don lino viola fermato mentre dice messa

GALLI DA CONTAGIO - ''LA MESSA È PERICOLOSA COME UN CONCERTO O COME UNA PARTITA DI CALCIO. SE L’ADEMPIMENTO DEL SACRAMENTO È CONSIDERATO ASSOLTO PER CHI STA IN UN LETTO DI OSPEDALE IN QUANTO È IMPEDITO AD ANDARE IN CHIESA, ALLO STESSO MODO DOVREBBE CAPITARE ADESSO VISTO CHE C’È IL FORTE RISCHIO CHE CI SI AMMALI''

Simone Canettieri per www.ilmessaggero.it

 

«La messa, seppur distanziata, crea momenti di concentrazione di persone che non possono essere paragonati per la qualità dell’esigenza a una partita di calcio o un concerto. Ma come qualità del pericolo sì. Sono uguali». Massimo Galli è il primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Da febbraio sta vivendo in prima linea l’andamento del virus in un territorio, la Lombardia, dove la curva dei contagiati fa ancora paura, dopo aver mietuto già oltre 13mila vittime.

messa

 

Professor Galli, il comitato tecnico scientifico ha detto «no» alle messe a partire dal 4 maggio. Il premier Conte prima ha sposato l’indicazione degli scienziati, ma ora, sotto la spinta della Cei e di (quasi) tutta la politica, sembra voler tornare indietro. Cosa ne pensa?

«È una questione di grande delicatezza. Nessuno di noi ha voglia di fare dichiarazioni. Secondo la logica però siamo davanti a una realtà che implica cautela. A tutti i livelli».

 

Parliamo dei rischi, allora.

«Prima voglio una premessa, con la massima umiltà e senza voler urtare le sensibilità delle persone».

Prego.

DON LINO VIOLA FERMATO MENTRE DICE MESSA

«Come gli ammalati possono “partecipare” alle messe in tv se si trovano in ospedale, altrettanto dovrebbe accadere adesso in questa prima fase 2. Se l’adempimento del sacramento è considerato assolto per chi sta in un letto di ospedale in quanto è impedito ad andare in chiesa, allo stesso modo dovrebbe capitare adesso visto che c’è il forte rischio che si ammali».

 

Sta proponendo l’istituzionalizzazione delle messe in tv?

«Non spetta a me fare proposte. Al massimo posso fare dei ragionamenti, premettendo che capisco che si senta limitato nella propria libertà di culto. Però..».

Però?

«Mentre stiamo parlando, e in vista del 4 maggio, la messa non è una priorità tale da rischiare di creare squilibri».

 

Molto banalmente la popolazione che frequenta le chiese per le cerimonia religiose è in gran parte anziana e quindi più a rischio degli altri, giusto?

«Questo lo dice lei. E al massimo posso condividere quest’affermazione. Francamente, però, ci sono delle situazioni oggettivamente complicate durante una cerimonia religiosa».

MASSIMO GALLI 1

Si riferisce all’Eucarestia e al momento dello «scambiatevi un segno di pace?».

«Sì. Anche perché, ma sto ragionando per paradosso sia chiaro, distribuire la comunione attraverso il plexiglass o vedere un sacerdote tutto bardato non sarebbero un grande spettacolo».

 

Insomma, servono ancora sacrifici. Per tutti.

«Sì, non ci siamo ancora. Non si può in questo momento consentire la libertà di culto. Lo dico da laico e ateo, ma con un profondo rispetto verso le sensibilità altri. Sto dicendo che qui mi pare che si giri un interruttore. Non si può passare da tutto chiuso a tutto aperto in pochi giorni. Non funziona così».

Vinceranno le pressioni della Chiesa o le ragioni della scienza?

«Vincerà la politica. Perché la decisione finale compete alla politica. Ci sono debolezze sul fronte della scienza: siamo davanti a un virus nuovo con molti aspetti ancora da definire. Vorrei portarle un esempio».

 

Sarebbe?

MASSIMO GALLI

«Quando a febbraio stava per scattare la zona rossa di Codogno, molti di noi si consultavano dandosi speranza. Dicevamo: l’abbiamo scampata. Avevamo infatti l’esempio della Sars: 4 casi in tutto, tutti di importazione, una malattia scomparsa da poco. Con il senno di poi saremmo dovuti andare da chi ci governa per chiedere di bloccare subito Schengen, nonostante ci fosse stato già lo stop ai voli provenienti dalla Cina. Ma chi se la sarebbe mai sentita di attuare una proposta del genere? Adesso la situazione è ribaltata. Sappiamo che con una solo introduzione di un paziente zero c’è stata questa epidemia. Sappiamo che se dal 4 maggio uscisse di nuovo fuori controllo il virus, avremmo un’ulteriore diffusione del virus».

 

Bene e quindi?

stadio coronavirus

«Se partissimo da un punto di vista del genere dovremmo bloccare tutto. Invece sappiamo che dobbiamo convivere questo virus, possibilmente però non in una maniera facilona».

Maniera facilona. Ovvero: cosa intende?

«Pensare che bastino guanti e mascherine e poi certo il distanziamento di un metro non basta. E’ un errore».

 

Saltare una messa val bene la salute. Vuole dire questo?

«Al di là della battuta, in un certo senso sì». Riformuliamo la domanda di prima: la scienza riuscirà a imporsi su una politica troppo condizionabile? «Spero che la scienza sia più forte non tanto della politica, ma dell’inerzia».

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?