sergio mattarella ghetto

TORNA LA PAURA ATTENTATI IN EUROPA – L’INTELLIGENCE ITALIANA È IN MASSIMA ALLERTA PER DOMANI, QUANDO NEL GHETTO DI ROMA CI SARÀ LA COMMEMORAZIONE PER L’80ESIMO ANNIVERSARIO DEL RASTRELLAMENTO NAZISTA, ALL’EVENTO PARTECIPERÀ ANCHE SERGIO MATTARELLA – QUELLO CHE PREOCCUPA GLI 007 SONO SOPRATTUTTO I MICRO-GRUPPI E I "LUPI SOLITARI" – CON L’INIZIO DELLA GUERRA IN MEDIORIENTE SONO STATI INTENSIFICATI I CONTROLLI NEGLI HOTSPOT DI LAMPEDUSA…

Estratto dell’articolo di Val.Err. per “Il Messaggero”

 

CENTRO DI ROMA MILITARI

La massima allerta è per domani, quando nel quartiere ebraico di Roma ci sarà la cerimonia per l'ottantesimo anniversario del rastrellamento nazista. Il 16 ottobre del 43, vennero portate via 1.259 persone: 689 donne, 363 uomini e 207 bambini, partirono dalla stazione Tiburtina su un treno merci diretto ad Auschwitz-Birkenau.

 

Tornarono in 16. Una giornata di commemorazioni che prevede anche l'intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che depositerà una corona di alloro lungo il muro della Sinagoga.

RASTRELLAMENTO GHETTO ROMA

 

E il pericolo di azioni estemporanee, di attentati, anche a titolo emulativo, è alto. Ma in generale il lavoro dell'Antiterrorismo, che non ha mai interrotto il monitoraggio sulla galassia dell'estremismo islamico, dal 7 ottobre, il sabato dell'attacco a Israele, è diventato ancora più intenso. La preoccupazione riguarda in particolare le cellule dormienti e i gruppi di estremisti. […]

 

ROMA MILITARI

È soprattutto la radicalizzazione attraverso internet che viene monitorata: una jihad senza leadership e non organizzata, micro-gruppi e "lupi solitari". I servizi di sicurezza, nella relazione presentata lo scorso febbraio, rilevavano il «persistere di fattori di rischio, esogeni ed endogeni, legati all'estremismo sunnita». Il rischio è, sottolineava l'intelligence, che terroristi potessero infiltrarsi tra profughi e migranti che sbarcano sulle nostre coste.

 

ghetto roma sinagoga

Tanto che si sono intensificati i controlli e le verifiche negli hotspot. Situazioni nate nei teatri di crisi all'estero, dove è più radicato il terrorismo jihadista e c'è l'incognita di possibili infiltrazioni grazie all'intensificarsi dei flussi migratori. Quindi i foreign fighters, il rientro o anche il transito di soggetti "a rischio", inclusi nella lista già redatta dal Casa. Il numero complessivo di foreign fighters, a vario titolo connessi con l'Italia, è rimasto lo scorso anno invariato: 146 unità, di cui 61 deceduti e 35 "returnees".

 

ROMA SANTA MARIA MAGGIORE MILITARI ARRESTI

C'è quindi il fronte dell'istigazione, con la diffusione di messaggi e video minatori da parte della galassia jihadista. Ma grande attenzione è dedicata anche agli ambienti carcerari, ai centri di permanenza per i rimpatri e ai luoghi destinati al culto e alla socialità, proprio in considerazione dei possibili rischi sia di contagio sia di rafforzamento dell'ideologia estremista che potrebbero maturare al loro interno. L'intelligence lavora in sinergia con le forze di polizia e i servizi locali di welfare e salute, per intercettare soggetti che abbiano intrapreso un percorso di radicalizzazione. […]

sergio mattarella alla cerimonia del ventaglio

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