donald trump tren de aragua salvador

TRUMP SI SENTE AL DI SOPRA DELLA LEGGE – IL TYCOON DEPORTA 250 CRIMINALI VENEZUELANI A EL SALVADOR NONOSTANTE UN GIUDICE AVESSE BLOCCATO IL SUO ORDINE ESECUTIVO. IL PRESIDENTE SI È APPELLATO A UNA LEGGE DEL 1798 PER ESPATRIARE I MEMBRI DELLE GANG TREN DE ARAGUA E MR-13 – QUANDO IL GIUDICE FEDERALE HA FIRMATO LO STOP AL PROVVEDIMENTO, L’AEREO CON GLI IMMIGRATI ERA GIÀ PARTITO – IL VIDEO CHOC DEI DETENUTI TRASPORTATI IN CATENE NELLE FAMIGERATI CARCERI SALVADOREGNE

 

USA: TRUMP PUBBLICA VIDEO VENEZUELANI DEPORTATI IN EL SALVADOR

donald trump +

(LaPresse) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato sul social Truth un video che mostra l'arrivo in El Salvador di alcuni cittadini venezuelani accusati di essere membri della gang Tren de Aragua, deportati dalle carceri americane.

 

Nel video si vedono alcuni detenuti scendere dall'aereo ammanettati e trasportati in carcere. "Questi sono i mostri mandati nel nostro Paese dal corrotto Joe Biden e dai democratici radicali di sinistra", scrive Trump ringraziando "El Salvador e in particolare il Presidente Bukele per la comprensione di questa situazione orribile, che è stata permessa negli Stati Uniti a causa dell'incompetente leadership democratica. Non dimenticheremo".

 

deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 3

"FUORI DAGLI USA I DETENUTI DELLE GANG" DEPORTATI 250 VENEZUELANI E SALVADOREGNI

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

L'Amministrazione Trump si appella a un'oscura legge del 1798 (Alien Enemies Act), invocata solo tre volte in passato, per deportare oltre 250 esponenti criminali appartenenti alla gang venezuelana del Tren de Aragua (Tda) e alla salvadoregna MS-13. Sabato sono scattate le retate, in serata un volo è decollato verso El Salvador dove i deportati sono ora imprigionati.

 

A rendere possibile l'operazione è stata l'intesa fra i vertici Usa e il presidente salvadoregno Nayib Bukele […]

 

L'operazione ha sollevato perplessità e critiche. Sabato sera, infatti, poco prima delle 7 il giudice federale James E. Boasberg ha bloccato sia l'executive order di Trump sia i voli poiché non ha riscontrato ci fossero i margini per invocare l'Alien Enemies Act. Ma l'aereo con gli immigrati nella notte è ugualmente arrivato a San Salvador.

MARCO RUBIO NAYIB BUKELE

 

È stato un post su X di Bukele a confermarlo: «Troppo tardi», ha scritto riferendosi all'ingiunzione del giudice. L'interrogativo – sollevato anche da alcuni senatori repubblicani come Mike Rounds – è se l'Amministrazione ha violato una sentenza facendo partire il volo.

 

La Casa Bianca ieri sera con una nota di Karoline Leavitt ha replicato che «Tda è il più violento e spietato gruppo sul pianeta Terra» e che «rappresenta un diretto pericolo per la sicurezza nazionale Usa». […]

 

L'Alien Enemies Act consente la deportazione rapida per Paesi in conflitto con gli Usa senza passare dalla sentenza di un giudice. È stato usato nella guerra del 1812 e poi nelle due guerre mondiali del XX secolo.

 

deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 8

Nel weekend i funzionari dell'Homeland Security hanno effettuato decine di arresti, poi il segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato le espulsioni immediate dai confini in conformità all'executive order siglato da Trump.

 

La decisione statunitense ha innescato anche la reazione di Maduro. Il presidente del Venezuela ha paragonato il trasferimento a «un crimine contro l'umanità» e citato precedenti come la schiavitù e i campi di concentramento nazisti.

 

Il gruppo Tren de Aragua è sulla lista dei terroristi. Nata nel 2014 in una prigione a Tocoròn, la gang, dopo aver operato in Venezuela, ha esteso le operazioni […] fuori dai confini. […]

deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 2deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 6nayib bukele. deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 1deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 7deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 10deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 12deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 11deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 9deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 4deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…