
SOLO TRUMP CREDE DAVVERO NEL BILATERALE TRA PUTIN E ZELENSKY – COME PUÒ IL PRESIDENTE RUSSO INCONTRARE UN LEADER CHE NON RICONOSCE COME LEGITTIMO E NEPPURE NOMINA UFFICIALMENTE? NEL RESOCONTO DI MOSCA DELLA TELEFONATA CON IL TYCOON SI PARLAVA VAGAMENTE DI “ALZARE IL LIVELLO DELLA RAPPRESENTANZA DELLE DELEGAZIONI”, SENZA PARLARE DI UN FACCIA A FACCIA DIRETTO – LO ZAR, SEDENDOSI AL TAVOLO CON L’EX COMICO UCRAINO, LO LEGITTIMEREBBE COME PARI. IL CONTRARIO DI QUELLO CHE VUOLE CON LA GUERRA (LA FAMOSA “DENAZIFICAZIONE”) – LA PROPOSTA DI MOSCA COME PROVOCAZIONE E TRUMP CHE CONTINUA A INSISTERE: “STANNO ORGANIZZANDO IL BILATERALE”
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
UCRAINA: TRUMP, 'PUTIN E ZELENSKY ORGANIZZANO INCONTRO, ORA MEGLIO SENZA DI ME'
(Adnkronos) - Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky "sono nella fase" dell'organizzazione del loro bilaterale. Lo ha detto Donald Trump in un'intervista radiofonica concessa nella notte, ribadendo che "per ora penso che sia meglio se si incontrano senza di me". Poi, ha aggiunto il presidente americano in riferimento a un possibile trilaterale, "se necessario, andrò".
TRUMP CHIAMA ORBAN, 'TOLGA IL VETO AD ADESIONE UCRAINA NELL'UE'
la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse
(ANSA) - Dopo la telefonata a Putin durante il vertice con i leader europei di lunedì scorso, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe chiamato anche il primo ministro ungherese Viktor Orbán per esortarlo a togliere ogni ostacolo all'adesione dell'Ucraina all'Ue, secondo quanto riferito da Bloomberg, che cita fonti a conoscenza del dossier.
Durante la telefonata, l'Ungheria ha espresso la sua disponibilità a ospitare futuri negoziati tra il presidente russo Vladimir Putin e l'ucraino Volodymyr Zelensky a Budapest. Trump ha affermato che ci sarebbe stato un incontro tra Putin e Zelensky, ma che la sede non è ancora stata definita. Alla richiesta di Trump, l'ungherese ha risposto pubblicamente su Facebook. "L'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea non offre alcuna garanzia di sicurezza", ha scritto. "Pertanto, collegare l'adesione alle garanzie di sicurezza è inutile e pericoloso".
VOLODYMYR ZELENSKY CONSEGNA A DONALD TRUMP LA LETTERA DELLA MOGLIE OLENA
L'INVITO A MOSCA, LINEE ROSSE E DICERIE SUL VERTICE PUTIN-ZELENSKY
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
La telefonata fra Donald Trump e Vladimir Putin è durata 40 minuti. Il presidente americano l’ha conclusa soddisfatto, dichiarando di essere riuscito nell’obiettivo di preparare un vertice con il capo del Cremlino e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Putin ha affidato al suo consigliere per la politica estera, l’ex ambasciatore a Washington Yuri Ushakov, il resoconto della telefonata. Trump ha scritto che ci sarà prima un bilaterale tra i leader di Russia e Ucraina, poi un trilaterale in sua presenza. Putin ha fatto dire a Ushakov che Mosca è disponibile a un incontro tra le delegazioni russa e ucraina, con la possibilità di alzare il livello della rappresentanza. Non alludeva alla presenza dei presidenti.
