I TRUMPIANI HANNO TROVATO IL LORO DAVID LETTERMAN - GREG GUTFELD È IL NUOVO IDOLO DEI CONSERVATORI AMERICANI: IL SUO "GUTFELD!" È L'UNICO PROGRAMMA "LATE NIGHT" CON UNA MEDIA DI OLTRE 3 MILIONI DI SPETTATORI, NUMERI DA FAR INVIDIA AI VARI STEPHEN COLBERT, JIMMY FALLON E SETH MEYERS - UN SUCCESSO DOVUTO AL SUO UMORISMO SENZA FILTRI, PRENDENDO DI MIRA CATEGORIE "PROTETTE" DAI COMICI SINISTRATI, CHE "PENSANO SOLO A RIMANERE NELLA CERCHIA DELLE ÉLITE LIBERALI" - PER I REPUBBLICANI, SI TRATTA DELL'ULTIMO PASSO DI UNA SCALATA AL MAINSTREAM, COMINCIATA CON PERSONAGGI COME JOE ROGAN, CHARLIE KIRK E BEN SHAPIRO…

Estratto dell'articolo di Simona Siri per "La Stampa"

 

greg gutfeld 2

[…] Il volto nuovo e di successo del movimento conservatore è il volto di Fox News Greg Gutfeld, uno dei cinque opinionisti del talk show politico pomeridiano The Five […] sia il conduttore del night show quotidiano che porta il suo nome, Gutfeld!, due show che insieme raccolgono cinque milioni di ascoltatori.

 

Secondo i più recenti dati Nielsen, Gutfeld! è l'unico programma a tarda notte con una media di oltre 3 milioni di spettatori, numeri che l'hanno consacrato […] vincitore della sfida che lo vede quotidianamente impegnato contro i suoi rivali, mostri sacri Jimmy Fallon, Stephen Colbert e Seth Meyers.

 

greg gutfeld 3

Una vittoria resa ancora più importante dal fatto che rispetto alla concorrenza Gutfeld! si trova al primo posto in due settori demografici sorprendenti per Fox News: gli adulti di età tra i 18 e i 25 anni e quelli tra i 25 e i 54. Più vicino come umorismo a Bill Maher che a Colbert o Fallon, Gutfeld deve il suo successo a vari fattori, tra cui un format senza ospiti famosi che sono lì solo a promuovere le loro cose ma senza una reale voglia di mettersi in gioco a cui si unisce la sua totale libertà di poter dire tutto, senza paura di offendere nessuno, libero quindi dalle gabbie ideologiche e dalla paura di offendere in cui ormai sono ingabbiati i comici di aria democratica e progressista.

 

greg gutfeld 5

[…] Ebrei, trans, gay, attivisti ambientali, obesi: non c'è limite al desiderio di colpire e di far ridere di Gutfeld, che d'altra parte accusa i colleghi di pensare solo «a rimanere nella cerchia delle élite liberali, anche a scapito della comicità» e di avere come priorità «l'accettazione da parte dei loro compagni di viaggio, più che essere davvero divertenti». Una forza dirompente e dissacrante, la sua, che piace ai giovani repubblicani ma anche a chi si dichiara indipendente, e che è lo specchio dell'ormai ribaltata percezione per cui quello democratico è il noioso partito dello status quo, mentre quello repubblicano è quello della rottura, del rischio, della vitalità (e anche virilità).

greg gutfeld 4

 

«Artisti del calibro di Fallon e Colbert non si avvicinano nemmeno al tipo di umorismo tagliente, a ruota libera e spiritoso intrecciato nello spettacolo di Gutfeld. I loro monologhi e le loro interviste sembrano eccessivamente sceneggiati, sormontati da falsa sincerità e gentilezza da parte delle pubbliche relazioni aziendali. Sono tiepidi e a temperatura ambiente. Sono privi di mordente», ha scritto Variety nel suo articolo di consacrazione.

 

greg gutfeld 7

Un successo che è anche dettato dai numeri: essendo l'unico comico conservatore, Gutfeld può contare su metà del Paese, mentre l'altra metà se la devono spartire in tre, forse addirittura quattro. Per i conservatori, […] è una vittoria sui liberali su un terreno nel quale da sempre eccellono, in un campo – quello della comicità televisiva – sensibile come nessun altro – e spesso prono - al «virus della mente woke» per dirla con le parole di Elon Musk.

 

Per molti, il successo di Gutfeld altro non è che l'ultimo passo di una scalata al mainstream cominciata anni fa e le cui tappe sono rintracciabili su piattaforme e podcast indipendenti, in piccoli ma fiorenti angoli di Internet, nei luoghi che hanno dato spazio ai personaggi simbolo dei nuovi conservatori, gente come Joe Rogan, Charlie Kirk, Ben Shapiro, non a caso citati come fondamentali per la vittoria di Trump.

 

greg gutfeld 3

Una vittoria che sa di dominanza culturale, anche se qualche crepa comincia a manifestarsi: proprio mentre Gutfeld otteneva il suo primato, Joe Roagan perdeva il suo. A soffiargli il titolo di podcast più ascoltato a dicembre 2024 ci ha pensato Kylie Kelce, moglie di Jason Kelce, ex giocatore di football e fratello di quel Travis fidanzato di Taylor Swift. —

greg gutfeld 1greg gutfeld 1greg gutfeld 6greg gutfeld 8greg gutfeld 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…