antonio ricci e renzo piano al politecnico di milano

“LA CULTURA È ESSERE BASTARDI, NON È LA PUREZZA” – ANTONIO RICCI SALE IN CATTEDRA AL POLITECNICO DI MILANO ACCANTO ALL’AMICO RENZO PIANO – L’IDEATORE DI “STRISCIA LA NOTIZIA”: “PIANO È UNO SCONFINATORE PUTINIANO, INSEGNA FACENDO FINTA DI NON INSEGNARE. L’ARCHITETTO NON PUÒ ESSERE FATTO DA FEDAYN, DA GENTE INVASATA. IL GABIBBO NON PUÒ ESSERE UN ARCHITETTO…” – L’ARCHITETTO E SENATORE A VITA: “ANTONIO È PERICOLOSISSIMO, QUANDO LO CHIAMO GLI CHIEDO SEMPRE SE SIAMO AMICI. FA UN MESTIERE CHE HA A CHE FARE CON IL PUBBLICO ED È DIABOLICO…” – VIDEO

GUARDA QUI IL VIDEO DI ANTONIO RICCI E RENZO PIANO AL POLITECNICO DI MILANO

 

Estratto dell’articolo da www.striscialanotizia.mediaset.it

 

antonio ricci e renzo piano al politecnico di milano

Antonio Ricci ospite di Renzo Piano al Politecnico di Milano: la mattina di mercoledì 26 febbraio 2025, negli spazi della Fondazione Renzo Piano al Politecnico di Milano, l’ideatore di Drive In, Striscia la notizia e Paperissima è stato protagonista del “Laboratorio Arte del Costruire”.

 

Questo è il titolo del corso semestrale di Renzo Piano, nel quale l’Architetto organizza anche incontri, gli “sconfinamenti”, con personalità riconosciute in vari campi del sapere umanistico e scientifico, come l’autore e scrittore originario di Albenga: «Antonio è pericolosissimo, quando lo chiamo gli chiedo sempre se siamo amici. Fa un mestiere che ha a che fare con il pubblico ed è diabolico…» ha esordito in apertura Renzo Piano, premio Pritzker 1998, nato a Genova nel 1937.

 

antonio ricci e renzo piano al politecnico di milano

Il dialogo è avvenuto nel corso della prima lezione ai 24 studenti di architettura e hanno partecipato anche i professori che li seguono come tutors. «Apritevi più che potete a chi può arricchirvi con tutte le altre scienze e tutte le altre arti: sconfinate, sconfinate, sconfinate» è il senso del messaggio che Renzo Piano trasmette nelle sue lezioni e che rappresenta un faro-guida per la realizzazione dei suoi numerosi progetti pubblici per la collettività.

 

«Piano è uno sconfinatore putiniano, insegna facendo finta di non insegnare – ha sottolineato Antonio Ricci -. La cultura è essere bastardi, non è la purezza» ha aggiunto per rendere ancor più chiaro il concetto di sconfinamento, di anti-retorica, di verità nel creare e nell’informare.

 

antonio ricci e renzo piano al politecnico di milano

«L’architetto non può essere fatto da fedayn, da gente invasata. Il Gabibbo non può essere un architetto. Per certi monumenti vorrei avere un telecomando, come per la tv: faccio clic e cambio il monumento» ha aggiunto Ricci per alludere alla complessità della professione dell’amico, che se interpretata da “fondamentalisti” può generare mostruosità.

 

«Piano ha scelto di avere come amici i più grossi rompiscatole d’Italia. Li misura e ne prende le misure. Vedo lui e non riesco a immaginare niente di retorico nelle opere che ha fatto. Io ho una buona reputazione, me la sono costruita negli anni e ci tengo molto. Ho avuto 400 cause e non le ho mai perse… Se non c’è un’informazione corretta crollerà tutto. Per questo ce l’ho da sempre con la cattiva informazione, l’ipocrisia. So di combattere una guerra persa, ma è una battaglia che va fatta».

 

antonio ricci e renzo piano al politecnico di milano

Parlando della costruzione delle trasmissioni, Ricci ha poi usato una potente similitudine con le opere di Piano. «Renzo sfida la gravità e anche io ho sfidato la gravità delle persone. Se una cosa non è possibile io cerco di farla. Ho fatto trasmissioni che nessuno credeva potessero essere fatte. Su Striscia nessuno ci credeva, ma io sapevo che poteva funzionare».

 

Anche perché per andare in onda con il tg satirico l’autore ha preso ad esempio un modello culturale piuttosto forte e rodato. «Per fare Striscia mi sono affidato al format che ritenevo più solido negli anni: sulla liturgia della chiesa cattolica…» ha specificato Ricci.

 

antonio ricci gabibbo

«Striscia non sembra, ma se la guardate bene è un altare in cui io celebro una messa tutte le sere. Il Tao che è il cammino, un mare in tempesta, l’onda che è il dubbio, i due soli che rappresentano la verità che non arriva mai da un sole, due comici, due veline. C’è sempre il due, il numero del diavolo che rappresenta il dubbio. Poi ci sono Il Gabibbo che è l’invasato, il Tapiro d’oro che è un ricordo del vitello d’oro che rappresenta la vanità umana (e qui il deus ex machina di Striscia e Paperissima cita la Ferragni), c’è un’iconografia, ci sono tanti simboli».

 

A proposito degli inviati Antonio Ricci li ha paragonati a «santi cui si rivolgono i fedeli, per avere una grazia». E, in tema di fuorionda e di servizi che fanno le pulci ai politici, l’ospite dell’incontro al Politecnico ha ricordato «le prime volte che arrivavano le prime denunce, la faccia della Silvia (Arnaud, sua moglie, che ha partecipato attivamente all’evento), 18 miliardi (di lire) da dare a Craxi».

 

antonio ricci

La cosa principale, da dire a tutti e soprattutto agli studenti, per Antonio Ricci è «che bisogna divertirsi. Non c’è lavoro più schifoso di quello che fai senza divertimento e passione. E la passione va condivisa. Poi tutto finisce, ma nel frattempo il viaggio lo abbiamo fatto».

 

L’amore comune di Ricci e Piano per Italo Calvino li ha portati alla progettazione dell’Orto Rampante ad Alassio. Il posto diverrà sede di serre didattiche, laboratori e spazi artistici che celebreranno l’armonia di natura e cultura. «Inizialmente non osavo chiedergli di farlo – ha spiegato Ricci a proposito del coinvolgimento di Renzo Piano nel progetto dell’Orto Rampante -. Poi gliel’hanno chiesto le mie figlie e allora lui ha accettato… ». [...]

antonio ricciantonio ricci

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