il generale diodato abagnara missione unifil libano

NEL MEDIO ORIENTE IN FIAMME ANCHE L’ITALIA ORA HA UN SUO RUOLO (MA NON C’ENTRA GIORGIA MELONI) – IL GENERALE DIODATO ABAGNARA HA PRESO IL COMANDO DEI DIECIMILA SOLDATI DELLA MISSIONE UNIFIL, SULLA FRONTIERA ROVENTE TRA LIBANO E ISRAELE, FORMALMENTE IN GUERRA DA DECENNI – I MILITARI ITALIANI SUL CAMPO TRA I CASCHI BLU SONO 1.100, MA POTREBBERO PRESTO AUMENTARE – PROPRIO OGGI I DRONI ISRAELIANI HANNO COLPITO IN LIBANO, UCCIDENDO TRE PERSONE…

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per www.repubblica.it

 

il generale Diodato Abagnara prende il comando della missione unifil

È una delle tessere decisive per ricomporre un mosaico di pace nel Medio Oriente sconvolto dai conflitti e da oggi è sotto responsabilità italiana. Stiamo parlando della missione Unifil schierata sulla frontiera tra Libano e Israele, formalmente in guerra da decenni: i quasi diecimila caschi blu sono infatti passati sotto il comando del generale Diodato Abagnara.

 

Si tratta di un ufficiale che conosce benissimo la situazione: ha già guidato il contingente tricolore nel Paese dei Cedri nel 2018 e dall’estate 2024 ha gestito il “Comitato tecnico militare per il Libano”, creato da un pool di nazioni occidentali per addestrare ed equipaggiare le forze armate di Beirut.

 

[…]

 

Più volte i caccia dello Stato ebraico sono tornati a colpire le posizioni di Hezbollah, la milizia sciita filoiraniana nel sud del Libano e le ferite provocate dai combattimenti dello scorso anno non si sono sanate: i bombardamenti sono stati massicci, seguiti dall’irruzione delle Israeli Defence Forces.

 

il generale Diodato Abagnara prende il comando della missione unifil

L’unica strada per fermare gli scontri è rendere effettiva la risoluzione 1701 dell’Onu, quella che nel 2006 ha posto fine alla seconda invasione israeliana e prevede il disarmo di ogni milizia nella fascia tra il confine e il fiume Litani, affidandone il controllo all’esercito di Beirut.

 

“Conto – ha detto il generale - sulla piena collaborazione della famiglia delle Nazioni Unite, sul contributo dei singoli Paesi e soprattutto sulla capacità dei caschi blu di poter applicare la risoluzione 1701 nel migliore dei modi. Per noi è fondamentale garantire il monitoraggio della cessazione delle ostilità da ambo le parti”.

 

Proprio questa mattina all’alba è scattato di nuovo l’allarme e i militari di Unifil hanno indossato le tenute protettive, pronti a ripararsi nei rifugi. I droni israeliani hanno colpito poco più a nord, nei dintorni di Nabatieh, uccidendo tre persone.

 

missione unifil

“Quelli vissuti in questi giorni sono stati momenti di tensione – ha confermato il portavoce Andrea Tenenti -. Nel Sud del Paese viviamo una fragile stabilità da diversi mesi. La missione ha continuato sempre a monitorare l’area di operazione, a supportare la popolazione, questo non si è mai fermato. Abbiamo mantenuto un livello di attenzione più elevato, continuando a operare però come abbiamo sempre fatto anche durante i momenti di grave crisi e di conflitto”.

 

[…]  I militari italiani attualmente sono 1.100, soprattutto della brigata Pozzuolo del Friuli: il dispiegamento potrebbe crescere di un centinaio di unità per fornire la struttura del quartiere generale di Abagnara. Le loro basi stanno venendo potenziate, per aumentare la sicurezza nel caso di attacchi con droni, razzi e artiglieria: durante l’ultima battaglia con Hezbollah, le truppe dello Stato ebraico hanno bersagliato anche i fortini con la bandiera dell’Onu.

 

il generale Diodato Abagnara prende il comando della missione unifil

I problemi che gli italiani dovranno gestire sono numerosi. Nonostante gli ultimi accordi prevedessero il ritiro completo, gli israeliani hanno mantenuto una serie di posizioni in Libano ritenute necessarie per tutelare le comunità del Nord.

 

E ci sono pressioni internazionali per spingere i soldati di Beirut, sostenuti dai caschi blu, ad agire con più determinazione per impedire che Hezbollah ricostituisca la sua rete militare. Un tema affiorato anche nell’intervento davanti a Palazzo Madama della premier Giorgia Meloni: “Abbiamo il Libano, dove Hezbollah si è fortemente indebolita e ridimensionata: c’è una nuova leadership che dobbiamo sostenere con forza”.

il generale Diodato Abagnara missione unifil guido crosetto TUNNEL DI HEZBOLLAH A POCHI METRI DALLA BASE UNIFIL IN LIBANO SOLDATI ISRAELIANI VICINO A UNA BASE UNIFIL IN LIBANO guido crosetto missione unifilil generale Diodato Abagnara

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...