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LA GUERRA FA SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO – IL GREGGIO ACCELERA AL QUARTO GIORNO DI CONFLITTO TRA ISRAELE E IRAN: IL “LIGHT” SALE DELL’1,55% A 74,11 DOLLARI AL BARILE, IL BRENT DELL’1,29 A 75,19. GLI ANALISTI TEMONO CHE IL PREZZO SFONDI QUOTA 100, CON RIPERCUSSIONI INEVITABILI SULL’INFLAZIONE (SOPRATTUTTO IN AMERICA) – UN EVENTUALE BLOCCO DELLO STRETTO DI HORMUZ DAREBBE IL COLPO MORTALE ALL’ECONOMIA MONDIALE, GIÀ AFFANNATA PER I DAZI DI TRUMP

PETROLIO - QUOTAZIONI

IL PETROLIO ACCELERA CON LO SCONTRO ISRAELE-IRAN, A +1,55%

(ANSA) - Il petrolio accelera sui mercati asiatici con gli ultimi e violenti attacchi notturni di missili tra Israele e Iran: il Light con consegna luglio segna un balzo dell'1,55%, a 74,11 dollari, mentre il Brent sale dell'1,29% e si attesta a 75,19 dollari.

 

I TRE RISCHI PER I MERCATI: INFLAZIONE, FORNITURE E MAGGIORE INCERTEZZA

Estratto dell’articolo di Morya Longo per “il Sole 24 Ore”

 

attacchi iraniani in israele 5

La statistica e la storia raccontano che le guerre, dopo una prima fase di turbolenza, fanno salire le Borse. È così da sempre, per motivi che sembrano cinici e disumani ma hanno una loro logica: le guerre portano investimenti in difesa. Infatti venerdì, come sempre accade all’inizio di un conflitto, i listini hanno frenato.

 

Tre sono oggi le preoccupazioni che tengono gli investitori in allerta: l’aumento dell’incertezza (già elevata per la guerra dei dazi voluta da Trump), il rincaro del prezzo del petrolio (che potrebbe far risalire l’inflazione mandando all’aria tutti i calcoli fatti da mercati e banche centrali) e l’interruzione delle catene globali delle forniture (i timori si concentrano già sullo stretto di Hormuz da cui passa una fetta importante del commercio di petrolio e merci).

 

fuoco a teheran

In un contesto in cui le Borse sono ormai tornate in molti casi vicine ai massimi e in cui la tregua globale sulla guerra dei dazi si avvia a terminare a luglio, il timore che l’ulteriore incertezza generata da una guerra possa rompere gli equilibri dei mercati è palpabile.

 

I mercati sono ancora tranquilli, perché pensano che il conflitto possa restare regionale e non porti a una vera escalation, ma […] questo sarà il pensiero di fondo degli investitori: le guerre fanno storicamente salire le Borse, ma se stavolta fosse diverso? Se stavolta, a causa dell’intreccio tra guerra combattuta e quella dei dazi, andasse in maniera diversa? Il petrolio può risalire?

 

MEDIORIENTE DI FUOCO - VIGNETTA BY GIANNELLI

Il primo tema di incertezza riguarda il prezzo del greggio. Da molto tempo era basso, viaggiava sotto i 70 dollari al barile. Questo era uno degli elementi che aiutava l’inflazione a non decollare per colpa dei dazi. Il discorso vale soprattutto per gli Stati Uniti, che la guerra commerciale l’hanno avviata contro il mondo intero.

 

Giovedì il dato sull’inflazione, relativo al mese di maggio, ha stupito tutti con un modesto +2,4%. Indice che dimostra quanto, fino ad ora, la guerra dei dazi non abbia portato inflazione negli Stati Uniti. Ma tutti temono per il futuro: prima o poi i dazi di Trump, soprattutto quando terminerà la tregua di 90 giorni annunciata il 9 aprile scorso, un impatto sui prezzi ce l’avranno.

 

Di stime ce ne sono tante, ma nessuno prevede impatto zero sui prezzi al consumo statunitensi. Però, fino a giovedì scorso, c’era un jolly: il prezzo del petrolio, appunto. Restando basso, contribuiva a mitigare l’impatto negativo dei dazi sul costo della vita. E lasciava sperare in due tagli dei tassi da parte della Fed entro fine anno, prezzati al 100% giovedì scorso.

 

DONALD TRUMP IRAN

Ecco da dove nasce il timore di oggi: la guerra tra Israele e Iran potrebbe far salire il prezzo del petrolio in maniera strutturale, oltre la fiammata di venerdì? Guardando proprio l’andamento di quel giorno sembra che i mercati siano relativamente tranquilli, dato che il Brent è salito del 15% nell’immediato, ma poi ha perso forza. Per cui sul mercato non sembra esserci vero allarme.

 

[…]  Ma un po’ di preoccupazione c’è: un eventuale rincaro del petrolio sarebbe davvero la goccia in grado di far traboccare il vaso dell’inflazione, soprattutto negli Stati Uniti. La Fed potrebbe farsi quantomeno più attendista e rinviare le decisioni sui tassi in modo da avere maggiore visibilità.

STRETTO DI HORMUZ

 

[…] L’altro timore riguarda le catene globali delle forniture. La guerra dei dazi voluta da Trump già le mette sotto pressione, perché le diverse tariffe imposte ai vari Paesi potrebbero costringere molte aziende a rivedere le loro supply chain con un impatto incerto su rotte e commerci.

 

Ora si aggiunge la guerra in una delle zone più trafficate per i commerci e per le forniture di petrolio. Nello stretto di Hormuz ogni mese transitano in media più di 3mila navi, secondo alcune stime aggiornate ai primi mesi dell’anno di Lloyd’s List (si veda articolo sotto). Questo ha un effetto sul petrolio principalmente, ma anche su altre merci.

 

tensioni sullo stretto di hormuz tra iran e usa

La domanda che ci si può porre è ovvia: che impatto potrebbe avere questo su crescita economica, inflazione, utili aziendali e - alla fine della catena - mercati? Anche qui, per ora le preoccupazioni restano sullo sfondo. Sono residuali. Ma ci sono. […]

raffineria di petrolio colpita da israele in iran PRODUZIONE DI PETROLIOSTRETTO DI HORMUZraffineria di petrolio colpita da israele in iran MEME SULLA RISPOSTA ISRAELIANA ALL ATTACCO IRANIANO

 

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