barboni in vaticano

IL SACRO OLEZZO – IL COLONNATO DI SAN PIETRO È DIVENTATO UN GABINETTO NOTTURNO PER I CLOCHARD: LA PUZZA AUMENTA CON IL CALDO E I TURISTI GIRANO CON DEI FAZZOLETTI PREMUTI SUL VISO – I COMMERCIANTI SI LAMENTANO, GLI INSERVIENTI OGNI MATTINA GETTANO ACQUA E VARICHINA MA NESSUNO FIATA, ALTRIMENTI PAPA FRANCESCO…

 

Franca Giansoldati per “il Messaggero”

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L' afa che ristagna non aiuta e nemmeno l' umidità delle piogge di questi giorni, con il sole che già alle nove del mattino infuoca il selciato e i marciapiedi attorno a san Pietro.

 

La puzza rende la visita turistica al centro della Cristianità una esperienza quasi tossica per via dell' aria malsana che si avverte in certi punti. Ieri mattina bastava vedere i gruppi di turisti scaricati dai bus in via dei Corridori che, ignari dello sconsigliabile percorso, imboccavano via della Conciliazione sorpresi, in quelle poche decine di metri, da zaffate malsane e pesanti.

 

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Odori talmente sgradevoli da costringere ad armarsi di provvidenziali fazzolettini. Gente che camminava con un kleenex premuto sul viso, sotto il naso, mentre allungava il passo cercando di transitare nel minor tempo possibile per il vicolo puteolente.

 

La comitive una volta uscite dalla angusta stradina in via della Conciliazione - zona più aerata e pulita - rimettevano negli zainetti i fazzolettini, dirigendosi disgustati verso la basilica.

 

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Il varco di vicolo Rusticucci e vicolo Pfeiffer, una stradina cieca situata dalla parte opposta, sono ormai come le Forche Caudine, qualcosa di inimmaginabile nel centro della Roma cristiana, del salotto buono della città, in una delle aree più turistiche e ammirate del mondo, perennemente sotto i riflettori, eppure non per questo malsane al punto da essere oggetto di inutili quanto inascoltate proteste.

 

I turisti, i commercianti, gli inservienti del bar all' angolo, gli addetti vaticani degli stabili, persino le religiose, i vescovi e i cardinali che ci abitano. Nulla da fare. Nessuno li ascolta.

 

BIVACCO

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Ogni mattina la musica è sempre la stessa. I portieri e gli inservienti della Sala Stampa, situata sotto i propilei, nel palazzo di via della Conciliazione a ridosso della piazza, devono armarsi di acqua e varichina per togliere un po' di tanfo.

 

L' odore insopportabile in queste giornate di caldo è purtroppo aumentato, causato dai bisogni delle decine e decine di senzatetto che, durante la notte, si radunano in zona per ripararsi.

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Una specie di bivacco a cielo aperto, pieno di cartoni, stracci e sacchi a pelo sistemati sui marmi dei palazzi, un mosaico sconclusionato e variopinto di vagabondi.

 

Non ci sono solo stranieri, ci sono anche italiani, qualcuno con evidenti problemi psichici. Le grate sul marciapiede dei palazzi vaticani che danno sui garage interni vengono utilizzate alla bisogna come orinatoi, mentre le fioriere in marmo come water e il risultato è che il caldo del mattino rende tutto insopportabile e disgustoso per chi è costretto a transitarvi.

 

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Via Pfeiffer, invece, col tempo si è trasformata in una specie di discarica con materiali ammassati uno sull' altro. Sacchi a pelo, cartoni, coperte, borsoni di plastica, sacchi dell' immondizia, tappetini di plastica.

 

Tutto l' occorrente per il bivacco notturno. I clochard arrivano all' ora del tramonto, quando il flusso dei turisti comincia a diminuire fino a scomparire quasi del tutto. Poco dopo, verso l' ora di cena, arrivano le diverse associazioni di carità che distribuiscono panini e bibite.

 

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Gesti di attenzione e carità anche se al mattino vengono sempre trovate parecchie bottiglie di alcolici, birra, cartoni di vino. In genere il clima tra i clochard è abbastanza calmo nonostante non manchino piccole liti, specie a notte fonda quando qualcuno, essendo un po' alticcio, diventa aggressivo, ma tutto resta sempre sotto controllo e si esaurisce con qualche schiamazzo di troppo.

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Quello che invece sembra avere superato il livello di guardia è il tanfo, la sporcizia, il fetore. Nessuno però osa fiatare, nemmeno la polizia municipale, perché Papa Francesco altrimenti si arrabbierebbe.

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