2025divano0302

IL DIVANO DEI GIUSTI – IERI NOTTE MI SONO VISTO FINO A NOTTE FONDA “IL MATTATORE” DI DINO RISI, INVITO DAGO A VEDERE L’EPISODIO DOVE GASSMAN SI TRAVESTE DA GRETA GARBO IN VERSIONE LESBICA CHE BACIA IN BOCCA ANNA MARIA FERRERO MENTRE UN PASSANTE COMMENTA CON UN “A ZOZZE!” – IN PRIMA SERATA PASSA UNO DEI FILM CHE PREFERISCO DI CLINT EASTWOOD, “MILLION DOLLAR BABY” – IN SECONDA SERATA, SE VI È PIACIUTO “VERMIGLIO”, DOVETE ASSOLUTAMENTE VEDERE IL PRIMO FILM DI MAURA DELPERO “MATERNAL”, OCCHIO ANCHE AL BELLISSIMO“IL LAUREATO” E AL SUPETRASH “ATTENTI AL BUFFONE”

Marco Giusti per Dagospia

 

il mattatore

Che vediamo stasera? Intanto, stasera su Rai Uno avete la nuova puntata di “Imma Tataranni” con Vanessa Scalera, la Jeanne Moreau di Mesagne, Barbara Ronchi, Massimiliano Gallo, Carlo Buccirosso. Se non riuscite a vederlo stasera lo trovate da domani su RaiPlay.

 

Ieri notte mi sono visto fino a notte fonda “Il mattatore” di Dino Risi, scritto da Scola-Maccari-Continenza, con Vittorio Gassman, Anna Maria Ferrero, Peppino de Filippo, Nadia Gray, e una massa incredibile di caratteristi della nostra commedia, da Nando Bruno a Mimmo Poli, da Mario Carotenuto a Luigi Pavese, da Vincenzo Talarico al ritorno di Paparazzo, Walter Santesso.

il mattatore 1

 

A parte il fatto che è un incredibile tour de force per Gassman che interpreta un con artist, un artista della truffa entrando in una ventina di personaggi diversi, invito Dago a vedere l’episodio dove Gassman si traveste da Greta Garbo in versione lesbica che bacia in bocca Anna Maria Ferrero mentre i paparazzi scattano le foto scandalo e un passante commenta con un “a zozze!”.

 

FREAKS OUT.

In attesa del nuovo film di Gabriele Mainetti, “La città proibita”, tutto dedicato al kung fu romano e ai cinesi de Roma, vedo che passa su Rai Storia alle 21, 10, il film precedente di Mainetti, il non fortunato “Freaks Out” con Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini. Non piacque né ai tanti fan di Jegg Robot, ma soprattutto non piacque ai critici americani un filo bacchettoni che non gradirono il modo poco rispettoso di trattare l’Olocausto, le troppe svastiche naziste, il personaggio del nano superdotato.

 

FREAKS OUT

Che dire? Magari non andava portato a Venezia, dove andò inutilmente, ma a Cannes, dove un film come “Titane” di Julia Ducournau vinse addirittura la Palma d’Oro, o a Roma, dove giocava in casa o al Festival di Tokyo, dove la sua parte manga sarebbe stata più apprezzata. Detto questo, con la sua ambizione di voler fare un film alla Spielberg, ricco quel che era possibile, per in cinema italiano “Freaks Out” era un filmone. O se volete un firmone. Come in Italia è raro farli e vederli.

 

Un film alla Guillermo Del Toro o alla Alex De La Iglesia, strambo e ricco con effetti speciali e effetti visivi finalmente riusciti. Senza i borghesi di Prati alla Moretti o i poveri tristi che fanno cazzate e piacciono così tanto ai rampolli emergenti del cinema italiano.

 

l'uomo calamita di freaks out

Se vi era piaciuto un super-eroe romano coatto che non sa bene cosa fare dei suoi super-poteri, in “Freaks Out” ne trovate ben quattro e tutti romani, un uomo-lupo forzuto, il Fulvio di Claudio Santamaria ricoperto di peli, una ragazza elettrica, la Matilde di Aurora Giovinazzo, vera scoperta del film, un uomo-calamita, il piccolo Mario di Giancarlo Martini, che ha problemi seri nel contenere le sue erezioni, un albino capace di spostare insetti su insetti, il Cencio di Pietro Castellitto.

