massimo osanna

ITALIA, A ME LE ROVINE! - L’ARCHEOLOGO MASSIMO OSANNA, DIRETTORE DI 500 MUSEI NAZIONALI, PARLA DEI SETTE ANNI “MERAVIGLIOSI” IN CUI HA AVUTO CURA DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI POMPEI: “ABBIAMO APERTO E RIAPERTO 25 DOMUS, PER ME LE NECROPOLI SONO COME I LUNA PARK” - IL MATRIMONIO CON GIANLUCA DE MARCHI A CAPRI: “NON RIUSCIVAMO A TRATTENERCI DALLE RISATE MENTRE PAOLO SORRENTINO LEGGEVA L’OMELIA - NEL MONDO DOVE VIVO E LAVORO L’OMOSSESUALITÀ NON È NEANCHE UN ARGOMENTO DI CONVERSAZIONE. E MI CHIEDO: “DAVVERO IN ITALIA ESISTONO ANCORA LE DISCRIMINAZIONI PER I GAY?” - VIDEO

 

Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”  - Estratti

 

Il Direttore generale dei musei nazionali Massimo Osanna

Massimo Osanna smentisce tutti gli stereotipi. È professore ordinario di Archeologia all’Università Federico II di Napoli, da più di quattro anni dirige i musei nazionali, per sette anni ha avuto cura dello sterminato patrimonio archeologico di Pompei. 

Ma nulla si porta addosso della polvere di reperti e rovine, solare come un bimbo in gita scolastica. Ride di gusto, ancora prima di cominciare questa intervista. «È che per me le necropoli sono come i luna park». 

 

Giuli Osanna

(...)

Un imprinting ineluttabile quindi quello di diventare archeologo? 

«Un’attrazione fatale. Ai miei tempi, circa cinquant’anni fa, si poteva scorrazzare liberamente per le rovine storiche, non c’erano i recinti che sono stati messi poi per i turisti». 

E le necropoli erano il suo parco giochi. 

«Una volta con un mio amico abbiamo trovato anche un teschio». 

 

Un teschio? E che ci avete fatto? 

schermata 2024 07 08 alle 10.43.46

«Non abbiamo detto a nessuno di quella scoperta e lo abbiamo tenuto come giocattolo». 

 

Ma non era un reperto di valore? 

«Probabile, ma all’epoca non potevo saperlo. Chissà che fine ha fatto». 

 

Lei è stato nominato direttore dei musei nazionali del ministero della Cultura alla fine del 2020, nel pieno dramma della pandemia. 

«Già. La mia nomina è stata perfezionata a settembre del 2020, per la precisione, in un’Italia smarrita e stordita dal Covid». 

Un momento complicato per cominciare un nuovo incarico. 

«Per me è stato l’esatto contrario». 

 

Come mai? 

massimo osanna gianluca de marchi

«Per il mio lavoro ho avuto una deroga per poter circolare liberamente, sono andato in giro per musei da solo e, ovviamente, li trovavo tutti vuoti. È stato straordinario. Mai come in quelle settimane avrei potuto conoscere e approfondire al meglio il nostro patrimonio museale». 

 

Quanti sono i musei italiani? 

«In totale circa cinquemila, di cui quasi cinquecento sono i musei nazionali e quattromila e cinquecento i musei pubblici tra quelli non statali e quelli privati». 

 

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Li dirige tutti lei? 

«Coordino il sistema dei musei nazionali, seguendo le linee di indirizzo del ministro Giuli che mi ha dato anche la responsabilità del monitoraggio dei progetti per la misura Pnrr relativa all’accessibilità, sono 1.129 progetti». 

 

Ci fa un esempio di uno di questi progetti? 

«L’abbattimento delle barriere cognitive». 

 

Le barriere cognitive? 

«Sì, sono quegli ostacoli che si creano con linguaggi e narrazioni non adatte a tutti i tipi di pubblico.... Le barriere fisiche. Grazie al Pnrr abbiamo avuto a disposizione trecento milioni per eliminare ogni tipo di ostacolo. Altri trecento, poi, per l’efficentamento energetico. Poi la app». 

 

(...)

gianluca de marchi massimo osanna

Prima di dirigere i musei, si è occupato a lungo del Parco archeologico di Pompei. 

«Sette anni meravigliosi. All’epoca sulle rovine arrivarono i finanziamenti del Grande progetto Pompei, oltre cento milioni». 

