ULTIMI COLPI IN STRADA, LA BATTAGLIA DI FERGUSON PASSA NEI TRIBUNALI - BEN DUE INCHIESTE APERTE SUL CASO BROWN, CHE HA INNESCATO LE PROTESTE - INDIGNAZIONE DOPO IL VIDEO DELLA SECONDA UCCISIONE

Paolo Mastrolilli per “La Stampa”

 

missouri   proteste dopo la morte di michael brown ucciso dalla polizia  12missouri proteste dopo la morte di michael brown ucciso dalla polizia 12

La tensione nelle strade è ancora alta, ma la battaglia sull’uccisione di Michael Brown ora si sta trasferendo nelle aule dei tribunali e nelle sedi politiche. Il nodo è la decisione che il Grand Jury dovrà prendere se incriminare il poliziotto che gli ha sparato, Darren Wilson, ma il procuratore già mette le mani avanti e dice che potrebbe non arrivare prima di due mesi. Nel frattempo la polizia di St. Louis ha pubblicato il video dell’uccisione di un altro nero, Kajieme Powell di 25 anni, che solleva nuovi dubbi sul modo in cui usa la forza.

missouri   proteste dopo la morte di michael brown ucciso dalla polizia  missouri proteste dopo la morte di michael brown ucciso dalla polizia


Quella di mercoledì è stata la prima notte relativamente calma, da quando il 9 agosto scorso «Big Mike» fu ammazzato mentre camminava con un amico su Canfield Drive. La protesta è continuata sulla vicina West Florissant Avenue, ma con poche centinaia di persone. Non ci sono stati scontri con la polizia, che per la prima volta non ha sparato lacrimogeni o proiettili di gomma sulla folla. E il governatore ieri ha ordinato il ritiro della Guardia Nazionale.


Il momento più difficile è stato quando un uomo e una donna si sono presentati con dei cartelli che davano sostegno a Darren Wilson e alla polizia. Gli agenti schierati li hanno subito caricati sopra un’auto e portati via: va bene la libertà di espressione, insomma, ma così si fanno provocazioni utili solo a riaccendere le violenze.

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Per il resto, in totale mercoledì notte ci sono stati sei arresti: nulla, rispetto ai giorni precedenti. Gli attivisti, i leader politici e quelli religiosi sono riusciti a convincere i manifestanti, ormai stanchi e ridotti nei ranghi, a isolare i violenti venuti da fuori per creare solo guai e scegliere la via della protesta pacifica.


La pioggia forse ha aiutato a tenere lontane un po’ di persone, ma è servita anche la visita del ministro della Giustizia Eric Holder, che ha promesso di portare avanti l’inchiesta federale sulle possibili violazioni dei diritti civili di Brown. Holder, un nero, ha incontrato i genitori di Mike e ha parlato anche a livello personale dei suoi problemi con la polizia.

 

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È stato inviato da Obama, che secondo voci non confermate starebbe preparando la sua visita a St. Louis, anche se prima vorrebbe avere qualche certezza su cosa è successo. Nel frattempo, però, la presenza del ministro della Giustizia ha dimostrato l’attenzione del governo per il caso, dirigendo l’attenzione verso un procedimento legale corretto verso tutti.


Le inchieste sono due. La prima è quella criminale, condotta dal procuratore locale McCulloch. Mercoledì ha riunito per la prima volta il Grand Jury che dovrà decidere se incriminare Darren Wilson. La comunità afro-americana vorrebbe che McCulloch si facesse da parte, perché è figlio di un poliziotto ucciso in servizio da un nero, ma per ora le audizioni procedono.

IL VIDEO DELL’UCCISIONE DI KAJIEME POWELL 4IL VIDEO DELL’UCCISIONE DI KAJIEME POWELL 4


I testimoni vicini a Brown dicono che si era arreso, e i colpi che lo hanno ucciso sono stati sparati quando oramai era in ginocchio; quelli vicini a Wilson sostengono invece che il poliziotto era stato aggredito, colpito alla testa, e aveva agito per legittima difesa quando «Big Mike» aveva provato a togliergli la pistola. Toccherà al Grand Jury, sulla base di queste testimonianze e dei dati forensici, stabilire se l’agente merita il processo.

 

La seconda inchiesta invece è quella gestita da Holder, attraverso l’Fbi, per stabilire se il trattamento di Brown ha violato i suoi diritti civili.
 

Le tensioni potrebbero tornare a salire nel frattempo, dopo la pubblicazione del video che mostra l’uccisione di Kajieme Powell, morto tre giorni fa sempre a St. Louis. Il giovane aveva appena rubato qualcosa da mangiare in un negozio e brandiva un coltello. Nelle immagini si vedono i due poliziotti che arrivano con l’auto e scendono, con le pistole spianate. Kajieme si avvicina a loro, urlando: «Sparatemi! Sparatemi!».

IL VIDEO DELL’UCCISIONE DI KAJIEME POWELL 7IL VIDEO DELL’UCCISIONE DI KAJIEME POWELL 7

 

Gli agenti gli dicono di fermarsi e buttare il coltello, ma lui invece sale su un muretto e poi cammina verso uno di loro. Quando arriva a tre o quattro metri di distanza, il poliziotto spara diversi colpi e lo uccide. Secondo gli esperti del protocollo di sicurezza per le forze dell’ordine, gli agenti si sono comportati come dovevano. Chi guarda le immagini, però, resta sorpreso dalla loro violenza e pensa che forse si poteva trovare una maniera diversa per fermare Kajieme, magari solo sparandogli su una gamba.

IL VIDEO DELL’UCCISIONE DI KAJIEME POWELL 2IL VIDEO DELL’UCCISIONE DI KAJIEME POWELL 2


In generale, è un altro episodio che solleva dubbi sul comportamento della polizia. Si aggiunge alla rimozione dal servizio di un agente, che durante le proteste di martedì a Florissant Avenue aveva puntato il fucile in faccia ad un manifestante, gridando: «Ti ammazzo!». Si capisce la tensione del momento, ma tutto sembra confermare una polizia abituata ad usare subito le maniere forti ed esagerate.
 

Il capo degli agenti, Ron Johnson, ha detto che secondo lui la nottata di mercoledì ha rappresentato una svolta, chiudendo forse la fase più violenta della crisi. Il pericolo di un’escalation però resta sempre dietro l’angolo.

IL VIDEO DELL’UCCISIONE DI KAJIEME POWELLIL VIDEO DELL’UCCISIONE DI KAJIEME POWELL


Ieri la madre di Michael Brown ha potuto vedere per la prima volta il cadavere del figlio, e lunedì si terranno i suoi funerali, che accenderanno nuovamente gli animi. Poi ci saranno almeno due mesi di tensione, aspettando le decisioni del Grand Jury.

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