 

freaks out di gabriele mainetti 13

Li mettiamo prima in un piccolo circo, al seguito di un direttore ebreo, Israel, interpretato da un ispirato e umanissimo Giorgio Tirabassi, e poi nel pieno della guerra, in una Roma piena di nazisti, la scena della deportazione degli ebrei dal Ghetto di Roma è girata benissimo e super-realistica. Poi li spostiamo in fuga tra i partigiani spiritati, chi senza un braccio, chi senza una gamba, chi senza un occhio, comandati da una strana versione rivista del Gobbo del Quarticciolo, interpretato con una vena di follia da Max Mazzotta.

freaks out di gabriele mainetti 17

Tornati a Roma non solo si imbattono nei nazisti e nel gruppo dei partigiani del Gobbo, ma anche nella follia del Zirkus Berlin, baraccone tenuto da un nazista pazzo, Frank, Franz Rogowski, pianista con sei dita per mano che viaggia nel futuro grazie all’etere, e infatti non suona i classici del passato, ma del futuro, come i Radiohead. Sì, la storia è un po’ pasticciato e nel finale Mainetti e il suo sceneggiatore Nicola Guaglianone proprio non si regolano.

heart of the sea

 

Iris alle 21, 15 propongono un non così riuscito, ma ben fatto “Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick” di Ron Howard con Chris Hemsworth, Benjamin Walker, Cillian Murphy, Ben Whishaw, Brendan Gleeson. Il film ha delle bellissime pagine marinare con la baleniera Essex in mare, delle fantastiche riprese di balene e di tempeste sul mare, la fotografia è di Anthony Dod Mantle, una notevole ricostruzione storica, ma una sceneggiatura fatta di dialoghi davvero modesti. Inoltre più a Moby Dick di Melville si pensa a Vita di Pi.

heart of the sea

 

Tutta la cornice con il geniale Brendan Gleeson che racconta al giovane Melville, interpretato da Ben Whishaw, la vera tragica storia dell’Essex e del suo incontro con Moby Dick quando era solo un cabin boy, è inutile. Tutti i quaranta minuti del secondo atto del film che raccontano come sono andate le cose dopo l’incontro con Moby Dick li abbiamo già visti. E, come se non bastasse, no, Chris Hemsworth è troppo cafone, glielo dicono anche gli altri personaggi, troppo australiano per interpretare un baleniere, anzi il primo ufficiale della Essex di Nantucket.

heart of the sea 4

 

E lo dico anche se non so assolutamente come potesse essere fatto un marinaio di Nantucket armato di fiocina. Diciamo anche che è troppo giovane e muscoloso. Come è troppo giovane e muscoloso per il ruolo di capitano inesperto della Essex il Benjamin Walker già protagonista dell’Abramo Lincoln cacciatore di vampiri. Cillian Murphy però, come secondo ufficiale, è perfetto, e lo è anche il cabin boy di Tom Holland, o l’ufficiale spagnolo senza un braccio di Jordi Molla.

 

Alle prese con una storia che torna alle origini del romanzo di Melville e del mito della balena bianca, Ron Howard ha saputo costruire una grande macchina di immagini e racconto, ma non ha né i dialoghi, né l’ispirazione né il cuore di quello che poi ha scritto Melville e che tutti noi bravi ragazzi del secolo scorso abbiamo letto.

million dollar baby

 

Cielo alle 21, 20 passa uno dei film che preferisco di Clint Eastwood, “Million Dollar Baby”, diretto e interpretato da Clint Eastwood con Hilary Swank, Morgan Freeman, Jay Baruchel, Mike Colter, Lucia Rijker. E’ un po’ una cazzatona “Una vita da gatto” di Barry Sonnenfeld con Kevin Spacey, Robbie Amell, Jennifer Garner, Christopher Walken, Teddy Sears. Magari si può ricuperare “The November Man” action di Roger Donaldson con Pierce Brosnan ex-agente della Cia che torna in azione, Luke Bracey, Olga Kurylenko, Will Patton, Caterina Scorsone, Tv8 alle 21, 30.

 

maternal

Passiamo alla seconda serata con la commedia francese, Rai Movie alle 22, 45, “Il truffacuori” che dovrebbe tradurre il titolo francese “L'arnacoeur” di Pascal Chaumeil con Romain Duris, Vanessa Paradis, Julie Ferrier, Jacques Frantz, François Damiens. Su Rai4 alle 23 abbiamo un thriller danese che gira attorno a un caso di pedofilia “L’effetto farfalla” diretto da Martin Zandvliet con Ulrich Thomsen, Zaki Youssef, Sofie Torp, Thomas W. Gabrielsson, Henrik Noël Olesen.

buongiorno papa 4

 

