the twisted tale of amanda knox

L’ULTIMA PRESA PER IL CULO ALL’ITALIA DI “FOXY KNOXY” – “THE TWISTED TALE OF AMANDA KNOX”, LA MINISERIE SULL’OMICIDIO DI MEREDITH KERCHER E SUL PROCESSO ALL’AMERICANA E A RAFFAELE SOLLECITO, È UN MIX DI STEREOTIPI, MANIPOLAZIONI, APPROSSIMAZIONI ED ERRORI - L’ITALIA VIENE DESCRITTA COME UN PAESE DI BIGOTTI DOVE RELIGIONE E SUPERSTIZIONE SI MESCOLANO: CI SONO CORVI CHE SBATTONO SULLE FINESTRE IN SEGNO DI PRESAGIO, LIBRI CHE PRENDONO FUOCO. IL PROCURATORE, GIULIANO MIGNINI VIENE DESCRITTO COME UN INVASATO IN PREDA A DELIRI MISTICI E… VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Alessandra Trocino per www.corriere.it

 

the twisted tale of amanda knox 1

Si può leggere in tanti modi The Twisted Tale of Amanda Knox, la miniserie in otto puntate in onda su Disney+ a partire dal 20 agosto e su Hulu negli Stati Uniti negli stessi giorni. Come il resoconto (non obiettivo) del caso dell’omicidio nel 2007 dell’inglese Meredith Kercher, per il quale sono stati condannati e poi assolti Raffaele Sollecito e l’americana Amanda Knox: la sceneggiatura è tratta dal suo libro e la serie è creata da K.J. Steinberg (This is us), ma prodotta da lei, dal marito, Christopher Robinson, e da Monica Lewinsky. 

 

the twisted tale of amanda knox 5

Si può anche vedere come un’opera filosofica che indaga l’impossibile convergenza tra la verità giudiziaria e la verità assoluta e la difficile equivalenza tra percezione e realtà, immagine e interiorità. Come un piccolo ma esaustivo trattato sulle storture del sistema giudiziario italiano.

 

O ancora come un manuale sul ruolo nefasto dei media e sul circolo vizioso che si instaura tra un’opinione pubblica assetata di emozioni e di true crime e una certa magistratura troppo attenta alle lusinghe e all’immagine. E infine, ancora, come un trattato sociologico sulle barriere culturali tra gli europei e gli americani, sull’arretratezza maschilista di un’Italia antica e la costante tendenza al manicheismo e alla semplificazione degli statunitensi (ma questa si vede poco, essendo una serie scritta da americani). Poi, naturalmente, si può guardare come un’opera cinematografica e darne un giudizio critico.

 

the twisted tale of amanda knox 6

Su quest’ultimo, saremmo tentati da una mezza bocciatura, perché le otto puntate tengono la tensione, sono ben recitate dalla protagonista (Grace Van Patten), ma peccano per la ridondanza delle musiche, la scarsa credibilità di certi dialoghi, la torsione irrealistica e da soap opera di alcune situazioni e le forzature ingenue della messinscena. […]

 

«Pervertita e psicopatica»

La tesi di Amanda - oltre la verità giudiziaria, che l’ha vista condannata due volte per omicidio e poi assolta definitivamente dalla Cassazione - è che la Procura di Perugia abbia costruito una tesi, senza avere alcuna prova, sulla base di indizi evanescenti e soprattutto su un pregiudizio etico (se non etnico). Amanda era la colpevole perfetta: americana, giovane, bionda, disinvolta, «fucking weirdo» («una stramba del cazzo» come si definisce lei stessa). Una ragazza che aveva fatto sesso con diversi ragazzi durante la sua permanenza in Erasmus a Perugia. Che fumava canne, aveva un vibratore a forma di coniglietto e scatole di preservativi. Una ventenne stravagante, che faceva la ruota ed esercizi di yoga in Procura. 

the twisted tale of amanda knox 2

 

Amanda viene descritta come «fredda», «presuntuosa» e «anarcoide» (come dirà il procuratore). Raffaele Sollecito (il suo «fidanzato» da sette giorni) è raccontato come la sua marionetta. La stampa la etichetta come «Foxy Knoxy» (usando una sua definizione di MySpace), «faccia d’angelo», «luciferinina» (lo dirà anche un avvocato), «femme fatale». Un angelo che, per i media, è in realtà una pervertita, una psicopatica.

