italia colori zona rossa coronavirus covid mario draghi

ULTIME DALLA PANDEMIA - IN ITALIA AUMENTANO I CONTAGI (+37%), I RICOVERI (+14,8%) E I POSTI OCCUPATI IN TERAPIA INTENSIVA (+9,4%) - NEL NORD-EST SI RISCHIA LA ZONA GIALLA - PREOCCUPANO LOMBARDIA, FRIULI E BOLZANO - MA QUANTO DEVONO INCAZZARSI I VACCINATI, QUELLI CHE HANNO SEMPRE RISPETTATO LE REGOLE, SE ORA DAVANTI ALLA RISALITA DEI CONTAGI CI SARANNO NUOVE RESTRIZIONI?

Francesco Malfetano per "il Messaggero"

 

NINO CARTABELLOTTA

Anche l'Italia, forte di un tasso di vaccinazione pari al 83,8 per cento, ora si ritrova come il resto d'Europa a fare i conti con la quarta ondata del Covid. I numeri sono decisamente più bassi di un anno fa - quando i casi giornalieri erano quasi 35mila e venivano istituite le zone a colori - ma testimoniano come lo scenario stia rapidamente cambiando. Secondo l'ultimo monitoraggio della fondazione Gimbe infatti, nell'ultima settimana i contagi sono aumentati del 37,7 per cento.

 

terapia intensiva 1

E di conseguenza aumentano anche ricoveri: del 14,8 per cento quelli in ospedale e del 9,4 le terapie intensive. Come spiega il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta infatti: «Per la terza settimana consecutiva si conferma un incremento dei nuovi casi settimanali e una media giornaliera più che raddoppiata in meno di un mese». Una tendenza confermata anche dai dati di ieri che infatti riportano 8.569 nuovi contagi (mercoledì erano 7.891) e 67 decessi (60 del giorno precedente).

 

In altri termini il contagio avanza. E lo fa specie nei territori del Nord-est (l'aumento su base settimanale va infatti dal minimo del 12,7 per cento della Toscana al massimo del 75,3 della provincia autonoma di Bolzano). Tant' è che in tre Province si contano oltre 150 casi per 100mila abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221). E anche il Centro di controllo dell'epidemia europeo (Ecdc) ha collocato in zona rossa Friuli Venezia Giulia e Provincia di Bolzano (assieme a Marche e Calabria, che però vantano cluster meno estesi).

 

terapia intensiva

Così, se per ora nessun territorio è ancora sul punto di passare in zona gialla grazie a tassi di ospedalizzazione tutto sommato contenuti, per Cartabellotta questi numeri «dovrebbero indurre gli amministratori locali a considerare restrizioni su base comunale o provinciale». Un invito su cui, a suo modo, pare iniziare a ragionare anche Guido Bertolaso. Il coordinatore della campagna di vaccinazione anti-Covid in Lombardia ieri ha infatti affermato che per quanto «La Regione è ancora bianca», i dati epidemiologici «piano piano, si stanno incrinando e ci stanno portando verso una situazione che potrebbe cambiare quindi da bianca a gialla».

 

TERZA DOSE

Anziano in terapia intensiva 2

Non è quindi un caso se il ministero della Salute, dopo l'annuncio del ministro Roberto Speranza alle Camere, ha pubblicato ieri la circolare che certifica l'apertura della campagna vaccinale per la terza dose anche ai 40-59 enni a partire dal prossimo 1 dicembre. «Dobbiamo insistere sull'investimento prioritario che abbiamo fatto in questi mesi e che è stato quello sulla campagna di vaccinazione» ha infatti sottolineato il ministro alla conferenza dell'Anci ieri. Uno step che coinvolgerà potenzialmente altri 15 milioni di cittadini ma che, nel dettaglio, riguarderà da subito almeno 7 milioni di italiani.

 

TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUS

La dose booster infatti viene somministrata a 180 giorni di distanza dalla seconda. Per cui i primi a poter accedere alla nuova profilassi saranno coloro che hanno completato il ciclo vaccinale primario il 31 maggio scorso. Depurando gli 11 milioni e 870 mila di vaccinati in quel momento dai 2,5 milioni di fragili e over60 che hanno già ricevuto la terza dose, ed eliminando dal computo anche gli under40, restano appunto tra i 6 e i 7 milioni di cittadini che potrebbero voler accedere prima possibile alla terza dose. Per questo, tra contagi in risalita e booster, dicembre si prepara ad essere il mese decisivo per la gestione dell'emergenza.

 

CORONAVIRUS - TERAPIA INTENSIVA

Soprattutto se si considera che è atteso per metà mese anche il via libera dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) alla somministrazione del vaccino anti-Covid ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. Vale a dire di circa 1,5 milioni di soggetti che, peraltro, in questo momento incidono in maniera significativa sui contagi della Penisola.

 

In pratica, con i riflettori puntati sul Natale, fervono i preparativi per una campagna che in qualche modo si annuncia differente da quella vissuta fino ad oggi. La profilassi di massa infatti farà a meno dei numerosi hub dismessi a partire da agosto (ma alcuni già in via di riapertura), riguarderà anche i più piccoli e sarà ricondotta il più possibile all'interno degli studi dei medici di medicina generale. 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....