paolo scaroni

I FONDI PUNTANO A SCARONI – LA PRESENTAZIONE DELLA TERZA LISTA PER IL CDA DI ENEL, DA PARTE DEI FONDI, È UN MESSAGGIO AL PRESIDENTE DESIGNATO DAL GOVERNO, CHE SCONTA I SUOI VECCHI RAPPORTI (E LE OPERAZIONI DISCUTIBILI) CON LA RUSSIA, QUANDO ERA CAPO DI ENI– IL CAPOFILA DELLA CORDATA È IL LITUANO ZACH MECELIS, FONDATORE DEL FONDO COVALIS. L’OBIETTIVO È SUPERARE LA SOGLIA DI ACCESSO ALL’ASSEMBLEA E CERCARE DI AVERE UN RAPPRESENTANTE DI MINORANZA IN CDA…

1. ENEL, CDA AI SUPPLEMENTARI UNA TERZA LISTA DEI FONDI

Estratto dell’articolo di Luca Pagni e Giovanni Pons per “la Repubblica”

 

PAOLO SCARONI - SILVIO BERLUSCONI - ALEXEY MILLER - VLADIMIR PUTIN

Paolo Scaroni e Flavio Cattaneo si insedieranno al vertice dell’Enel il 10 maggio prossimo ma l’atmosfera è già calda. Da qualche giorno si rincorrono le voci sul fatto che un gruppo di fondi internazionali possa presentare una seconda lista di minoranza per il prossimo consiglio.

 

Hanno tempo fino a lunedi e il capofila della cordata dovrebbe essere Zach Mecelis, investitore di nazionalità lituana che ha fondato Covalis Capital, fondo specializzato in infrastrutture già azionista di Terna e ora, forse, anche di Enel. Per presentare la lista la cordata deve possedere almeno lo 0,5% del capitale, che ai valori attuali significa poco meno di 300 milioni di investimento.

 

ZACH MECELIS

A fianco di Covalis potrebbe esserci Zimmer Lucas Partners, importante gestore di Wall Street specializzato nel settore energetico dove Mecelis ha mosso i primi passi della sua carriera.

 

L’idea di presentare una lista per il cda Enel sarebbe nata già qualche mese fa e il gruppo di fondi avrebbe chiesto all’ad uscente, Francesco Starace, se era disposto a rimanere in qualità di consigliere. Ma Starace ha dichiarato proprio ieri di «considerare concluso il proprio mandato in Enel e di essere estraneo agli schemi che lo vedrebbero coinvolto in liste di candidati per il prossimo rinnovo del cda del gruppo».

 

L’obiettivo dei fondi […] è la nomina di almeno un consigliere all’interno del cda, visto che tre posti spettano alle liste di minoranza. Secondo i rumor, i gestori vorrebbero innalzare il livello di conoscenza del settore energetico tra i membri del cda, oltre a Scaroni, già ad di Enel ed Eni ai tempi dei governi Berlusconi, e Cattaneo che ha trascorso nove anni alla guida di Terna. […]

 

PAOLO SCARONI ENI

2. L’ENEL RIMANE ANCORA NEL MIRINO DEI FONDI LA NOMINA DI CINGOLANI FINISCE IN CONSOB

Estratto dell’articolo di Claudio Antonelli e Tobia De Stefano per “La Verità”

 

A 48 ore di distanza dalla presentazione delle liste delle partecipate di Stato, il titolo Enel continua a essere sotto i riflettori. Dopo aver lasciato sul terreno poco meno del 4%, ieri ha chiuso a 5,7 euro perdendo un ulteriore 0,8%. Nei fatti una anomalia, visto che le altre aziende quotate coinvolte nel giro di poltrone hanno invece brindato a Piazza Affari.

 

PAOLO SCARONI ENEL

[…] Questione di tutt’altra natura per l’Enel adesso è nelle mani del presidente Paolo Scaroni e dell’ad Flavio Cattaneo. Le turbolenze si sono scatenate sulle voci di manovra di diversi fondi con l’obiettivo di entrare a gamba tesa in occasione della prossima assemblea per mettere in difficoltà le due liste alleate, quella promossa dall’azionista di maggioranza- il Mef - e quella complementare di Assogestioni presentata ieri pomeriggio.

 

A smentire l’intenzione di ricandidarsi è stato ieri mattina tramite l’Ansa, Francesco Starace, facendo sapere di considerare il proprio incarico «concluso» e di «essere estraneo agli schemi prefigurati che lo vedrebbero coinvolto in liste assembleari». Immaginarlo, infatti, fronteggiare uno scontro con il governo sarebbe fantafinanza.

 

flavio cattaneo italo

In generale, ipotizzare un conflitto diretto con un esecutivo che per di più può esercitare la golden share sarebbe un’illazione, a meno che il candidato del Mef possa rischiare la bocciatura dei «proxy» a loro volta in grado di sventolare un conflitto di interessi.

 

Chiarito questo aspetto, i rumor di mercato ieri sono proseguiti comunque. Il quotidiano del gruppo Class, Mf-Milano Finanza, ha infatti voluto certificare e diffondere la notizia dell’arrivo di una terza lista concorrente. A sostenerla sarebbe un fondo hedge dal peso attuale di circa lo 0,5% delle azioni.

 

francesco starace foto di bacco (2)

Aggregando altri fondi più piccoli potrebbe superare la soglia di accesso all’assemblea e presentare propri candidati che finirebbero per fare concorrenza non tanto ai nomi avanzati dal governo, ma a quelli indicati da Assogestioni. Se il terzo incomodo riuscisse, dunque, a mettere in piedi la propria lista (che andrebbe presentata entro la giornata di lunedì) e a garantirsi l’appoggio di alcuni proxy aggressivi, a quel punto si tenterebbe di inserire un rappresentante nel cda. Lo scopo potrebbe essere quello di remare contro le prossime strategie.

 

Cui prodest?, come si dice in latino. La risposta non è semplice. Dipenderebbe dalla strategia del fondo promotore e dal peculiare approccio che potrebbe avere sulla gestione del debito e sulle singole dismissioni o almeno su quelle annunciate dal management uscente. Sarebbe in ogni caso una operazione abbastanza spregiudicata […]. […]

Articoli correlati

UN GRUPPO DI INVESTITORI ISTITUZIONALI, GUIDATI DA ALCUNI HEDGE FUND ESTERI, STA LAVORANDO A ...

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI...

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”