Molto interessante, e se vi è piaciuto “Vermiglio” dovete assolutamente vederlo, il primo film di Maura Delpero “Maternal” con Lidiya Liberman, Renata Palminiello, Denise Carrizo, Agustina Malale, Marta Lubos, Rai5 alle 23, 05, che segue i rapporti a Buenos Aires tra un gruppo di suore e un gruppo di ragazze madri di Buenos Aires in centro di accoglienza di un istituto religioso. Cine 34 alle 23, 05 propone “Buongiorno, papà”, commedia con Raoul Bova, Marco Giallini, Edoardo Leo, Nicole Grimaudo, Rosabell Laurenti Sellers, che ruba la scena a tutti.

locked down 1

Bova si mostra nel pieno della sua fragilità, si trucca gli occhi, si mostra a letto in mutande con pacco all’aria assieme all’amico scemo prendendosi pure l’epiteto di frocio da parte di Marco Giallini, ormai diventato il nuovo Mario Brega della commedia italiana. Il film gioca tra il realismo parolacciaro romano di Max Bruno, cosceneggiatore e soggettista, il brizzismo delle produzioni Lucisano, cioè il voler piacere a tutti e il Moccismo di ritorno col personaggio piacione del protagonista, ma bisogna notare che più che una commedia è un film sullo stato di star di Raoul Bova.

locked down

 

Un regalo per i suoi fan, più o meno etero, che lo vedranno in tutto il suo candore e nel pieno dell'esibizione del suo corpo. Su Cielo alle 23, 45 arriva qualcosa di più sexy con l’erotico spagnolo “Amori liberi da tabù” diretto da Ángel Filgueira con Lidia Veiga, Ángela Ríos, Xulio Besteiro, storia d’amore tra due ragazze che si allarga a un ragazzo e diventa una storia a tre. Rete 4 alle 0, 50 spreca la prima di “Locked Down” diretto da Doug Liman con Anne Hathaway, Chiwetel Ejiofor, Ben Stiller, Dule Hill, Jazmyn Simon, Stephen Merchant, covid-comedy, coi due protagonisti che stavano per lasciarsi e si ritrovano chiusi in casa per la pandemia, con rapina finale. Solo aver toccato il covid porta il film in una zona ormai tabù.

 

lasciami andare

Cine 4 all’1, 20 propone “Lasciami andare” di Stefano Mordini con Stefano Accorsi, Valeria Golino, Serena Rossi, Maya Sansa, Antonia Truppo, Lino Musella. Lo abbiamo visto a Venezia fuori concorso. Sulla carta, l’idea di una ghost story veneziana faceva ben sperare, ricordo. Poi si scopre che questo fantasma, subito evocato, tarda un po’ troppo ad arrivare, che la sceneggiatura, scritta dallo stesso regista assieme a Francesca Marciano e a Luca Zingaretti, tratto da un racconto dell’americano Christopher Coake, sembra muoversi verso i gialli psicologici di Tornatore o verso il cinema d’autore romanocentrico.

 

Uffa… In dieci minuti di proiezione si sentono ben tre “Ma, vaffanculo!” pronunciati da tre personaggi diversi ma con la stessa intonazione… E, infine, non si capisce proprio che ci fanno tutti questi attori napoletani in trasferta a Venezia, Antonia Truppo come alcolista anonima, Lino Musella come mago di Forcella, Serena Rossi come seconda compagna di Stefano Accorsi che canta al piano bar, la stessa Golino… Diciamo che l’inizio è buono. Aspettando un po’ di splatter, di morti ammazzati e così via. Arrivano? Mah…

 

closed circuit

La7 alle 2 propone il thriller “Closed Circuit” diretto da John Crowley, scritto da Steven Knight con Eric Bana, Rebecca Hall, Jim Broadbent, Ciarán Hinds, Kenneth Cranham, Anne-Marie Duff. Leggo che sembra un po’ un corso d’istruzione per il nuovo sistema penale inglese. Bellissimo, l’ho rivisto da poco, “Il laureato” di Mike Nichols, scritto da Buck Henry con Anne Bancroft, Dustin Hoffman, Katharine Ross, William Daniels. Adoro Anne Bancroft, la sua Mrs Robinson è un grande personaggio tragico di donna uccisa dal patriarcato americano.

Il Laureato dustin hoffman

 

E adoro le canzoni di Simon & Garfunkel. Fu il più grande successo del 1967, 104 milioni di dollari. Lo abbiamo visto tutti quell’anno. Leggo che Nichols rifiutò per il ruolo di Benjamin sia Warren Beatty che Robert Redford, che pur aveva diretto a Broadway in “A piedi nudi nel parco” e rifiutò anche Gene Hackman come Mr Robinson, troppo giovane. Anne Bancroft, Mrs Robinson, che dovrebbe essere quarantenne, ha solo 36 anni, sei anni più di Hoffman e otto più della Ross.

