IL DIVANO STREAMING – SE I CINEMA NATALIZI SONO INTASATI DALLE PROIEZIONI DI “BUEN CAMINO” E “AVATAR: FUOCO E CENERE”, NELLO STREAMING ARRIVA DI TUTTO, COMPRESI UN PAIO DI BUONI FILM CHE AVREBBERO FATTO IL LORO EFFETTO IN SALA – PARLO DI “SISU IL VENDICATORE”, CON IL PROTAGONISTA CHE SMALTISCE LA SUA VENDETTA SUI SOLDATI RUSSI. PER UN’ORA E 23’ TROVIAMO SOLO BOTTE DA ORBI, SENZA UN VERO PLOT –L’ALTRO FILM CHE VI SEGNALO, SU AMAZON, È “BLUE MOON”, SU UNA SERATA TRAGICA MA FONDAMENTALE DELLA SCOMBINATA VITA DI UN GENIO COME LORENTZ HART, INTERPRETATO DA ETHAN HAWKE CON RIPORTO E GRAN PARLANTINA SOFISTICATA… – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Se le sale natalizie sono intasate dalle troppe proiezioni di “Buen camino” di Nunziante e Zalone e di “Avatar: fuoco e cenere” di James Cameron con la sua potente cattiva, la Varang di Oona Chaplin, nipotina del vecchio Charlie, vero King of Comedy del muto, nello streaming arriva di tutto. Dalle nuove puntate di “Stranger Things”, vero evento globale, a un paio di buoni film che avrebbero fatto il loro effetto anche in sala.
Parlo di “Sisu il vendicatore” e di “Blue Moon” di Richard Linklater che mi hanno dato una bella soddisfazione ieri notte in attesa di “Stranger Things”. “Sisu il vendicatore” è una folle e ricca sequel, in inglese, del già folle action finlandese, anzi lappone, “Sisu l’immortale del 1922, diretto come questo da Jalmari Helander e interpretato dall’arcigno barbuto Jorma Tommila come il soldato lappone Aatami Korpi, che diventa una furia quando i soldati russi gli uccidono la famiglia a vangate (per risparmiare i colpi).
Se nel primo film se la prendeva con nazisti che avevano invaso il paese e volevano il suo oro, qui, a guerra finita, si ritrova a dover smaltire ancora la sua vendetta sui soldati russi, non pago averne uccisi ben 300.
Ma i soldati russi gli spediscono contro proprio il responsabile del massacro da cui partì la vendetta dell’Immortale-Sisu, cioè il torvo Yeagor Dragunov interpretato dal mitico Stephen Lang, il cattivo più cattivo di sempre, che ritroviamo anche in “Avatar” in coppia con Varang, che soggiornava con una palla di chissà quante tonnellate ai piedi in quel di Siberia.
Per un’ora e 23’ troviamo solo botte da orbi, senza un vero plot, tra l’Immortale-Sisu, che non apre mai bocca se non per sputare qualche pallottola che si ritrova in gola e le truppe di Dragunov che per la strada saltano in mille pezzi. Girato in grandi paesaggi naturali tra Estonia e Finlandia, è costruito su lunghe scene di scontro alla “Mad Max: Fury Road”.
C’è l’immortale su un tank che trasporta legno contro i tank russi. E c’è un finalone sul treno dei russi, con tanto di missilone che servirà a Sisu come se fossimo sul set di “The General” di Buster Keaton e concluderà in maniera grottesca e clamorosa la storia. Boom! Non lo dico a caso, perché il film è molto più ironico di quel che si possa pensare.
Se il primo era più costruito e più epico, questo è una sorta di super cartoon alla Road Runner-Wile E. Coyote, che vede i due attori l’uno contro l’altro, stessa età, due vecchi, cattivissimi e feroci tutti e due.
Del resto abbiamo capito che i cattivi, da Trump a Stephen Lang che si divide tra Avatar e Sisu a Varang, alla Creatura di Frankenstein, al mostro di Stranger Things, vanno davvero forti quest’anno. Sono anzi la vera sorpresa dello spettacolo natalizio.
Sono loro che fanno la differenza. Anche se diffidiamo al massimo degli alieni buoni di “Pluribus”, che si sta concludendo in questi giorni.
