cambio sesso

TRANS, BABY, TRANS - LA STORIA DI IRENE, CHE A 4 ANNI SAPEVA DI ESSERE FEMMINA IN UN CORPO DI MASCHIO E A 15 CONTA I GIORNI CHE LA SEPARANO DALLA TERAPIA ORMONALE - "LA PUBERTÀ È UN INCUBO, VEDE I PELI CRESCERE E MALEDICE IL PADRE"

Elena Tebano per il “Corriere della Sera

 

teenager transgenderteenager transgender

Massimo e Rita hanno ricevuto la lettera che ha cambiato la loro famiglia due anni fa, da quello che allora era il figlio tredicenne, con una raccomandazione: «Leggetela domattina». «L’abbiamo aperta in macchina, prima di andare al lavoro — racconta Rita —. C’era scritto che da quando aveva otto anni sapeva di essere una bambina nel corpo di un bambino.

 

“Non ce la faccio più a sognare ogni notte al femminile e poi a svegliarmi non essendolo”, scriveva, “se potessi rinascere, non vorrei rinascere femmina, vorrei un corpo che sia in linea con la mia mente”. Chiedeva aiuto per diventare donna, perché se fosse andato avanti così si sarebbe ucciso». Dentro c’era anche il numero di un centro per la disforia di genere. «Improvvisamente tutti i tasselli di un puzzle che per anni non avevamo saputo risolvere sono andati a posto». 

transgender ftm da donna a uomotransgender ftm da donna a uomo


Oggi che ha 15 anni, quel figlio è per tutti Irene, anche se la sua transizione è solo all’inizio. Massimo e Rita, impiegati 50enni di un piccolo centro vicino a una grande città, hanno accettato di raccontare la sua e la loro storia a patto di rimanere anonimi (i nomi sono di fantasia): lo faranno oscillando tra il maschile, per parlare di Irene al passato («ma ci ha fatto giurare di non dire mai il suo vecchio nome»), e il femminile che segna il suo presente. 


«Se non ci avesse scritto non so se avremmo capito: alla disforia di genere proprio non avevamo pensato», prosegue Rita. Eppure di segnali ce ne erano stati tanti: «Come il pianto disperato quando a quattro anni salì sul divano, con i singhiozzi che gli venivano dalla pancia, e mi chiese: perché non sono una bambina?». E ancora: «Quando ha capito che il mondo era diviso tra maschi e femmine gli è cambiato il carattere, ha smesso di essere un bimbo solare». «Nelle favole era Biancaneve o Cenerentola, mai il principe — aggiunge il padre —. Nei negozi di abbigliamento non andava dove c’era il segno dei maschi, ma quello delle femmine». 

le domande  che fanno alle persone transgenderle domande che fanno alle persone transgender


Alle elementari sono iniziati i problemi con i compagni, che lo prendevano in giro perché era troppo effemminato. Massimo e Rita hanno provato a rivolgersi prima alla pediatra e poi agli insegnanti. Nessuno ha saputo aiutarli. Fino a quelle parole affidate a carta e penna, sorprendentemente lucide per un tredicenne. «È difficile avere una figlia così intelligente — sorride la madre —, devi essere sempre pronta». 


Dopo «48 ore di sbandamento completo», Rita e Massimo hanno chiamato il Gruppo Abele di Don Ciotti, che a Torino ha uno sportello sulla transessualità. Undici giorni più tardi, nel mezzo di un’estate afosa, l’appuntamento in un centro per la disforia di genere. «Volevamo essere sicuri che non stavamo facendo una follia per il desiderio di proteggere nostra figlia». Una serie di incontri e i test somministrati dagli psicologi hanno confermato la disforia di genere. 

domino presley transgenderdomino presley transgender


«Non è soltanto il fatto di avere interessi tipici dell’altro sesso, come capita per esempio alle ragazzine “maschiacci” — spiega Rita —. È guardarsi allo specchio e non riconoscersi. Sentirsi dentro una ragazza e vedere che tutti ti trattano come un maschio. Io, da allora, ho provato tante volte a immaginarmi come mi sentirei se una mattina cominciasse a crescermi la barba. Per nostra figlia è così tutti i giorni». 


Irene, che grazie al Web sapeva tutto sulla transizione da uomo a donna, sperava di poter prendere subito gli ormoni. Ma per gli adolescenti la legge italiana prevede solo la psicoterapia. «A un certo punto ci ha detto che non ne aveva più bisogno. Poco dopo, però, ha smesso di mangiare ed è diventata anoressica — racconta Rita —. Rifiutava il suo corpo e siccome a una lezione di biologia a scuola le avevano spiegato che la malnutrizione blocca lo sviluppo, aveva cercato questa strategia». 

bagno per tuttibagno per tutti


Ci sono voluti cinque mesi per convincerla. «A giugno scorso ci ha fatto un discorso molto duro: “Per voi è facile: andate al lavoro, litigate, vi ammalate, però siete sempre voi. Io mi sveglio la mattina, mi metto una maschera e dico: ok, andiamo a recitare una parte”. Poi però ha ammesso di aver bisogno di aiuto e ha ricominciato a mangiare». Soprattutto, ha iniziato a vestirsi da ragazza, si è fatta crescere i capelli e ha assunto il nuovo nome, Irene. 

transgender doll ali' 2transgender doll ali' 2


«Ora che è alle superiori a scuola va molto meglio: ha fatto amicizia con le compagne, preside e insegnanti sono andate anche a parlare con la psicologa del centro». Eppure rimane difficile, perché Irene nel frattempo è entrata nella pubertà maschile e non sopporta di vedere il suo corpo cambiare. Spesso se la prende con il padre: «Dovevi proprio essere così alto e peloso?», gli rimprovera. Guarda con paura le gambe e le mani che si allungano. 


«Vorremmo che potesse prendere i farmaci per sospendere la pubertà, le risparmierebbero tante sofferenze ora e in futuro, ma in Italia non si può», dice il padre. «Sta contando i giorni che le mancano ai 16 anni, come quando mio fratello faceva le croci sul calendario per la leva» aggiunge Rita. A quell’età potrà iniziare la terapia ormonale che renderà il suo corpo più femminile. 

Jaiyah Saelua primo calciatore transgender Jaiyah Saelua primo calciatore transgender


Anche per i suoi genitori è un traguardo, il primo di una lunga serie: «Sappiamo che avrà una vita più difficile degli altri — dice Rita —. Ma quando avrà un aspetto che le corrisponde sarà più serena e saprà farsi valere. Spero solo che possa vivere in una società più accogliente». 

MISS TRANSMISS TRANS

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)