LA MAPPA DELL UCRAINA MOSTATA DA DONALD TRUMP A ZELENSKY ALLA CASA BIANCA
Come spesso accade nelle conversazioni fra Trump e Putin sembra che i due prendano parte a telefonate diverse. Trump ha detto che l’incontro avverrà entro fine agosto; alle sue affermazioni, sono seguite valanghe di dichiarazioni, indiscrezioni, tiri a indovinare su dove si possa tenere un bilaterale tanto complesso.
Due fonti vicine alla telefonata, non si sa se tanto vicine da essere nelle stanze dei presidenti, hanno rivelato all’Afp che da parte di Putin ci sarebbe anche stata una proposta: faremo l’incontro a Mosca. Un metodo comprovato dalla diplomazia russa è fare offerte talmente strampalate ed eccessive da forzare la controparte a rifiutare.
[…] Zelensky avrebbe risposto negativamente all’offerta di un incontro a Mosca e se davvero Putin ha proposto la capitale della Federazione russa, sapeva che il presidente ucraino avrebbe rifiutato: non si tengono i negoziati nel paese aggressore e, inoltre, chi garantirebbe la sicurezza di Zelensky, che a inizio dell’invasione del 2022 i sabotatori russi presenti a Kyiv volevano uccidere?
VOLODYMYR ZELENSKY - DONALD TRUMP
[…] Per Putin, Zelensky è il nemico, e ha più volte detto che uno degli obiettivi della sua operazione militare speciale è liberare l’Ucraina dalla sua leadership da denazificare.
Ammesso che l’offerta di andare a Mosca ci sia stata davvero, il presidente ucraino non avrebbe potuto accettare di essere ricevuto al Cremlino. Il Kommersant ha fatto una lista di tutti i possibili luoghi di incontri. Gli europei hanno proposto Ginevra, anche Roma è tornata fra le opzioni, ma il giornale russo ha citato, oltre a Mosca: Budapest, Istanbul e Minsk.
Al telefono con Trump, Putin probabilmente non ha rifiutato né accettato. E’ stato Sergei Lavrov a far capire la posizione di Mosca. Il ministro degli Esteri russo ha il ruolo di ridimensionare le situazioni. Non lusinga, non blandisce. […]
Lavrov ha chiarito: l’incontro fra Putin e Zelensky deve essere “preparato con estrema attenzione” – non è un “no”, ma un “vedremo”; se Kyiv si allineasse all’occidente, “le basi del riconoscimento dell’Ucraina come stato indipendente sparirebbero”.
La seconda affermazione significa che l’adesione di Kyiv alla Nato o all’Unione europea continuano a essere linee rosse per Mosca che quindi rifiuta le migliori garanzie di sicurezza per il paese che ha attaccato.
Uno degli obiettivi di Putin in Alaska era fare in modo che il presidente americano tornasse a fare pressione su Zelensky e ad accusare gli ucraini di non essere pronti alla pace. Secondo l’analista russa Tatiana Stanovaya, Putin ha già messo sul tavolo le sue condizioni, impone che vengano soddisfatte prima di concedere un vertice a Zelensky.
VLADIMIR PUTIN FINGE DI NON SENTIRE LA DOMANDA DI RACHEL SCOTTI
Per Zelensky, invece, l’incontro è necessario per parlare dei territori ucraini occupati. Il Cremlino prende tempo, finge di negoziare e tiene in vita l’incontro fantasma su cui si sommano speranze, dicerie, speculazioni e ambizioni trumpiane.
I dubbi sul bilaterale Putin-Zelensky: “Non ha mai pronunciato il suo nome, come può incontrarlo?”
Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per www.repubblica.it
C’è un problema di fondo nelle manovre diplomatiche per organizzare un summit fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Lo si può riassumere con una sola parola, per noi italiani carica di echi manzoniani: l’Innominato.
Pur accettando teoricamente la proposta di Donald Trump di un dialogo diretto con Kiev, infatti, il capo del Cremlino nemmeno nomina il leader che a tale scopo dovrebbe incontrare: ovvero il presidente ucraino.
