romeo tiziano renzi bocchino

“TIZIANO RENZI MI MANDA A DIRLE CHE E’ A DISPOSIZIONE” - LA CONVERSAZIONE TRA RUSSO A ROMEO REGISTRATA DAI CARABINIERI - UN GIORNO BABBO RENZI PARTE DALLA TOSCANA E ARRIVA ALL'AEROPORTO DI FIUMICINO, SI FERMA ALL'ESTERNO NELL'AREA PARTENZE, INCONTRA E PARLA CON UNA PERSONA CHE GLI INVESTIGATORI NON HANNO IDENTIFICATO E, DOPO 45 MINUTI, SALUTA E RIPARTE. CHI HA INCONTRATO?

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

TIZIANO RENZITIZIANO RENZI

Era il 27 settembre scorso, quando Alfredo Romeo ricevette dal «ragazzo» Carlo Russo la promessa che aspettava. Parlavano a bassa voce, quasi bisbigliando, nell' ufficio romano dell' imprenditore, ma le cimici dei carabinieri riuscirono a registrare: «Tiziano gli chiede, mi chiede...anzi mi dice di chiederle... se per lei non è un problema, dice che lui è a disposizione, qualsiasi cosa gli manda un m... Però dice aspettiamo dopo il referendum». Pensavano di vincere, i sostenitori del Sì alla riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi, il figlio di Tiziano, e quando Romeo chiede se ci fosse un «piano B» in caso di sconfitta alle urne, Russo dice che non deve nemmeno pensarci.

TIZIANO E MATTEO RENZITIZIANO E MATTEO RENZI

 

Romeo accoglie la disponibilità del padre dell' ex premier come un via libera al suo progetto - l' appoggio politico «al livello più alto» per aggiudicarsi gli appalti, secondo l'accusa e la testimonianza del dirigente Consip Marco Gasparri - e cominciò a progettare: «Allora io mi muovo come se avessi la cosa... nel senso che organizzo...pensando che la decorrenza avverrà a Natale».

 

Il sospetto degli investigatori è che si riferisca alle modalità di pagamento per l' intervento di Renzi sr e Russo in suo favore nelle gare pubbliche. Ma Russo sembra mettere le mani avanti: «È chiaro che non può ribaltare la situazione... se uno c'ha 10 non è che può dare 50 (sarebbe il punteggio nelle graduatorie, ndr )... se uno ha 48 gli può dare 50... capito tutto avvocato, messaggio ricevuto».

 

Marco Gasparri consipMarco Gasparri consip

«NON CHIAMARE IL BABBO»

Ma il 4 dicembre il referendum decreta la sconfitta di Matteo Renzi, che prelude alle dimissioni da Palazzo Chigi, e presumibilmente tutto si ferma. Renzi padre diventa ancora più prudente e circospetto del solito nei suoi movimenti e nelle sue conversazioni. Le fughe di notizie sull' indagine - già avvenute con le soffiate sulle microspie negli uffici della Consip, che nell'ipotesi investigativa sono passate proprio dal governo, attraverso l'allora sottosegretario Luca Lotti - si allargano all' intercettazione appena disposta sul suo telefono.

 

Il 7 dicembre Russo riceve una chiamata da Roberto Bargilli, già autista del camper di Matteo Renzi nella campagna per le primarie del 2012 e ora assessore Pd nel Comune di Rignano sull' Arno, dove abita l' ex premier: «Scusami, ti telefonavo...per conto di babbo... Mi ha detto di dirti di non chiamarlo, e non mandargli messaggi».

ALFREDO ROMEO ALFREDO ROMEO

 

Russo non fa domande: «Ok, ok... Va bene, Ciao, grazie». Lo stesso giorno «babbo» Tiziano si mette in macchina dalla Toscana, percorre circa 300 chilometri, arriva all'aeroporto di Fiumicino, si ferma all' esterno nell' area partenze, incontra e parla con una persona che gli investigatori dell' Arma non hanno identificato e, dopo nemmeno tre quarti d' ora, saluta e riparte.

 

In generale, chi ha monitorato i movimenti di Tiziano Renzi ha verificato che si muove sempre con grande prudenza, fissando appuntamenti in un luogo - per esempio con Carlo Russo - e cambiandolo pochi minuti prima con comunicazioni non intercettabili via WhatsApp. Il 28 settembre, il giorno dopo uno degli incontri con Romeo, Russo chiama la moglie di Renzi sr, Laura; lei gli dice che ha bisogno di parlargli, lui dice che può farlo domani, e prima di fissare l' orario la donna chiede conferma a un uomo accanto a lei, che secondo gli investigatori è «con molta probabilità» il padre di Matteo Renzi.

