TI CONOSCO MASCHERINA DEL PORNO! NELLA TOSCANA BUCAIOLA DI MATTEUCCIO C’E’ CHI BECCA LA MOGLIE NEI VIDEO HARD, CHI SUI SEXY CALENDARI - TI RICORDI, SEGRETARIO, IL CIRCOLO PD DI CIGOLI...

Da www.iltirreno.it

 

hard amatoriale hard amatoriale

Non ci sono mascherine o segreti che tengano. Quando la trasgressione viene alla luce ha l'effetto di una bomba. Sorprende chi scopre nel partner un aspetto che non immaginava (o forse sì, ma messo sotto gli occhi di tutti fa un altro effetto). Sconvolge i protagonisti che vengono spesso esposti alla gogna pubblica. E gli effetti sulla vita privata o di coppia possono essere devastanti.

 

L'ultimo caso è quello del marito fiorentino che girando a Lucca per lavoro ha scoperto sua moglie tra le modelle di un calendario sexy sponsorizzato da un'officina meccanica lucchese e destinato ai propri clienti: era la bellezza, decisamente svelata, del mese di maggio. Forse qualche amico sensibile gli aveva segnalato l'inattesa presenza. Lui non è stato a pensarci. Si è presentato dal titolare dell'officina con aria bellicosa chiedendo spiegazioni. Tanto che sono dovuti intervenire i carabinieri per sedare la lite.

 

BANDIERE PDBANDIERE PD

L'iniziativa era stata presa da una tipografia lucchese che aveva realizzato il calendario per proporlo a varie aziende del territorio. La spiegazione l'ha poi data la moglie ai carabinieri: quella di posare senza veli per un fotografo era stata una sua idea, all'insaputa del marito, per arrotondare un po'. Il fotografo aveva poi ceduto gli scatti alla tipografia per i calendari.

AMATORI DEL PORNO AMATORIALE AMATORI DEL PORNO AMATORIALE

 

Ancora peggio era andata a un quarantenne di Livorno qualche anno fa. La serata era di quelle da complicità maschili: un gruppo di amici, ex compagni di scuola, tutti padri di famiglia, che si ritrova a casa di uno di loro per mangiare una pizza a bere una birra. Poi salta fuori un dvd porno, tanto per divertirsi con qualche commento salace. Film amatoriale, gli esterni girati a Livorno.

 

Ma quando dalla Terrazza Mascagni si passa a una camera da letto e a performance decisamente hard, i commenti divertiti si strozzano in gola a uno degli amici: "Ma quella è mia moglie". Seguono fuga a casa, scenata e ammissione della donna. E l'avvocato messo in campo per la causa di separazione. Resta qualche dubbio su quella serata tra "amici", che sa un po' di trappola.

 

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Aveva fatto scalpore nel 2005 il caso della giovane dipendente di un centro estetico del centro di Grosseto licenziata per essere anche lei comparsa in un video porno amatoriale andato a ruba nelle edicole e nei videonoleggi della città.

 

Di fronte ai commenti di alcuni clienti, il centro estetico aveva messo la ragazza alla porta accusandola della pessima pubblicità fatta alla loro attività. Nonostante la mascherina che le copriva maldestramente il volto durante le numerose perfomance erotiche in "Senza nessun timore", tutti l'avevano riconosciuta. E il fatto di essere una dipendente brava e stimata non l'aveva salvata.

 

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

Secondo i titolari, quell'attività parallela "era imbarazzante per il buon nome di un centro estetico che si sarebbe esposto a facili equivoci e malignità sui servizi forniti". Ma quattro anni dopo la dipendente ha avuto la sua rivincita. Il giudice ha infatti condannato i datori di lavoro per ingiusto licenziamento.

 

Il commento della dona era però amaro: "Ho girato un film porno e mi sono rovinata la vita. Mi avevano assicurato che quel video non sarebbe uscito nel grossetano. E ci tengo a dire che per quelle scene non sono stata nemmeno pagata. Oltre ad aver perso il lavoro, dopo lo scandalo il mio fidanzato mi ha lasciato. Per cinque mesi non ho avuto il coraggio di uscire di casa. Oggi (nel 2009, ndr) a 30 anni ho una vita in una città del nord, con un nuovo fidanzato".

 

Nessuna rivincita invece per l'ex segretaria 24enne del circolo Pd di Cigoli, una frazione di San Miniato, provincia di Pisa. La sua faccia e le sue forme generose furono riconosciute nell'estate del 2011 in un film porno amatoriale.

 

Anche in quel caso non era bastata la mascherina indossata durante le scene hot per garantire l'anonimato: amici, colleghi e abitanti del paese avevano confrontato le immagini del film della CentoXCento produzioni intitolato "E' venuto a saperlo mia madre" con quelle del suo profilo su Facebook. Scoperta la somiglianza, avevano iniziato a riempire la sua bacheca di messaggi imbarazzanti.

 

Una spirale pruriginosa che aveva travolto la ragazza prima nelle chiacchiere del paese poi sui titoli dei giornali e dei siti nazionali: la storia era ghiotta e a nulla è valso il fatto che la protagonista fosse ritenuta una segretaria di circolo competente e brillante.

 

La ragazza aveva lasciato la politica e poi anche l'Italia. Brillantemente laureata, aveva deciso di andare in Danimarca approfittando di una borsa di studio per riprendere gli studi e mettere un po' di distanza tra sé e lo scandalo . E anche per trovare un paese più vicino al suo spirito libertario.

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