
“IL RAPPORTO DI FRANCESCA ALBANESE CONTRIBUISCE A COMPRENDERE L'APARTHEID DI ISRAELE E LA PULIZIA ETNICA DEI PALESTINESI” - UNDICI ECONOMISTI FIRMANO UNA LETTERA IN DIFESA DI FRANCESCA ALBANESE, RELATRICE SPECIALE DELLE NAZIONI UNITE SUI TERRITORI PALESTINESI OCCUPATI, ATTACCATA DA USA E ISRAELE DOPO LA PUBBLICAZIONE DI UN TESTO IN CUI DENUNCIA LE AZIENDE CHE TRAGGONO PROFITTO DAL MASSACRO A GAZA - I DUE PAESI NE HANNO CHIESTO LA RIMOZIONE, MARCO RUBIO HA ANNUNCIATO SANZIONI, L’UE TACE, MA GLI ECONOMISTI LA DIFENDONO: “SI TRATTA DI CAPITALISMO COLONIALE RAZZIALE…”
Today I am imposing sanctions on UN Human Rights Council Special Rapporteur Francesca Albanese for her illegitimate and shameful efforts to prompt @IntlCrimCourt action against U.S. and Israeli officials, companies, and executives.
— Secretary Marco Rubio (@SecRubio) July 9, 2025
Albanese’s campaign of political and economic…
Estratto dell’articolo di Marco Colombo per www.editorialedomani.it
«Sentiamo il bisogno di esprimere il nostro fermo sostegno a Francesca Albanese e di incoraggiare le Nazioni unite a respingere le insistenti richieste dei governi statunitense e israeliano». Così, in una lettera aperta diffusa sui social dal greco Yanis Varoufakis, undici tra i principali economisti del mondo esprimono il proprio sostegno alla relatrice speciale delle Nazioni unite sui territori palestinesi occupati.
Un testo con cui prendono le difese di Albanese, attaccata nei giorni scorsi dagli Usa, che ne hanno chiesto la rimozione, per aver denunciato nel rapporto “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio” le responsabilità di decine di aziende che traggono profitto dal massacro a Gaza.
DONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU ALLA CASA BIANCA
Ma per Washington non è così. Gli Usa hanno annunciato che imporranno sanzioni contro la relatrice italiana. Il segretario di Stato Marco Rubio ha definito «illegittimi e vergognosi gli sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani». È il primo risultato della visita negli Stati Uniti del premier israeliano Benjamin Netanyahu.
«La storia ci insegna che gli interessi economici sono stati fattori chiave e facilitatori delle imprese coloniali e spesso dei genocidi da esse perpetrati». Inizia così la lettera con cui gli undici economisti, tra cui Thomas Piketty, Yanis Varoufakis e Nassim Taleb, elogiano il rapporto pubblicato il 30 giugno che, dicono, «costituisce un importante contributo alla comprensione dell’economia politica dello stato apartheid di Israele, della pulizia etnica dei palestinesi e, ora, del loro genocidio».
Nella lettera, gli economisti criticano duramente gli stati che nei giorni scorsi sono tornati a chiedere la rimozione di Albanese dal suo incarico all’Onu a causa delle sue denunce.
«I governi degli Stati Uniti e di Israele, con la maggior parte dei governi europei troppo timidi per prendere posizione, chiedono alla comunità internazionale di chiudere un occhio sul genocidio in corso e, in particolare, sul ruolo chiave che le multinazionali e le aziende nazionali stanno svolgendo».
STRAGE A UN INTERNET CAFFE NELLA STRISCIA DI GAZA
Una situazione che, ribadiscono, è invece necessario sottolineare per non dimenticare quali attori agiscono in quella che definiscono «forma di dominio nota come capitalismo coloniale razziale».
In particolare, evidenziano, sono tre le conclusioni che bisognerebbe trarre dal rapporto curato da Albanese, a partire dal profitto economico che le imprese conglomerate traggono dalla guerra in corso. Le imprese che producono armamenti, in particolare, hanno proliferato grazie al raddoppio del bilancio per la difesa da parte di Tel Aviv […]
marco rubio a parigi foto lapresse
Il secondo aspetto da sottolineare «è che i territori palestinesi occupati da Israele hanno funzionato come laboratorio e banco di prova ideale per le Big Tech – una funzione che la transizione dall’occupazione al genocidio ha solo accentuato». Ma a sconvolgere maggiormente le coscienze dovrebbe essere il fatto che «le migliori università statunitensi ed europee dipendono finanziariamente dal rimanere legate a Israele».
[…] E in effetti il rapporto, pubblicato il 30 giugno, sembra indicare la necessità di agire con urgenza per interrompere questo capitalismo coloniale.
[…] Secondo Albanese, Israele ha costruito un regime di apartheid fondato sull’espropriazione, la segregazione e l’annientamento progressivo dei palestinesi, con la complicità di governi e grandi imprese internazionali. […]
striscia di gaza - palestinesi in attesa di aiuti umanitari
Ma a sorprendere è il contenuto del rapporto che non si limita a denunciare la complicità dei produttori di armamenti ma sottolinea le responsabilità di decine di aziende. E lo fa nominando in modo diretto alcuni dei principali colossi dell’economia mondiale. Da Ibm, che «opera in Israele dal 1972 addestrando personale militare e di intelligence», a Microsoft, Alphabet e Amazon che «concedono a Israele un accesso praticamente esteso a tutto il governo alle loro tecnologie cloud e di intelligenza artificiale». E poi Caterpillar, Booking, Airbnb, aziende agroalimentari e colossi dell’energia.
marco rubio e benjamin netanyahu a gerusalemme
Una pagina alla volta, un paragrafo dopo l’altro, Francesca Albanese evidenzia le responsabilità dirette e indirette di ogni azienda […]
Come prevedibile, la pubblicazione del documento ha subito scatenato una tempesta diplomatica. Gli Stati Uniti, in una lettera dai toni durissimi indirizzata al Segretario generale dell’Onu, hanno chiesto la sua rimozione e il ritiro del documento, accusandola di parzialità e di aver oltrepassato i limiti del suo mandato.
Israele, seguendo un copione già visto, ha parlato apertamente di antisemitismo, definendo il rapporto un attacco politico mascherato da analisi giuridica. L’Europa, in gran parte, ha scelto il silenzio […]
FRANCESCA ALBANESE
DONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU ALLA CASA BIANCA
STRAGE A UN INTERNET CAFFE NELLA STRISCIA DI GAZA