
TUTTI SPIATI, ANCHE I BAMBINI - IL CASO DI UN ASILO NIDO DI RHO, VICINO MILANO, CHE PUBBLICAVA SU INTERNET LE IMMAGINI DEI BAMBINI RIPRESI DALLE VIDEOCAMERE DI SORVEGLIANZA - IL GARANTE DELLA PRIVACY HA SANZIONATO L'ISTITUTO ("LA COMBRICCOLA DEI BIRICHINI DI BETTY") CON UNA MULTA DA 5 MILA EURO - I GENITORI CHE NON DAVANO IL LORO CONSENSO ALLA RACCOLTA E ALL'USO DELLE IMMAGINI VENIVANO "PUNITI" CON LA NON ACCETTAZIONE DI LORO FIGLIO ALL'ASILO - I PICCOLI VIVEVANO IN UN "GRANDE FRATELLO", VISTO CHE L'ISTITUTO FORNIVA AI GENITORI UN LINK PER ACCEDERE IN QUALSIASI MOMENTO ALLE TELECAMERE (PEGGIO DI STEFANO DE MARTINO E CAROLINE TRONELLI...)
Estratto dell'articolo di Ilaria Carra per “la Repubblica”
LA COMBRICCOLA DEI BIRICHINI DI BETTY
Bambini dai tre mesi ai tre anni che giocano e leggono. Ma anche neonati sul fasciatoio mentre vengono cambiati, ritratti mentre fanno il riposino, mentre vengono imboccati o spogliati. In momenti quindi di «particolare delicatezza», di intimità, per «propria natura destinati a rimanere riservati a tutela della dignità dei bambini».
Immagini, «numerosissime», di minori che non solo non avrebbero potuto essere pubblicate sul web, nemmeno con il consenso dei genitori, ma che non si sarebbero neanche potute riprendere.
Il Garante della Privacy è intervenuto per sanzionare la condotta di un asilo nido di Rho, hinterland milanese: una multa di 10mila euro (poi ridotta a 5mila) e l'obbligo di rimuovere le foto pubblicate sul sito e sul profilo Google My Business dell'attività.
Il procedimento del Garante per la protezione dei dati personali si era aperto nei mesi scorsi dopo l'esposto di un genitore. Per poter iscrivere la figlia a "La combriccola dei birichini di Betty" aveva dovuto dare il consenso alla raccolta e all'uso delle immagini della bambina. Un sì in teoria facoltativo nel modulo ma formulato in un modo che «un rifiuto» avrebbe comportato, secondo l'Authority, la non accettazione del bambino.
Il genitore aveva poi segnalato la presenza dentro la struttura di un sistema di videosorveglianza in funzione durante le ore di attività scolastico-educativa. Proprio attraverso quelle telecamere erano state raccolte varie immagini della "giornata tipo" dei piccoli ospiti.
I titolari avevano provato a spiegare che i bambini venivano divisi in gruppi in base all'età e che solo i genitori avevano accesso a un link per poter vedere le immagini dei propri figli durante la giornata. Con l'istruttoria degli ultimi mesi però si è scoperto che le foto dei bambini, riconoscibili, erano state anche pubblicate sui siti dell'asilo. «A scopo didattico» per i gestori. «Più promozionale» per il Garante.
Ad ogni modo una violazione: in contrasto «non solo con la disciplina in materia di protezione dei dati personali, ma più radicalmente con l'assetto, anche a livello costituzionale, dei diritti fondamentali della persona».[...]
Anche il sistema di videosorveglianza, che per l'asilo è «una forma di tutela per famiglie e lavoratori» vìola la normativa: è contro «i principi di liceità, correttezza e trasparenza» e lo Statuto dei lavoratori. La privacy del bambino prima di tutto, dice il Garante. Già da aprile, dopo la richiesta di informazioni dell'Authority, l'asilo aveva disattivato le telecamere: «in buona fede» la titolare aveva ritenuto che «un impianto finanziato dalla Regione potesse considerarsi a norma».
L'asilo assicura di essersi adeguato. «Le foto con i bambini sono state rimosse dai siti», spiega la titolare, Elisabetta Cecchetti, che ha già pagato la multa e nominato un "Data protection officer", un responsabile della protezione dei dati a scuola. [...]