vaccino antinfluenzale

VIENI AVANTI, VACCINO! – L’AMBIZIOSO PIANO VACCINALE ITALIANO PREVEDE LA SOGLIA DEI 42 MILIONI DI VACCINATI E UNA “CHIUSURA DELLA PRATICA” PRIMA DELL’ESTATE: DOPO LE DOSI SIMBOLICHE, A GENNAIO SI PROCEDERÀ CON MEDICI E OSPITI DELLE RSA, VERSO LA FINE DI MARZO SI PASSERÀ AGLI 80ENNI E DA APRILE SI DOVREBBE PROCEDERE PRIMA CON I QUASI 13 MILIONI E MEZZO TRA I 60ENNI E I 79ENNI, POI I QUASI 7 MILIONI E MEZZO CHE HANNO UNA COMORBILITÀ CRONICHE – MA IN 9 REGIONI MANCANO LE CELLE FRIGORIFERE E…

1. L'obiettivo è finire entro settembre La soglia dei 42 milioni di vaccinati

Lorenzo Salvia per il "Corriere della Sera"

 

vaccino covid

Oggi il debutto simbolico, in contemporanea in tutta Europa. Ma poi? Il piano vaccini dell'Italia ha un obiettivo ambizioso, chiudere la campagna entro l'estate. L'idea è raggiungere l'immunità di gregge, che basta a coprire tutti, prima della riapertura delle scuole a settembre. Ma lungo la strada ci sono ancora diversi punti interrogativi: dalla data di arrivo degli altri vaccini alla effettiva distribuzione delle dosi, dalla durata dell'immunizzazione al numero delle persone che accetteranno di vaccinarsi. In base agli accordi preliminari d'acquisto, nel 2021 l'Italia avrà diritto a oltre 202 milioni di dosi. Una quantità che consentirà di coprire tutta la popolazione e di avere una scorta di riserva.

vaccino covid

 

Ma ci sono diversi ma. Al momento l'unico vaccino autorizzato dagli enti regolatori europeo e italiano, l'Ema e l'Aifa, è proprio quello della Pfizer con cui si comincia oggi. E che però è più complicato da distribuire visto che va conservato a una temperatura di 70 gradi sotto zero. Per gli altri vaccini una data di sbarco ancora non c'è. Il primo dovrebbe essere quello di Moderna, che non ha bisogno di una catena di distribuzione in ultra freddo, e per il quale l'Ema ha anticipato dal 12 al 6 gennaio la valutazione.

 

vaccino coronavirus

Sugli altri è tutto da vedere. Per questo il quadro delle forniture resta variabile. Dovremmo avere 28 milioni di dosi nel primo trimestre del 2021, tra gennaio e marzo. Poi dovremmo salire al doppio, 57 milioni di dosi, tra aprile e giugno per poi stabilizzarci a 53 milioni tra luglio e settembre. Poi inizierebbe la discesa, restando comunque su volumi importanti, fino ai 20 milioni di dosi nel secondo trimestre del 2022.

 

vaccino covid 5

 La date restano flessibili. Ma il percorso per allargare progressivamente la comunità dei vaccinati è stato disegnato. Da metà gennaio si procederà con medici, infermieri, personale e ospiti delle Rsa, le residenze sanitarie per anziani. In tutto quasi 2 milioni di persone. Subito dopo - nelle intenzioni già a febbraio ma più probabilmente verso fine marzo - si passerà alle persone con più di 80 anni, quasi 4 milioni e mezzo. Da aprile si dovrebbe procedere mano a mano verso le persone meno fragili. Prima i quasi 13 milioni e mezzo di persone che hanno tra i 60 e i 79 anni, poi i quasi 7 milioni e mezzo che hanno una comorbilità cronica, cioè la presenza di almeno due patologie. Entro l'inizio dell'estate si passerà poi al resto della popolazione, ma anche qui ci sarà un ordine di precedenza.

 

vaccino covid 4

 Il piano vaccinale cita espressamente le categorie appartenenti ai «servizi essenziali come gli insegnanti e il personale scolastico, le forze dell'ordine, il personale delle carceri». In ogni caso saranno sempre possibili delle varianti in corso d'opera. La «strategia di tipo adattivo» dice che le liste di vaccinazione potrebbero essere cambiate nel caso in cui venissero identificate particolari categorie a rischio oppure si sviluppassero focolai in specifiche aree del Paese.

