SQUILLO DI MORTE - UN TECNICO DELL’ENEA S’È IMPICCATO A LAVORO PER PAURA DI FINIRE NEL TRITACARNE DELL’INCHIESTA SULLE BABY ESCORT - NELLE LETTERE CHE HA LASCIATO DICE DI NON AVER MAI “CONSUMATO”. MA ALLORA PERCHÉ FARLA FINITA?

Carlo Picozza e Maria Elena Vincenzi per "la Repubblica"

Da quando aveva visto le immagini dell'appartamento in viale Parioli, letto gli articoli sull'inchiesta delle baby-squillo, sentito che la procura stava perseguendo i clienti, non aveva avuto pace. Un'ansia senza fine della quale non è riuscito a liberarsi. Al punto di decidere di farla finita. S. S., 53 anni, tecnico dell'Enea, è stato trovato senza vita proprio dove lavorava, nel centro di ricerca dell'Ente nazionale per le energie alternative alle porte di Roma.

Non hanno dubbi gli inquirenti che volesse proprio morire, che lo avesse preparato, mettendo una trave tra due armadi e appendendoci una corda dalla quale, poi, lasciarsi andare. Libero, finalmente, dal terrore di finire sui giornali, di essere etichettato come uno dei clienti delle due studentesse prostitute dei Parioli. In ufficio e soprattutto a casa. Un'ossessione della quale aveva parlato, si scopre ora, con un amico e con un avvocato al quale aveva chiesto consiglio.

Un tormento del quale aveva lasciato traccia in una serie di lettere trovate dai poliziotti del commissariato Flaminio nel suo zaino e nei cassetti del suo ufficio. Pagine e pagine per parlare della prostituzione minorile e negare, comunque, ai suoi familiari di avere mai avuto rapporti con le due baby-squillo.

Anche se, a quanto pare, a un amico aveva confidato di avere telefonato e di essere andato una volta nell'appartamento finito sotto inchiesta senza, però, che accadesse nulla. Eppure di lui non c'è traccia negli atti del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del pm Cristiana Macchiusi che indagano sul caso delle due minorenni.

Il suo nome non è tra gli indagati né, tantomeno, tra le persone identificate per le quali, però, i magistrati hanno deciso di non procedere per mancanza di elementi. Ma lui, probabilmente, sapeva di esserci andato in quel seminterrato ed era terrorizzato. Un peso, schiacciante, che si portava dietro dal giorno degli arresti (lo scorso ottobre).

Che lo ha tormentato per i vari mesi in cui l'inchiesta ha tenuto banco sui giornali e in televisione mentre apparivano nomi e dettagli sulle frequentazioni delle ragazze. E così lui, prima di quel gesto estremo, ha voluto spiegare, con una serie di lettere che sembrano quasi un testamento, come sono andate le cose.

Quelle missive ora sono al vaglio degli investigatori e del pm Giuseppe Cascini. Così come lo è il suo telefonino. Il tecnico, «introverso, geniale, una persona di cui fidarsi ciecamente» come lo descrivono i colleghi, era rientrato da qualche settimana da una missione in Antartide.

E che la decisione di suicidarsi sia stata presa all'ultimo momento, sembra confermato dalla recente compilazione di un modulo per un avanzamento economico. Ma per come è stato trovato, niente lascia supporre un gesto improvvisato. La salma è comunque a disposizione del magistrato che ha anche delegato una serie di accertamenti alla polizia per cercare di chiarire la vicenda.

A lanciare l'allarme, il 29 aprile, è stato un amico con il quale S.S. aveva un appuntamento proprio nel pomeriggio di quel giorno: sarebbero dovuti andare a cercare funghi. La polizia ha rilevato la cella del cellulare, che l'elettricista aveva in tasca, nell'area della Casaccia. Precisamente nell'edificio C49, adibito a magazzino e non frequentato, un corpo di fabbrica vicino all'ufficio del tecnico. Dal 29 aprile scorso il cinquantatreenne non era rientrato a casa.

È stato trovato martedì dopo giorni di ricerche ad Anguillara Sabazia, dove viveva, e alla Casaccia, sede dell'Enea, che non avevano portato risultati significativi. Gli inquirenti, in collaborazione con gli uomini della vigilanza dell'ente, avevano appurato solo la mancata timbratura del dipendente dall'orologio marcatempo dell'istituto. L'uomo non sembrava, insomma, essere mai uscito dal centro.

Che, perciò, era diventato il luogo privilegiato delle indagini. Anche se, la sua estensione e le caratteristiche della sua collocazione, tra boschi, officine, cunicoli, magazzini, uffici e altri anfratti, avevano reso ardua la ricerca. E a nulla avevano portato le stesse segnalazioni attivate dalla trasmissione televisiva " Chi l'ha visto?". Fino a tre giorni fa.

 

SEXY TEEN BABY SQUILLO PARIOLI Baby squillo Parioli x squillo babyBABY ESCORT NICOLA BRUNO BABY SQUILLO PARIOLI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”