IL LAUREATO

La Mrs Robinson ideale di Nichols era Jeanne Moreau, ma il produttore Joseph Levine non la volle. Nichols accettò una Mrs Robinson americana a patto che potesse usare le canzoni di Simon e Garfunkel. Si pensò prima a Doris Day e a Patricia Neal, che rifiutarono. Poi si auto-propose Ava Gardner, 46 anni, troppo grande per il ruolo. Nichols la andò a trovare e lei gli disse: “Va bene, parliamo del tuo film. Prima di tutto, io non mi spoglio per nessuno”. Dustin Hoffman, che aveva firmato per un ruolo in “Per favore, non toccate le vecchiette”, chiese il permesso a Mel Brooks di fare un provino da protagonista con Nichols.

 

LAUREATO

Brooks, che era il marito di Anne Bancroft, era sicuro che non lo avrebbero mai preso. Lo presero, invece, anche se Joseph Levine lo aveva scambiato per un pulitore di finestre. E gli dettero 17 000 dollari. Tolte le tasse gliene rimasero 4000. Per il ruolo della figlia Buck Henry ricordava che Katharine Ross piacque a tutti, ma si pensò anche a Candice Bergen, Natalie Wood, Sally Field, Faye Dunaway, che preferì girare “Gangster Story”.

 

LOREDANA BERTE ATTENTI AL BUFFONE

Se vi è piaciuto “Emilia Pérez” vi segnalo che su Rai Movie alle 2, 40 passa un altro film di Jacques Audiard, “Tutti i battiti del mio cuore” con Romain Duris, Niels Arestrup, Emmanuelle Devos, Jonathan Zaccaï, dove Duris fa il giovane immobiliarista di successo quando incontra Arestrup, il suo vecchio insegnante di piano e i suoi progetti cambiano. Supetrash su Cine 34 alle 3, 05 il grottesco film di Alberto Bevilacqua “Attenti al buffone” con Alberto Bevilacqua con Nino Manfredi anche co-sceneggiatore, come musicista-poeta in lotta con le forze del fascismo, rappresentate da Eli Wallach-Ettore Manni-Rolf Tasna, per recuperare la moglie Mariangela Melato.

 

Trionfo dei deliri erotici-grandguignoleschi di Bevilacqua, che proprio non si regola, e insiste sul porno diciamo d’autore arrivando a un’orgia supertrash che vede protagonisti oltre ai tre camerati l’ex svampita Cristina Gajoni, la malcapitata Erika Blanc, e soprattutto una procacissima, giovanissima e nudissima Loredana Bertè. Anche la Melato ce la mette tutta nel favorire la follia dell’erotomane Bevilacqua. Il film, un fiasco colossale, venne definito da Marco Vallora come “famigerato” su “La Gazzetta del Popolo” e Bevilacqua gli mandò una lettera dove lo diffidava dal parlare dei suoi film. Bei tempi.

 

american pastoral

Bellissimo su Rete 4 alle 3, 20 “le ceneri di Angela”, grande film sociale su una povera famiglia irlandese che da Brooklyn torna a casa diretto da Alan Parker con Emily Watson, Robert Carlyle, Michael Legge, Joe Breen, Ciaran Owens, Ronnie Masterson. Iris alle 3, 50 passa “American Pastoral” di Ewan McGregor, tratto dal celebre romanzo di Philip Roth sulle contraddizioni degli anni ’60 in America con Ewan McGregor, Jennifer Connelly, Dakota Fanning, Uzo Aduba, David Strathairn. Non funzionò come avrebbe potuto malgrado gli sforzi di regista e attori. Ma ha dei momenti piuttosto belli.

baciami stupido

 

Chiudo con “Baciami, stupido!” di Billy Wilder con Kim Novak, Dean Martin, Ray Walston, Cliff Osmond, Henry Gibson, Felicia Farr. Ray Walston prese il posto di Peter Sellers come protagonista dopo l’infarto che colpì Sellers a film da poco iniziato.

il mattatorele ceneri di angeladean martin, ray walston kim novak baciami stupido tutti i battiti del mio cuore 1kim novak dean martin baciami stupido tutti i battiti del mio cuore 2nino manfredi attenti al buffone attenti al buffone attenti al buffone 1mariangela melato nino manfredi attenti al buffone nino manfredi enzo cannavale attenti al buffone attenti al buffone il mattatore 4freaks out di gabriele mainetti 16lasciami andarefreaks out di gabriele mainetti 12lasciami andarefreaks out di gabriele mainetti 4freaks out il truffacuori 4il truffacuori 5il truffacuori 6the november man the november man 2freaks outfreaks out di gabriele mainetti 20million dollar baby” million dollar baby 1buongiorno papa 3buongiorno papa 1buongiorno papa 2il mattatore 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”