 

vaccino covid 3

Se il calendario vaccinale è ancora mobile i veri punti interrogativi sono due. Il primo è capire quanto durerà l'immunità dei singoli vaccini. Una risposta vera ancora non c'è. Ma resta la possibilità che la più grande campagna vaccinale della storia si debba trasformare in un'operazione di routine, da ripetere ogni anno come per l'antinfluenzale. Naturalmente con il vantaggio di non dover ripartire da zero. Il secondo punto interrogativo è la percentuale di adesione al vaccino. Per arrivare all'immunità di gregge - o meglio solidale, perché protegge anche chi il vaccino non lo può o non lo vuole fare - bisogna raggiungere circa il 70% degli italiani. A spanne 42 milioni su 60. Ci arriveremo? Il vaccino è gratuito ma non obbligatorio. Pochi giorni fa il matematico Piergiorgio Odifreddi ha proposto di dare un piccolo contributo in denaro a chi decide per il sì. Una provocazione, ma neanche troppo perché con una percentuale bassa l'intera operazione sarebbe un buco nell'acqua. Per questo si dovrebbe arrivare alla patente di immunità, la possibilità di viaggiare e di accedere ad alcuni luoghi, come gli stadi, solo se si è vaccinati.

vaccino covid

 

2. Mancano celle frigorifere in 9 regioni Gli ostacoli nella campagna di massa

Niccolò Carratelli per "La Stampa"

Essere pronti per quando si inizierà a fare sul serio. Terminate le foto ricordo del Vaccino Day, smaltite in pochi giorni le prime dosi spedite dalla Pfizer, tutte le Regioni dovranno essere in grado di ricevere e stoccare in modo sicuro una fornitura di fiale ben più consistente. Nella settimana che comincia domani, infatti, sono attese altre 450mila dosi, che diventeranno 1 milione e 834mila per la metà di gennaio.

vaccino covid 2

 

Non saranno inviate tutte a Roma e poi distribuite dall'Esercito, come avvenuto in questo assaggio di fine anno. L'azienda farmaceutica americana si è impegnata a recapitare il vaccino direttamente nei 294 punti di somministrazione individuati da Regioni e Province autonome per questa prima fase della campagna. Si tratta in gran parte di ospedali, i luoghi naturali dove procedere alla vaccinazione di medici e infermieri. Le dotazioni Di queste 294 sedi, solo 222 sono dotate delle celle ULT (ultra low temperature), necessarie per la conservazione del vaccino a -75 gradi nel lungo periodo.

 

vaccino covid 1

Secondo il piano del Commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, dovrebbero diventare 289 dopo il 7 gennaio, riuscendo di fatto a soddisfare il fabbisogno. Nella tabella pubblicata dalla struttura commissariale, aggiornata a dieci giorni fa, ben 9 regioni riscontravano difetti nella dotazione. In particolare in Lombardia sono documentate 38 celle su 65 punti di somministrazione, in Liguria 10 su 15, in Sardegna 8 su 12, in Sicilia 22 su 38.

 

«Arriveremo a 27 da qui al 15 gennaio - spiegano dallo staff del presidente siciliano Musumeci - ma non è necessario avere le celle frigorifere in tutti i punti di somministrazione». I numeri sono in continuo aggiornamento. Dalla Puglia, ad esempio, dicono di aver recuperato la cella ULT mancante e ora tutti e 11 i centri di vaccinazione regionali ne sono provvisti. Sapere dove mettere il prezioso siero non è un dettaglio da poco. Gli speciali contenitori in cui verranno spedite le fiale (ognuno contiene circa 5mila dosi) possono mantenere la temperatura a -75 gradi per 10 giorni.

pfizer 2

 

Tra l'altro in ogni «scatola» è stato installato un sensore termico Gps, per monitorare la temperatura e la posizione di ogni pacco 24 ore su 24. Una volta tirate fuori, però, le fiale vanno usate entro 5 giorni, conservandole in frigo tra i 2 e gli 8 gradi. Oppure si possono tenere a temperatura all'interno degli stessi contenitori di trasporto, aggiungendo ghiaccio secco ogni 5 giorni, per al massimo un mese. Con le celle ULT, invece, viene garantita la conservazione in sicurezza fino a sei mesi.

 

il furgoncino del vaccino 5

D'altra parte, la stessa Pfizer scommette sul fatto che la vaccinazione in una situazione di pandemia «dovrebbe essere rapida e non crediamo che il prodotto debba essere conservato per più di 30 giorni». Inoltre, la distribuzione del vaccino «si basa su un sistema flessibile just-in-time, in grado di spedire rapidamente le fiale congelate al momento del bisogno, riducendo al minimo la necessità di lunga conservazione». Facile da applicare quando i numeri, delle dosi e delle persone da vaccinare, sono nell'ordine delle migliaia, meno quando si inizierà a ragionare nell'ordine dei milioni.

 

VACCINO PFIZER 1

La seconda fornitura garantita da Pfizer sarà di 2 milioni e 507mila dosi, in totale ne dovremmo ricevere 8 milioni e 700mila nel primo trimestre del 2021. Modulare le tempistiche delle consegne nelle varie Regioni sarà fondamentale. E sarà meglio non restare senza ghiaccio secco, la cui disponibilità sul mercato nelle ultime settimane è stata messa in dubbio dagli stessi addetti ai lavori.

VACCINO PFIZER

 

«Per la movimentazione di milioni di vaccini il ghiaccio secco attualmente disponibile in Italia non è sufficiente», dice a La Stampa Giulio Locatelli, titolare della Locatelli Meccanica di Subbiano, in provincia di Arezzo. Comprarlo ora può costare caro, spiega, meglio produrlo in casa, «una produzione gestita dallo Stato e magari affidata all'Esercito sarebbe la soluzione più logica».

vaccinovaccino 1vaccino pfizer

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA FINO ALLA SFACCIATAGGINE CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”