconto dettagliato delle operazioni «baciate», della loro illiceità e delle pressioni subite per realizzarne quante più possibile. La sua vicenda è raccontata diffusamente nelle oltre 350 pagine della relazione della Consob che raccoglie gli esiti della lunga ispezione datata febbraio 2016.

 

popolare vicenza 7popolare vicenza 7

È l' ultima prima della quotazione in Borsa, poi fallita il mese successivo. È una ricostruzione ancora parziale del disastro, ma sufficiente a delineare delle responsabilità precise. Il management in primo luogo, con l' ex dg Samuele Sorato e i suoi vice. Ma anche, in forma più sfumata, il cda e lo stesso Zonin, che finora ha sempre scaricato sui manager ogni addebito.

 

Agli atti dell' inchiesta c'è una lettera dello stesso Villa che sarebbe arrivata all' attenzione del cda, con le ragioni del licenziamento e la descrizione puntuale delle «baciate». Nella lettera, del 2014, ci sono delle annotazioni a mano dell' allora presidente Gianni Zonin, che però ha sempre dichiarato di aver saputo della pratica delle baciate solo dopo l' ispezione della Bce di un anno dopo.

 

GIANNI ZONIN GIANNI ZONIN

Secondo la Consob, gli atti della causa di lavoro di Villa sono «la prima e documentata ricostruzione del fenomeno» delle baciate. Villa infatti scrive che le ragioni del suo addio «risiedono nella necessità di sottrarsi alle continue e ormai insopportabili pressioni che gli provenivano dai suoi superiori gerarchici ad assumere comportamenti illeciti (...) Da tempo i capi locali (...) insistevano in modo ossessivo per il collocamento con ogni mezzo ai clienti delle operazioni baciate».

 

Dopo aver spiegato il funzionamento dei prestiti finalizzati all' acquisto delle azioni, Villa spiega che «moltiplicando su larga scala tale operatività il risultato sul piano del capitale è che il prezzo delle azioni della banca viene sostenuto artificialmente, con evidente vantaggio del management».

popolare vicenza 4popolare vicenza 4

 

Dopo la causa, si muove l' audit interno. Viene avviata una verifica incrociando i soci con azioni per oltre 500 mila euro che fossero anche clienti con affidi compresi tra il -25% e il 50% delle azioni possedute. E viene fuori (siamo nel 2014, ben prima della ispezione della Bce) un elenco di 171 soci con azioni per 425 milioni di controvalore. Poi però non succede nulla. L' audit prepara un documento, che viene consegnato «brevi manu» al direttore generale Sorato e finisce lì.

 

Perché? La risposta che dà il responsabile dell' Audit, Massimo Bozeglav, alla Consob è articolata. Ma tra le ragioni che cita c' è anche «la presenza nell' elenco di nominativi che erano stati oggetto di valutazione da parte della Banca d' Italia nella verifica ispettiva del 2012, senza formulazione di alcun rilevo».

 

popolare vicenza 2popolare vicenza 2

A tirare in ballo il nome di Zonin è anche un altro ex dipendente della Bpvi. Si tratta di Luigi Rizzi, il «campione» delle baciate, il gestore di clienti facoltosi che da solo ha fatto operazioni di acquisti in cambio di prestiti per 350 milioni di euro.

In una memoria alla banca dopo il suo licenziamento, alla fine del 2015, Rizzi scrive infatti che l' ex presidente avrebbe partecipato ad una delle cene organizzate per uno dei clienti finanziati, nel 2009. «Senza tuttavia - scrivono gli ispettori della Consob - fornire dettagli circa gli argomenti affrontati nell' incontro».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...