L’altro film che vi segnalo, e non si capisce perché non lo abbiano lasciato almeno qualche giorno in sala, e che trovate pe 11, 90 euro su Amazon è “Blue Moon”, biopic diretto da Richard Linklater e scritto da Robert Kaplow, già autore del non meno interessante “Me and Orson Welles”, sulla vita, anzi su una serata tragica ma fondamentale, della scombinata vita di un genio come Lorentz Hart, appunto Ethan Hawke con riporto e gran parlantina sofisticata, celebre paroliere e autore ebreo-americano, insieme al musicista Richard Rodgers, di canzoni come “Blu Moon”, “My Funny Valentine”, “The Lady Is a Tramp”.
Linklater e Kaprow, ricostruiscono appunto la serata della prima di “Oklahoma!”, musical di incredibile successo musicato da Richard Rodgers, per la prima volta senza il compagno di una vita, Hart, che ha tradito con un nuovo paroliere, Oscar Hammerstein II, meno sofisticato, meno colto, meno geniale, ma anche più attendibile e meno alcolizzato.
Quello che noi vediamo però è quella serata del 1943, già con l’America in guerra, vista attraverso gli occhi di Hart, nel suo gioco di amore-gelosia-rancore per quello che era stato il suo socio per 26 anni, visto che avevano iniziato assieme lui a 22 e Rodgers a 16 anni a scrivere canzoni, prima a Broadway poi a Hollywood, negli anni d’oro del cinema americano.
In un locale, davanti a un barista amico, Eddie, Bobby Cannavale, col quale può discutere delle migliori battute di “Casablanca” (“nessuno mi ha mai amato così tanto”), a un intellettuale sottile come E. B. White (autore di “Stuart Little”), Hart racconta la sua vita artistica con Rodgers, stroncando la banalità di “Oklahoma!” fin dal titolo (“diffidiamo di titoli che hanno bisogno di un punto esclamativo”), ma anche la sua vita sentimentale, omniamorosa (“non sei un vero artista se non sei omniamoroso”).
Così aspetta contemporaneamente sia l’arrivo di Hart, interpretato da Andrew Scott, sia quello di una bellissima ventenne, Margareth Qualley, della quale si dichiara invaghitissimo, anche se sono ben evidenti le sue preferenze sessuali.
Se con il barista, con E.B.White e con un giovane pianista pronto a partire per il fronte parla di tutto quello che ha vissuto e che pensa dell’America e della musica del tempo, c’è una geniale riproposta di “Over There” di Cohan, la situazione cambia quando arriva Hart con Hammerstein per celebrare il suo più grande successo e quando arriva la ragazza che è interessato soprattutto a conoscere Rodgers, la star del momento, grazie all’amicizia con Hart.
Ovviamente per Hart è un disastro su tutta la linea. Il suo amico Rodgers gli spiega che intende lavorare anche con altri parolieri, benché gli prometta una riscrittura con cinque nuove canzoni per il revival di “A Connecticut Yankee.
La giovane amica, dopo avergli spiegato le sue avventure amorose con un ragazzo che l’ha mollata dopo essersela scopata, un ragazzo per il quale lei farebbe non 3 ma 30 ore di viaggio per vederlo, gli dice onestamente che lei lo ama, ma non in quel modo. Non finirà bene per Lorentz Hart che, davanti a un altro bicchiere, spiegherà al barista che la frase che unisce le persone “nel bene e nel male” per lui e per il suo rapporto con Rodgers vale piuttosto nel male in questo preciso momento della sua vita.
Non so se piacerà a tutti, è molto teatrale, tutto chiuso in un solo ambiente senza essere una commedia, ma ha interpreti straordinari, soprattutto Ethan Hawke, ha una scrittura di gran classe, anche se non so quanto possa essere fedele alla realtà, e non senti mai, ma proprio mai, l’effetto da ricostruzione poveracciata di tanti biopic recenti.
Non solo ci credi a Hart e Rodgers, ma ne vorresti sapere di più. Tra i migliori film della stagione. Lo trovate su Amazon. Dago e i fan dei vecchi film di Hollywood impazziranno.