 

the twisted tale of amanda knox 3

[…]

Il peggior incubo di ogni mamma italiana

E qui si inserisce una differenza culturale, ma anche il pregiudizio. Su Vanity Fair Us, nel 2015, Judy Bachrach racconta che un ragazzo della sua classe italiana di giornalismo investigativo si è alzato in piedi e ha detto: «Come può dichiararla innocente? È andata a letto con più di un uomo. In Italia un uomo può andare a letto con più di una ragazza, ma il contrario non è accettabile». Bachrach spiega che la condanna è dovuta alla «sua vita sociale»: «La Knox divenne il peggior incubo di ogni mamma italiana: la classica bionda americana manipolatrice di uomini».

the twisted tale of amanda knox 7

 

Una visione un po’ naive dell’Italia e degli italiani, che non sono certo un’emblema di modernità e di eguaglianza, ma neanche quella caricatura che se ne fa nella serie. E però, questa tesi suggestiva e apparentemente eccessiva, non è estranea al processo. La Procura sostenne, con ipotesi del tutto campate in aria, un movente inverosimile: Rudy Guede, che fu condannato per concorso in omicidio (a oggi non si sa con chi), uccise Meredith perché avrebbe rifiutato di fare sesso. E Amanda e Raffaele lo aiutarono e la tennero ferma (anzi, Amanda avrebbe dato l’ultima coltellata), perché volevano partecipare all’orgia. L’americana, secondo la tesi, provava inoltre del risentimento nei confronti di Meredith, che - nella visione dell’accusa - era il suo opposto: una brava ragazza che non fumava e non faceva sesso e che la rimproverava spesso di non fare le pulizie.

the twisted tale of amanda knox 9

 

Quando la stampa dà il peggio

È una brodaglia infernale, un feuilletton tragico, che ha ancora molti punti oscuri e che, come dicevamo, può essere letto anche come una sorta di luminol di certe derive giudiziarie in Italia. I teoremi delle Procure, i pregiudizi etnici e sessuali, l’altalena dei giudizi con l’appello che spesso (nel 45 per cento dei casi) ribalta la sentenza di primo grado, il pressappochismo dei rilievi sulla scena del crimine, i conflitti di competenze tra le forze di polizia, il moralismo, le ambiguità, l’uso suggestivo e manipolatorio degli interrogatori per spingere i sospettati a crollare. […]

 

the twisted tale of amanda knox 8

La stampa e l’opinione pubblica nel caso di Meredith danno il peggio e la serie enfatizza la furia dei cittadini e l’aggressività dei media, non solo in Italia. La stampa inglese è scatenata (la coinquilina britannica non sopportava Amanda): Nick Pisa, del Daily Mail, inanella scoop su scoop, spesso falsi. Sull’americana Cnn, Chris Cuomo fa un’intervista-imboscata alla Knox, nella quale le chiede conto più volte delle preferenze sessuali, insinuando che qualcosa nella vita della ragazza aveva autorizzato il dubbio che fosse una sorta di pervertita.

amanda knox

 

Le incredibili ingenuità della serie

La serie si lascia andare a una serie di ingenuità inverosimili, che sono evidentemente il punto di vista di una ragazza americana arrestata in Italia (ma la fiction è girata e scritta anche da altri, anni dopo). C’è un’insistenza sull’aspetto religioso e perfino superstizioso della nostra cultura. 