 

Cosa ci ha fatto? 

«Tutto quello che potevo, che potevamo. È stato un grande lavoro di squadra grazie anche al generale Giovanni Nistri». 

 

Ovvero? 

«Abbiamo aperto e riaperto venticinque domus, per fare un esempio». 

 

Tra queste qual è la domus più importante? 

massimo osanna salma hayek

«Non so, sono tutte quante importanti. Le case Championnet, i Praedia di Giulia Felice, la casa della Venere in Conchiglia, la domus dei Vettii, la villa di Diomede, la casa di Sirico. Pompei e tutta la Campania mi sono rimasti nel cuore». 

 

Infatti seguendo il suo cuore ha scelto Capri per il matrimonio con Gianluca. 

«La nostra prima scelta non era stata Capri. All’inizio avevamo pensato di sposarci a Ligalli». 

 

Ligalli? 

«Sono due isole piccolissime di fronte a Positano, dove c’è una villa che apparteneva a Nureyev. Sono le isole delle sirene legate al mito di Parthenope. Ci piaceva l’idea di sposarci lì, poi ci siamo detti che era meglio lasciare perdere, ci sembrava molto complicata tutta la logistica». 

GIORGIA MELONI CON MASSIMO OSANNA A POMPEI

 

Beh poi però come logistica a Capri non siete andati meglio... 

«In effetti». 

 

Avete voluto fare la cerimonia a Villa Lysis, un posto inarrivabile che ha stroncato persino l’ardimento di Paolo Sorrentino. 

«Già, ci ha maledetto (ride, di nuovo, ndr )». 

 

L’omelia di Sorrentino per il vostro matrimonio è diventata virale sul web. 

«Io e Gianluca non riuscivamo a trattenerci dalle risate mentre Paolo la leggeva. Aveva in ogni modo cercato di dissuaderci dall’arrampicarci e far arrampicare tutti fino a lassù». 

 

Poi ha desistito? 

«Era impossibile far desistere noi da volere Villa Lysis come location. Per tutti e due rappresenta un luogo del cuore». 

 

MASSIMO OSANNA GIANLUCA DE MARCHI

Valeria Golino è stata la sua testimone? 

«Lo è stata di Gianluca, il mondano della coppia è lui.  Dalla parte mia ci sono soltanto accademici. Gianluca aveva trascinato Valeria a fare la testimone anche a Paros». 

 

 

Vi siete sposati due volte? 

«No, a Paros è stato un matrimonio simbolico. Gianluca ha voluto organizzarmelo a sorpresa un anno prima di quello vero, nel 2021». 

 

(...)

 

salma hayek e francois pinault al matrimonio osanna de marchi

Lei e Gianluca siete una coppia omosessuale, vi sentite discriminati? 

«No. A cominciare dalla mia famiglia nessuno mi ha mai fatto sentire diverso. Ma non vale». 

 

Cosa non vale? 

«Prendere il mio nucleo di famiglia e di affetti come metro delle discriminazioni gay». 

il discorso di paolo sorrentino al matrimonio di massimo osanna e gianluca de marchi 4

 

Perché dice così? 

«Nel mondo dove vivo e lavoro l’omossesualità non è neanche un argomento di conversazione. E mi chiedo: davvero in Italia esistono ancora le discriminazioni per i gay?». 

il sindaco di napoli gaetano manfredi serena dandini riccardo scamarcio valeria golino isabella ferrarisalma hayek bacia gli sposi massimo osanna e gianluca de marchi massimo osanna coveril discorso di paolo sorrentino al matrimonio di massimo osanna e gianluca de marchi 3nozze massimo osanna gianluca de marchi 4nozze massimo osanna gianluca de marchi 2nozze massimo osanna gianluca de marchi 6il discorso di paolo sorrentino al matrimonio di massimo osanna e gianluca de marchi 1riccardo scamarcio manuela arcuri nozze massimo osanna gianluca de marchi 3il discorso di paolo sorrentino al matrimonio di massimo osanna e gianluca de marchi 2salma hayek e francois pinault al matrimonio osanna de marchi massimo osanna 9massimo osanna 1massimo osanna 3massimo osanna e dario franceschini

massimo osanna 8massimo osanna 7massimo osanna 4massimo osanna 5LA CASA DEGLI AMANTI A POMPEI POST OSANNAvirginia raggi stefano de alessandri massimo osannaluigi contu massimo osanna archeologomassimo osanna 9

 

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