E tutti i suoi sottoposti, dal ministro degli Esteri Lavrov all’ambasciatore di Mosca all’Onu, seguono disciplinatamente la medesima direttiva: è praticamente impossibile trovare una dichiarazione ufficiale della Russia in cui qualcuno pronuncia il nome di Zelensky.
GLI ASSET DELL'UCRAINA DELL'EST
I russi dicono che bisogna alzare “il livello della rappresentanza delle delegazioni” nei negoziati fra Mosca e Kiev (una trattativa, peraltro, al momento ferma). Ripetono che non ha senso un incontro al vertice se prima non viene preparato da funzionari ed esperti.
Affermano il mantra di Putin, secondo cui occorre dare la priorità a risolvere le cause “alla radice del conflitto”, cause che, per riassumerle in due parole, sono il desiderio ucraino di essere una democrazia inglobata nel campo europeo e occidentale, anziché uno stato vassallo del Cremlino come ai tempi dell’Unione Sovietica.
E comunque, come sottolinea fin dal titolo un’analisi del New York Times, “Putin wont’ even say Zelensky’s name: so will he sit down with him?” (Putin non pronuncia nemmeno il nome di Zelensky: possibile che si sieda davanti a lui?)
donald trump giorgia meloni - vertice alla casa bianca
“Putin si incontrerebbe con Zelensky”, predice Grigorij Golosov, un politologo di San Pietroburgo, interpellato in proposito dal quotidiano newyorchese, “solo se fosse chiaro che l’incontro sarebbe una capitolazione dell’Ucraina, l’ammissione della sconfitta da parte di Zelensky”.
Del resto, il presidente russo ha basato la necessità della guerra sulla falsa idea che Zelensky è un leader illegittimo, alla testa di un regime da “denazificare”, colpevole di genocidio verso la minoranza ucraina di lingua russa.
donald trump giorgia meloni - vertice alla casa bianca
[…] Incontrarlo faccia a faccia sarebbe come legittimarlo, dargli un ruolo da pari a pari: esattamente il contrario di quello che Putin vuole realizzare con la guerra.
[…] se a un certo punto Putin decidesse di rimangiarsi almeno in parte le accuse a Zelensky, calcolando che questo è il momento giusto per un accordo perché non troverà mai più a Washington un presidente accomodante nei suoi confronti come Trump, un eventuale voltafaccia sarebbe presentato dalla propaganda russa come una vittoria: e, in un Paese totalitario, il Cremlino non avrebbe da temere ripercussioni pubbliche.
Almeno nell’immediato: perché se la pace lasciasse in piedi un’Ucraina indipendente, sovrana e in via di adesione all’Unione Europea, con garanzie di sicurezza fornite dall’Europa e appoggiate dagli Usa, seppure con un territorio ridotto di un quinto, prima o poi a Mosca qualcuno potrebbe chiedersi, fra gli oligarchi, fra le alte sfere militari, perfino nella “cupola” putiniana, se valeva davvero le pena di innescare un conflitto costato un milione di vittime tra morti e feriti, pesanti sanzioni e l’ostracismo dell’Occidente. Ma per adesso la linea dello zar non cambia: compiacere Trump segnalandosi pronto a un summit, e continuare a trattare Zelensky come l’Innominato.
vignetta volodymyr zelensky offerto a donald trump dai leader europei
donald trump accoglie volodymyr zelensky alla casa bianca 18 agosto 2025 foto lapresse 21
donald trump accoglie volodymyr zelensky alla casa bianca 18 agosto 2025 foto lapresse 6
donald trump accoglie volodymyr zelensky alla casa bianca 18 agosto 2025 foto lapresse 4
donald trump giorgia meloni - vertice alla casa bianca
VOLODYMYR ZELENSKY - DONALD TRUMP
DONALD TRUMP - VLADIMIR PUTIN - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA