venezia san marco

VENEZIA TREMA: DOMANI PREVISTO UN NUOVO PICCO RECORD DI ACQUA ALTA- ALLERTA ANCHE PER LA NOTTE TRA SABATO E DOMENICA – IL COMMISSARIO OSSOLA DEL MOSE SPIEGA:– “IN QUESTO MOMENTO NON POTEVAMO ALZARE LE DIGHE. AVREMMO CREATO DANNI BEN PEGGIORI". ECCO PERCHE’ - IL SISTEMA SARÀ PRONTO DAL 31 DICEMBRE 2021 - ELISABETTA SPITZ, EX DIRETTORE DELL'AGENZIA DEL DEMANIO, SARÀ IL SUPER COMMISSARIO DEL MOSE…

venezia san marco

Da corriere.it

È atteso per domani un nuovo picco record di acqua alta a Venezia: dopo la parziale tregua di oggi, le previsioni del Centro Maree avvisa che per domani alle 11.20 è atteso un picco di 145 centimetri, ossia più della soglia di allarme di 140 centimetri oltre la quale si allaga il 90% della superficie della città.

 

Poi dovrebbe scendere in serata, per risalire il giorno dopo, sabato 16 novembre, a un livello massimo di 110 centimetri. Nuova allerta nella notte tra sabato e domenica, quando la marea dovrebbe risalire a 125 centimetri.

 

SPITZ

Da corriere.it

venezia

Elisabetta Spitz, ex direttore dell'Agenzia del Demanio, sarà il super commissario del Mose: lo conferma a Radio Capital la ministra dei Trasporti Paola De Micheli. Insieme a questa nomina, ci sono vari organi che dovranno occuparsi di Venezia e il cui lavoro va «coordinato meglio», spiega Conte: tra questi, il Consorzio Venezia Nuova e il Provveditorato competente sulle acque.

 

venezia san marco

 

PERCHE’ NON FUNZIONA IL MOSE

Alberto Zorzi per corriere.it

 

 «In questo momento il Mose non si può alzare per difendere Venezia dall’acqua alta. Nel 2019 erano previsti solo dei test di sollevamento che stiamo svolgendo e lo avevamo scritto al ministero delle Infrastrutture lo scorso 10 dicembre. E comunque non siamo certo noi commissari a poter decidere se alzarlo, serve una cabina di regia istituzionale».

 

Francesco Ossola, ingegnere, docente universitario a Torino, è il «commissario tecnico» del Mose, mentre l’avvocato Giuseppe Fiengo segue gli aspetti contrattuali e legali. Ieri sulle dighe mobili che dovrebbero difendere la città di Venezia è scoppiato il putiferio: chi si chiede perché non funzionino ancora, chi dice che non funzioneranno mai, chi invece che i commissari avrebbero dovuto avere più coraggio e alzarle per difendere gli abitanti dall’acqua alta eccezionale di martedì sera. D’altra parte era stato lo stesso ex provveditore Roberto Linetti, dopo i 156 centimetri del 29 ottobre 2018, a dire che lui le avrebbe alzate, se avesse potuto.

alluvione venezia 66

 

Commissario Ossola, perché non avete sollevato le paratoie del Mose? 

«Ci sono vari aspetti. Il cronoprogramma prevedeva per quest’anno solo test, bocca per bocca. Dobbiamo tarare le parti meccaniche e il software, che è un aspetto fondamentale. Quando le paratoie si alzano, soprattutto con condizioni estreme di vento come ieri, le onde ci sbattono contro violentemente e tendono ad abbassarle e un software corregge questa situazione e le riporta su, ma deve essere ancora settato. Senza aver finito questi test il rischio è che l’onda le scavalchi, creando dei danni alla città e anche alle paratoie».

 

Il secondo aspetto? 

VENEZIA ACQUA ALTA

«Quando abbiamo fatto i test, abbiamo dovuto ottenere tutti i via libera della Capitaneria di Porto su giorno, ora e modalità. Questo per dire che non basta che i commissari premano un fantomatico “pulsante rosso”, ma è necessario istituire una cabina di regia e un protocollo d’intesa con tutti i soggetti istituzionali competenti: Capitaneria, Comune di Venezia, Regione, Provveditorato, Prefettura. Anche questo l’abbiamo detto al Mit a dicembre».

 

Il terzo riguarda la possibilità concreta: volendo, le dighe si potrebbero alzare già oggi? 

VENEZIA - MALTEMPO E ACQUA ALTA

«In realtà no, perché c’è un problema di risorse umane. Per alzarle in modalità manuale servono quattro squadre, una per ogni schiera, di una ventina di persone ciascuna. Noi ne abbiamo una, per ora, che serve per i test. Abbiamo sottoposto al Provveditorato la necessità di reclutare questi tecnici e formarli adeguatamente. Stiamo poi finendo i collegamenti per tutti gli impianti».

 

VENEZIA ACQUA ALTA

Qualcuno però dice che con un po’ di coraggio avreste potuto alzarle. 

«Noi non possiamo farlo. Di fronte a un evento del genere potrebbero essere la Protezione civile o la Prefettura ad autorizzarci a fare questa operazione prima del collaudo. Ma valgono le riflessioni fatte prima».

 

Il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro vi aveva chiamati per chiedere di chiudere almeno la loro bocca di porto. Perché non avete fatto almeno questo? 

«I nostri tecnici hanno verificato che con quelle condizioni di vento di Bora, una chiusura della sola bocca di Chioggia avrebbe creato maggiori danni alla città, facendo “insaccare” l’acqua».

 

Qualcuno sostiene che avreste potuto chiudere almeno la bocca di Lido. Che benefici ci sarebbero stati? 

«Le simulazioni del passato parlano di non più di 10/20 centimetri: non certo risolutivi».

Il Mose funzionerà? 

venezia acqua alta e maltempo

«Il sistema sta rispondendo bene ai test. Se non fossi convinto che il Mose funzionerà, non sarei ancora qui. Non ho alcun dubbio che difenderà Venezia».

 

Però ciclicamente emergono dei problemi: la corrosione, le vibrazioni ai tubi... 

venezia acqua alta e maltempo 9

«Si tratta di problemi tutto sommato modesti, anche in termini economici. Per esempio le vibrazioni saranno risolte nell’arco di un mese con un’operazione molto semplice: mettere più staffe. La corrosione riguarda alcune parti delle cerniere, non certo le paratoie: quando le solleviamo sono solo sporche, non corrose, e basta pulirle».

 

Si continua con i test, dunque. 

«Il 14 novembre faremo un nuovo test a Chioggia con due paratoie. Ma fare un test non vuol dire difendere Venezia dall’acqua alta. Non abbiamo mai detto che sarebbe stato già possibile, chi lo ha fatto ha generato attese che non dovevano esserci».

 

Quanto costa un test di sollevamento? 

elisabetta spitz

«Circa 100 mila euro, ma perché ci sono dei costi più elevati per i monitoraggi e anche più personale. Un sollevamento “normale” costerà sicuramente di meno».

 

Ma quando potremo vedere allora il Mose in azione per difendere la città? 

«Ribadisco la data di consegna prevista, che è il 31 dicembre 2021, dopo il collaudo».

Non è che ci saranno nuovi intoppi? Di fronte a chi vi accusa di aver “bloccato” i lavori e di aver causato uno stallo di cinque anni, che cosa risponde? «Guardi, a me non piace fare polemiche o parlare. Io vengo qui alle 6 di mattina e cerco di fare il mio lavoro, che è quello di finire il Mose. Abbiamo avuto dei grossi problemi finanziari, che speriamo siano stati superati. Nel frattempo, dopo che nel 2013 il primo sollevamento della barriera di Treporti era stato gestito da Mantovani, siamo stati in grado di acquisire il know-how e fare da soli. Quest’anno stiamo facendo quello che avevamo detto e sono ottimista per i prossimi due».

venezia acqua alta e maltempo 7il negozio di celinevenezia acqua alta e maltempo 6piazza san marco venezialuigi brugnaro cammina nell acqua altavenezia acqua alta e maltempo 1acqua alta a venezia foto aerea mose venezia CANTIERE DEL MOSE mose venezia N venezia acqua alta e maltempo 5

 

il vaporetto a veneziavenezia progetto mose cantieri x PORTO DI MALAMOCCO MOSEvenezia acqua alta e maltempo 2venezia acqua alta e maltempo 3venezia acqua alta e maltempo 4

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…