serena mollicone

1. CHI HA UCCISO SERENA MOLLICONE? 16 ANNI DI INDAGINE TRA DEPISTAGGI, MISTERIOSI SUICIDI, FALSE PISTE E NUOVI INDAGATI - ORA UN ALTRO CARABINIERE FINISCE SOTTO ACCUSA: ISTIGÒ AL SUICIDIO IL COLLEGA CHE PARLAVA - LA PERIZIA: SUL CRANIO DELLA STUDENTESSA ASSASSINATA NEL 2001 IN UN BOSCO DI ARCE, VICINO FROSINONE, SEGNI COMPATIBILI CON QUELLI SULLA PORTA DELLA CASERMA DELL’ARMA 3. RACCONTA IL PADRE CHE LA RAGAZZA AVEVA AVUTO UN FLIRT CON IL FIGLIO DEL COMANDANTE DEI CARABINIERI LOCALI INTERROTTO PERCHÉ LUI ERA COINVOLTO IN UN GIRO DI SPACCIO

serena mollicone

Fulvio Fiano per il Corriere della Sera

 

Il nove giugno 2001 Guglielmo Mollicone viene strappato al funerale di sua figlia Serena davanti alle telecamere di tutte le tv, mentre il paese espone lenzuola bianche alle finestre e chiede giustizia. I carabinieri di Arce lo trattengono in caserma per alcune ore ma solo per delle banali firme.

 

 

L' episodio finirà anni dopo nel fascicolo della Procura di Cassino che indaga dal 2011 sul comandante di allora, Franco Mottola, sua moglie Anna e il figlio Marco per l' omicidio della 18enne e l' occultamento del suo cadavere. Sedici anni di un' indagine che tra depistaggi, misteriosi suicidi e false piste sembra ora arrivata a conclusione con l' iscrizione dei sottufficiali Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale: il primo, già chiamato in causa una volta e poi prosciolto, risponde di favoreggiamento per aver nascosto agli inquirenti fatti rilevanti a sua conoscenza; il secondo è accusato di concorso in omicidio e istigazione al suicidio di un altro carabiniere, Santino Tuzi, il primo a chiamare in causa i colleghi della stazione.

 

SERENA MOLLICONE 1

Serena, secondo i pm, venne tramortita in caserma e lasciata morire in un bosco, mani e piedi legati col fil di ferro, carta assorbente in bocca e sacchetto in testa stretto col nastro adesivo. La studentessa modello, la figlia affettuosa che si prende cura del genitore dopo la morte della mamma, la clarinettista nella banda del paese, viene trovata così alle 7,30 della mattina del 3 giugno, 36 ore dopo la sua scomparsa, tra i cespugli di un boschetto in località Fonte Cupa.

 

Una morte apparsa subito strana. La notte prima ha diluviato, ma la camicia a fiori e il pantalone scuro che Serena indossa, gli stessi abiti con cui il venerdì è uscita di casa, sono asciutti. E l' autopsia dice che il decesso, nonostante i segni di percosse e una frattura alla tempia destra, è avvenuto per asfissia. Non ci sono segni di stupro. Serena frequenta con ottimi risultati l' ultimo anno del liceo pedagogico a Sora, dove va tutti i giorni in pullman. La mattina della sparizione ha fatto tappa a Isola del Liri per una visita odontoiatrica e poi doveva raggiungere il fidanzato, alle 14. È lui ad avvisare il padre che la figlia non è mai arrivata e la sera il genitore si decide a chiamare i carabinieri. Padre e fidanzato finiscono sotto inchiesta in momenti diversi e presto ne escono. A casa di Guglielmo Mollicone, durante una seconda perquisizione, compare il cellulare Nokia della vittima che prima non c' era e che lei portava sempre con sé.

SERENA MOLLICONE

 

Anche un altro sospettato viene chiamato in causa: è un carrozziere di 35 anni, Carmine Belli che, forse in cerca di notorietà, dice di aver dato un passaggio alla ragazza. Ma poi ritratta. Nella sua officina spuntano un frammento della prenotazione medica di Serena e un nastro adesivo simile a quello usato sul cadavere. Belli finisce a processo, ma Corte d' Assise e Cassazione non solo lo assolvono ma stigmatizzano le indagini condotte «con accanimento anche in mancanza di riscontri sulle prove».

 

Si arriva così al 2008. Il brigadiere Santino Tuzi dice ai pm di aver visto entrare Serena Mollicone in caserma, anzi nell' alloggio in uso alla famiglia Mottola su precisa indicazione del comandante, alle 11 del venerdì e di non averla vista uscire fino alle 14,30 quando stacca dal servizio. Il brigadiere ha appuntato il nome della 18enne sul registro delle presenze dove poi risulta sommariamente cancellato. Quattro giorni dopo la deposizione, Tuzi si spara. La figlia parla di un gesto per proteggere la famiglia da ricatti e pressioni.

 

SERENA MOLLICONE E IL PADRE GUGLIELMO

E siamo ai giorni nostri. Una perizia dell' istituto Labanof di Milano appura che la ferita alla testa della ragazza (il corpo è stato riesumato nel 2016) è compatibile con i segni su una porta sequestrata nell' alloggio del comandante (tuttora in servizio). Racconta il padre Guglielmo che Serena aveva avuto un flirt con Marco Mottola, interrotto perché lui era coinvolto in un giro di spaccio. Quel giorno in caserma voleva forse denunciarlo.

MOLLICONE SANTINO TUZIserena mollicone

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…