Ci sono corvi che si abbattono sulle finestre della Procura e vengono vissuti come presagi, maschere veneziane che non si capisce cosa c’entrino con Perugia, libri che prendono fuoco, c’è il procuratore, Giuliano Mignini, descritto come un invasato: non solo come un cattolico, ma come uno in preda a deliri mistici. Parla con Gesù, dice cose come «i figli morti mi parlano attraverso i santi», «sono stato scelto per trovare la verità», «credo in Perugia, la culla della civiltà occidentale, degli etruschi e dei romani e la libererò dal crimine e dalla droga». […]

 

Le parole di Trump sul procuratore

the twisted tale of amanda knox 4

Non è irrilevante il fatto che Knox sia straniera e in particolare statunitense. Nella requisitoria dell’appello, Mignini dice: «L’italia è uno Stato sovrano, non possiamo permetterci che la nostra decisione venga influenzata dalla stampa americana». Nella serie è una frase buttata lì, come per dire che c’era un pregiudizio italiano, un orgoglio nazionalista malriposto. 

 

amanda knox in tribunale a firenze 5

Mignini, però, ne parla a lungo, dopo la fine dei processi. E ricorda che Donald Trump, nel documentario di Netflix Amanda Knox, lo ha definito «un maniaco, uno che vuole portare a casa lo scalpo di Amanda». Il procuratore si spinge fino a ipotizzare, come fece un amico della ragazza, che Knox fu sostenuta economicamente da Trump, che le pagò le spese legali, prima di mollarla quando la famiglia, democratica, sostenne Hillary Clinton. Giudici, funzionari, appartenenti all’Fbi avrebbero contattato Mignini per fare pressioni.

 

amanda knox

Tra le varie letture possibili, c’è anche quella di una sorta di elaborazione del lutto, di crescita personale, che Knox porta avanti dopo l’assoluzione. Non le basta, avere ottenuto un giudizio definitivo di assoluzione. Vuole che anche il procuratore ammetta di aver sbagliato e la creda innocente. E così prima comincia una corrispondenza con Mignini e poi, nel 2022, torna in Italia per incontrarlo, con un’inedita forma di giustizia riparativa. Il magistrato, secondo quanto racconta Amanda, ribadisce di avere fatto bene il suo lavoro, pur ammettendo la debolezza del movente e mostrandole un misterioso film di Maigret che dovrebbe darle la spiegazione  […]

 

La vera domanda da farsi

amanda knox 1

E poi c’è l’irrimediabile alterità tra verità giudiziaria e verità di fatto. Quel che è accaduto, è accaduto. Ma accertarlo, con le prove, in un processo, è tutt’altra faccenda. Che ha a che fare - come abbiamo visto -, con stereotipi, manipolazioni, approssimazioni, ipotesi, errori. E con l’idea che noi, e i magistrati, si fanno degli imputati. A un certo punto, racconta Mignini in un’intervista, il padre di Knox assunse l’agenzia di immagine Gogerty Marriott di Seattle, «che ha compiuto una azione di lobbying, strutturata, con cospicui finanziamenti». 

 

amanda knox 4

Quanto abbia contato questa battaglia mediatica, nel verdetto finale, è difficile dirlo. Ma ancora oggi dobbiamo confessare che facciamo a fatica a simpatizzare per Amanda. Non per le questioni moralistiche di cui si parlava sopra, ma per un certo suo esibizionismo, un suo modo di porsi. Come scrisse Selvaggia Lucarelli: «Piange, interpreta, ha le pause giuste, gli sguardi sofferti, la voce da doppiatrice. Riesce a creare empatia perfino quando dice delle stronzate incontrovertibili e provate». Il dubbio era quello che lei stessa poneva in questi termini: «O sono una psicopatica travestita da agnellino oppure sono una come voi».

amanda knox e raffaele sollecito dopo l omicidio meredith. raffaele sollecito a gubbio fotografato da amanda knoxamanda knox 3

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)