matteo tiziano renzi laura bovoli

TIZIANO RENZI E LAURA BOVOLI VERSO IL RINVIO A GIUDIZIO PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA E FALSE FATTURAZIONI: SONO ACCUSATI DI AVER SVOLTO ATTIVITÀ ILLECITA FINO A GIUGNO DEL 2018 FACENDO FALLIRE DUE COOPERATIVE E RITARDANDO IL FALLIMENTO DI UN'ALTRA PER SALVARE LE AZIENDE DI FAMIGLIA - A RAFFORZARE L'ACCUSA, IL RITROVAMENTO DI ALCUNE MAIL SPEDITE DA TIZIANO RENZI. IN UNA, DEL 2015, AMMETTEVA L'UTILIZZO CHE LA SUA “EVENTI 6” POTEVA FARE DELLA COOPERATIVA “MARMODIV”…

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

MATTEO E TIZIANO RENZI

 

Sono accusati di aver svolto attività illecita fino a giugno del 2018 facendo fallire due cooperative e ritardando il fallimento di un'altra per salvare le aziende di famiglia. E per questo la procura di Firenze chiederà il rinvio a giudizio di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori dell' ex premier Matteo Renzi, per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. L'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato ieri e coinvolge altre 17 persone. Tra loro, Roberto Bargilli «Billy», autista del camper usato dallo stesso Renzi durante le primarie per la segreteria Pd, e l'avvocato Luca Mirco. «Era un atto atteso», commenta il difensore dei Renzi Federico Bagattini.

 

LAURA BOVOLI E TIZIANO RENZI

Era febbraio scorso quando il giudice ordinò gli arresti domiciliari per i coniugi Renzi accusandoli di aver emesso fatture per operazioni inesistenti in modo da scaricare i costi della società Eventi 6. Pochi giorni dopo il Riesame annullò la misura di custodia cautelare disponendo però per entrambi l'interdizione dall'attività per sei mesi. Loro arrivarono all'udienza negando ogni responsabilità e annunciando di aver già provveduto a dimettersi dalle cariche. «Siamo solo pensionati», spiegarono.

 

Una strategia che non è servita comunque a convincere i pubblici ministeri. Secondo la ricostruzione del procuratore Giuseppe Creazzo e dell'aggiunto Luca Turco il «sistema» messo in piedi mirava a scaricare tutti i debiti sulle coop Delivery, Europe Service e Marmodiv che in questo modo venivano poi portate al fallimento. Una strategia - questo sottolineano i magistrati - che avrebbe consentito alla società capofila «tra il 2014 e il 2018 di far crescere il volume d'affari da uno a sette milioni di euro».

LAURA BOVOLI MAMMA MATTEO RENZI

 

Uno dei capi di imputazione riguarda proprio la ditta della famiglia. E infatti, si legge, i due «amministratori di fatto della cooperativa Marmodiv, al fine di consentire alla Eventi 6 l' evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto emettevano fatture per operazioni oggettivamente in parte inesistenti per un totale di oltre 60 mila euro».

tiziano renzi e laura bovoli

 

Nel capitolo relativo alla Marmodiv viene sottolineato come sia stata «dichiarata fallita con sentenza del tribunale di Firenze del 20 marzo 2019» e poi si spiega: «Gli indagati concorrevano a cagionare il dissesto della società esponendo, al fine di conseguire un ingiusto profitto, nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017, approvato dall' assemblea dei soci il 27 giugno 2018 nell' attivo patrimoniale, crediti per "fatture da emettere" non rispondenti al vero per un importo superiore a 370 mila euro, così iscrivendo a conto economico maggiori ricavi ed evitando di evidenziare una perdita d' esercizio.

 

Così Renzi, Bovoli e Giuseppe Mincuzzi - presidente del Consiglio di amministrazione fino al 15 marzo 2018 - erano in grado di "cedere" all' amministratore di fatto Daniele Goglio la cooperativa ormai fortemente indebitata e Goglio poteva tenere la condotta distrattiva contestata».

ROBERTO BARGILLI RENZI

 

A rafforzare l'accusa era stato il ritrovamento di alcune mail spedite da Tiziano Renzi. In una, del 2015, ammetteva l'utilizzo che Eventi 6 poteva fare della Marmodiv parlando esplicitamente di «strategia»: «Quando abbiamo preso in mano i lavoratori e abbiamo capito, facciamo il blitz, cambiamo il presidente e chiudiamo Marmodiv per mancanza di lavoro che nel frattempo dall' oggi al domani lo dirottiamo alla nuova». In un' altra proponeva invece di versare soldi per evitare la chiusura dell' attività. «Sono mail - si sono difesi i coniugi Renzi - che vanno contestualizzate». Una posizione che però non ha convinto la Procura.

roberto bargilli CAMPER RENZI

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