matteo salvini elon musk

L'ASSIST SOVRANISTA DI SALVINI A ELON MUSK: SI AVVICINA UN ACCORDO TRA TRENITALIA E STARLINK - IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE È LO SPONSOR DEL PATTO COMMERCIALE PER FORNIRE WI-FI A BORDO DEI TRENI E NELLE STAZIONI PIU’ REMOTE - IL GOVERNO NON ESCLUDE UN ACCORTO-PONTE, CON I SATELLITI STARLINK A DARE COPERTURA SATELLITARE ALL’ITALIA, IN ATTESA CHE PRENDA CORPO L’OMOLOGO PROGETTO EUROPEO - IL RUOLO DI LEONARDO E DI OLIDATA…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

matteo salvini elon musk congresso lega

Chi viaggerà comodamente seduto sui vagoni di Trenitalia aprirà il proprio smartphone o il proprio tablet e si connetterà al wi-fi tramite i satelliti Starlink. Non è fantascienza, ma un piano - al momento top secret - che si sta concretizzando, e che riguarda anche la connessione, più complicata, nelle stazioni remote. È un accordo che è già nei fatti, tra il Gruppo Fs e l'azienda di Elon Musk, spinto con convinzione dal ministro e vicepremier Matteo Salvini.

 

[…] L'accordo, spiegano, verrà blindato con un bando che garantirà l'ingresso dei satelliti di SpaceX nella rete di mobilità ferroviaria più grande d'Italia. Funziona così: la famosa "tavoletta" di Starlink viene posizionata sul tetto dei vagoni e delle stazioni sperdute, prende il segnale satellitare e lo traduce in connettività wi-fi.

matteo salvini elon musk

 

Un indizio che segnalava già questa intenzione l'aveva lasciato proprio Salvini con una sua dichiarazione agli inizi dello scorso marzo: «Se prendiamo i satelliti di Elon Musk anche qui in Italia finalmente quando telefoneremo in treno non cadrà più la linea». Il leghista, titolare dei Trasporti e delle Infrastrutture, il ministero che controlla Fs, lo aveva detto nei giorni in cui si era riaccesa la polemica sull'opportunità di dotare l'Italia della costellazione a bassa orbita dell'ultramiliardario di origine sudafricana, divenuto nel frattempo consigliere di Donald Trump, frequentatore assiduo del gabinetto del presidente americano e paladino dei partiti della destra estrema europea.

 

matteo salvini elon musk congresso lega

Interessi economici intrecciati alle ambizioni politiche: tutto si tiene nel nuovo mondo di Trump e dell'internazionale sovranista. E così mentre i partiti italiani litigano su Starlink, l'opposizione attacca e il governo di Giorgia Meloni sembra frenare su un accordo di sistema, preoccupato anche dai dubbi espressi dal Quirinale, Salvini si porta avanti con un'intesa commerciale che ha un evidente risvolto politico, di cui è difficile immaginare che la premier non sia stata informata.

 

Un mese dopo quelle dichiarazioni del leghista, il 5 aprile, mentre i lavori sulla connessione dei treni erano già in fase avanzata, Musk appare sul grande schermo alle spalle di Salvini il giorno del congresso che lo ha confermato segretario del Carroccio.

 

matteo salvini elon musk

Ma non è solo il ministero dei Trasporti a muoversi autonomamente. Lo stanno facendo anche la Difesa e gli Esteri, che mesi fa, come raccontato dalla Stampa, avevano avviato esperimenti pilota su alcune navi militari e alcune ambasciate italiane (tra cui Libano e Bangladesh). Sulla prospettiva di un accordo integrale con il governo Meloni, c'è stato qualche intoppo.

 

L'entusiasmo si è raffreddato e tutto si è bloccato, come ieri ha denunciato pubblicamente Andrea Stroppa, l'uomo che cura gli interessi di Musk in Italia, in un'intervista a questo giornale, dove ha accusato direttamente il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, artefice di un progetto che prevede una costellazione di satelliti nazionali, ma solo tra cinque anni.

 

elon musk matteo salvini

Molto hanno pesato le incontinenze di Musk, le sue interferenze con tanto di insulti ai capi di governo europei e ai commissari (come il francese Thierry Breton, ex responsabile del mercato interno), i suoi endorsement a favore degli ultranazionalisti di Afd in Germania o di Nigel Farage nel Regno Unito. Non poco, poi, hanno contribuito le sgrammaticature e gli attacchi via social di Stroppa, l'uomo che cura gli interessi di Musk in Italia, figura a metà tra il compagno di giochi nerd e il lobbista del magnate proprietario anche di Tesla e di X, indagato lo scorso ottobre in un'inchiesta per corruzione su Sogei, controllata dal Tesoro.

 

Prima Stroppa ha cercato di entrare in contatto direttamente con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – molto critico verso gli assalti di Musk alle democrazie europee – poi ha puntato il dito contro i partiti che si erano accordati su alcuni emendamenti in Parlamento al disegno di legge sullo spazio.

andrea stroppa a piazzapulita 11

 

Il risultato è stato lo stallo, e il grande nervosismo trapelato anche dallo staff di Meloni verso le intemperanze di Stroppa. Non è chiaro quanto sia stato approfondito il capitolo Starlink durante il Consiglio supremo di Difesa di due settimane fa, convocato per affrontare i dossier strategici nazionali e presieduto dal Capo dello Stato: di certo se ne è parlato. Le preoccupazioni di Mattarella riguardano le garanzie sulla sicurezza nazionale.

 

In sostanza, come assicurarsi che Musk non staccherà la linea se dovessero esserci incidenti politici, e come dare una copertura sovrana ai dati degli italiani, soprattutto quelli sensibili che riguardano l'intelligence, militare e civile. In realtà, più sottotraccia, il confronto con il colosso Space X non si è mai interrotto. Anche perché i più alti vertici militari– su tutti il capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Luca Goretti – spingono per avere una soluzione ponte, a loro avviso necessaria perché prima di tre-cinque anni non si riuscirà a offrire una tecnologia alternativa marcata Europa, conveniente quanto la rete di Musk. […]

andrea stroppa elon musk

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)