INCHIESTA CONSIP - IL PIZZINO STRAPPATO INCHIESTA CONSIP - IL PIZZINO STRAPPATO

 

L' ex premier viene citato da Russo nei suoi colloqui con Romeo anche quando parlano dell' ipotesi di far acquistare l' Unità dall' imprenditore, spiegando che così risolverebbe «un problema anche al figlio (di Tiziano, ndr ) che è incazzato come una scimmia», presumibilmente con l' attuale editore che, secondo quanto Russo confida a Romeo, vorrebbe «fare fuori» .

TORTA CONSIP TORTA CONSIP

 

LA CONFERMA DELL' INCONTRO

Dalle tante conversazioni intercettate, gli investigatori ritengono di avere avuto conferma del «faccia a faccia» tra Tiziano Renzi e Romeo da una frase dello stesso imprenditore, che il 6 dicembre scorso dice all'ex deputato finiano Italo Bocchino, diventato suo collaboratore: «Renzi, l' ultima volta che l' ho incontrato...». Un brandello di conversazione che confermerebbe, nell' interpretazione dei carabinieri, il «faccia a faccia» in trattoria riferito dalla testimonianza di Alfredo Mazzei, amico sia di Romeo che dell' ex premier.

 

ITALO BOCCHINO ITALO BOCCHINO

Ma Romeo, nei lunghissimi dialoghi registrati dalle microspie, chiede più volte a Russo di fargli incontrare anche Luca Lotti, all'epoca potente sottosegretario alla presidenza del Consiglio, oggi indagato per la fuga di notizie sull'indagine napoletana. Propone una cena nel suo ristorante di lusso a Napoli e altri appuntamenti, e Russo lo rassicura: «Lo facciamo, facciamo tutto, avvocato».

 

Il «faccendiere» si muove - stando agli elementi acquisiti nell' indagine - anche per favorire altri contatti all'imprenditore napoletano; per esempio con la direttrice del patrimonio Inps Daniela Becchini e con l'amministratore delegato della società Grandi Stazioni, Silvio Gizzi. Per quest' ultimo contatto, dice a Romeo, «ho fatto il conto di calcolare quel 2 o 3 per centi... è una cosa che già abbiamo in tasca...il resto... lei ha voluto fare l' accordo quadro... a me mi sta benissimo».

 

LUCA LOTTILUCA LOTTI

Secondo gli investigatori l' accordo è quello sintetizzato in due diversi biglietti, scritti in momenti diversi da Romeo e recuperati dai carabinieri, dove è scritto «30 mila per mese» vicino alla sigla «T.», che potrebbe significare Tiziano, e «5 mila ogni due mesi» per «R.C.» (che potrebbe significare Russo Carlo o Russo Consulting).

 

CONTATTI CON I SERVIZI SEGRETI

Con Bocchino Romeo parla del fatto che l'ex amministratore delegato di Consip Domenico Casalino (da lui considerato suo tutore negli appalti della concessionaria pubblica, sostituito da Luigi Marroni con il quale cercava il contatto tramite Renzi sr) è amico sia dell'assessore della Giunta Raggi Daniele Frongia che di Andrea Mazzillo, responsabile al Bilancio; il nome di Mazzillo compare in uno dei biglietti vergati dall' imprenditore e ripescati dai carabinieri nella discarica comunale.

ANDREA MAZZILLOANDREA MAZZILLO

 

Sempre Bocchino è uno degli intermediari con alcuni uomini dei servizi segreti, non solo italiani; c' è pure il capocentro della Cia a Roma, che s' incontra con lui. Ma Romeo ha rapporti diretti con un ex generale della Finanza che sostiene di essere dei Servizi e che - riferisce l' imprenditore a Bocchino, sempre a bassa voce, tra parole incomprensibili - gli avrebbe detto: «Tu stai con questo elenco di dieci persone di Renzi... che ti tutelo perché appena arrivano notizie su di te la prima cosa che si fa, m' ha spiegato la gerarchia interna, arriva al capo, il capo parla con Renzi perché si tratta della tutela del presidente... e quindi tu stai tranquillo, finché dura lui tu sei tranquillo lì, conosciuto come uno protetto da Renzi» .

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)