IL BOEING CADUTO IN UCRAINA “ABBATTUTO DA UNA PIOGGIA DI COLPI” – MA L’INCHIESTA OLANDESE NON FA LUCE SU CHI HA TIRATO GIÙ L’AEREO MALESE – I SEPARATISTI RUSSI: “NOI NON POSSEDIAMO ARMI COSÌ POTENTI”

Paolo G.Brera per “La Repubblica

 

Adesso che sono stati resi noti i risultati preliminari dell’inchiesta olandese sappiamo esattamente quello che sapevamo già: il volo Mh17 della Malaysia Airlines non è precipitato tra i campi di girasole della steppa ucraina per un errore del pilota, né per un attentato a bordo o un guasto tecnico: lo ha buttato giù qualcuno sparandogli contro.

i resti del boeing malaysia mh17 foto del new york timesi resti del boeing malaysia mh17 foto del new york times

 

Il guaio è che continuiamo a non sapere con certezza chi, e dalle scatole nere affidate agli esperti inglesi o dai rottami che ancora giacciono nei campi difficilmente potremo attenderci novità. Ieri l’Ufficio olandese per la sicurezza che coordina l’inchiesta internazionale senza aver mai messo piede nell’Est ucraino, tenuto lontano da “ragioni di sicurezza”, ha diffuso i risultati preliminari il cui nocciolo è questo: il Boeing «si è spezzato in volo in seguito ai danni strutturali causati da un gran numero di oggetti ad alta energia che hanno perforato il velivolo dall’esterno ». In pratica, una «pioggia di colpi» ha abbattuto l’aereo, in seguito ad un’esplosione compatibile con quella provocata da un missile Sa-11.

 

fori nella carlinga del malaysia mh17 compatibili con lo shrapnel sparato da un missile bukfori nella carlinga del malaysia mh17 compatibili con lo shrapnel sparato da un missile buk

Subito sono tornati alla ribalta gli esperti improvvisati di balistica impegnati a sostenere che dunque «l’aereo è stato buttato giù da un missile», o al contrario che anche «i colpi di mitragliatrice sparati da un aereo caccia» sono «oggetti ad alta velocità».

 

Purtroppo, dal rapporto preliminare non si può evincere il tipo di arma che ha sparato: è talmente generico da aver fatto infuriare i parenti delle vittime, che con tutta l’importanza data in passato a questa “indagine internazionale” si aspettavano qualcosa di più. Ricordate? L’inchiesta non iniziava mai, gli ispettori non arrivavano per colpe che i ribelli e l’esercito di Kiev si rinfacciavano reciprocamente, lasciando i corpi allo scempio e le prove alla manipolazione.

 

fori nella carlinga del malaysia mh17 compatibili con lo shrapnel sparato da un missile buk fori nella carlinga del malaysia mh17 compatibili con lo shrapnel sparato da un missile buk

Beh, pare che gli ispettori dell’Ufficio olandese per la sicurezza arriveranno finalmente oggi nei campi di Grabovo e Rassipnoe: lo ha annunciato il primo ministro Mark Rutte, spiegando che «c’è ancora molta strada da fare come recuperare i resti delle vittime e gli oggetti personali, e fare chiarezza sull’accaduto». Due mesi dopo. E Tjibbe Joustra, che l’Ufficio olandese per la sicurezza lo presiede, avverte che «saranno necessarie altre ricerche per determinare le cause con maggiore precisione»: secondo gli esperti se ne riparlerà a metà del 2015.

 

sedici corpi sono totalemnte bruciatisedici corpi sono totalemnte bruciati

Tra i colpi di artiglieria e le fucilate che incorniciavano l’orizzonte del Donbass tenendo a distanza gli inquirenti, l’unica “inchiesta internazionale” l’hanno fatta centinaia di giornalisti di tutto il mondo sparpagliati metro per metro. Gli indizi raccolti, riportati in ordine casuale e tenendo conto che i testimoni possono più o meno volontariamente aver riferito inesattezze, sono sostanzialmente questi: quel giorno molte persone dicono di aver visto almeno un caccia ucraino sorvolare la zona negli stessi minuti in cui è precipitato il Boeing (può voler dire cose opposte: il caccia può aver abbattuto il Boeing, o possono averlo colpito con un missile i ribelli mirando al caccia);

 

i soccorsi ucraini recuperano le vittimei soccorsi ucraini recuperano le vittime

diversi altri caccia ucraini sono stati abbattuti dai ribelli, ma per abbattere un volo di linea a 10mila metri di altitudine occorrono missili particolari, i “Buk”: alcuni testimoni hanno riferito di aver visto un lanciamissili Buk, un sistema grande e complesso da piazzare e utilizzare, nei pressi di Shizne, non lontano da dove il Boeing è precipitato.

 

Un testimone anonimo ha raccontato alla Bbc di aver visto piazzare un missile a Shizne da persone che parlavano «con inconfondibile accento russo»; esistono registrazioni telefoniche rilasciate dai poco affidabili servizi ucraini in cui alcuni ribelli si congratulano per l’abbattimento, pensando di aver colpito un aereo nemico; esistono testimonianze di generali ribelli di nazionalità ucraina secondo cui i colleghi di guerriglia russi avrebbero gestito i Buk nella zona, e alcuni affermano in interviste di sapere che l’aereo fu abbattuto da miliziani russi e ucraini insieme convinti di sparare a un aereo militare ucraino. Lo scambio d’accuse prosegue anche oggi.

Resti del volo Malaysia Airlines-Resti del volo Malaysia Airlines-

 

Uno leader dei separatisti, subito dopo la diffusione del rapporto, ha ribadito che i ribelli non possedevano armi capaci di abbattere un Boeing. «Posso dire solo una cosa: noi semplicemente non abbiamo l’equipaggiamento capace di tirarlo giù». Ciascuno può farsi una propria idea, ma nessuno può dedurne certezze. E il rapporto preliminare purtroppo non aggiunge e non toglie nulla.

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