donald trump robot

PUR DI BATTERE LA CINA NELL’EGEMONIA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, TRUMP ANNUNCIA IL PROGETTO “STARGATE” (100 MILIARDI L’ANNO DI FINANZIAMENTI ALLO SVILUPPO DELL’IA PER CINQUE ANNI) E UNA DEREGULATION DEL SETTORE - LUCIO CARACCIOLO: “COME SVILUPPARE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, CHE TENDE A SOSTITUIRE IL TECNICO UMANO, SENZA ABBATTERE POSTI DI LAVORO? OPENAI GIURA CHE GLI APOCALITTICI HANNO TORTO. L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONTRIBUIRÀ A REINDUSTRIALIZZARE IL PAESE. COMUNQUE VADA, NEL GIRO DI POCHI ANNI LE BASI DELLA SOCIETÀ E DELLA POLITICA SARANNO RIVOLUZIONATE DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE. LO STESSO PER LA CINA. AL RESTO DEL MONDO DI ADATTARSI AGLI ESITI DELLA COMPETIZIONE”

1 - IA, LA POSTA IN GIOCO

Estratto dell’articolo di Lucio Caracciolo per “la Repubblica”

 

lucio caracciolo foto di bacco

L’America ha rinunciato a americanizzare il mondo per manifesta impossibilità. Malgrado la profondità della crisi che ne scuote le radici, non intende però abdicare al rango di numero uno. Per questo deve vincere la corsa allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che si deciderà entro il decennio. L’unico sfidante in grado di battere il detentore è la Cina, in veloce rimonta, anche se gli americani dispongono in questo campo del triplo dei brevetti cinesi (e di trenta volte quelli europei).

 

elon musk e donald trump

L’ossessione del sorpasso cinese nella più strategica delle competizioni […] spiega la mossa annunciata con l’abituale basso profilo da Trump: il progetto Stargate. Affidato per ora a una joint venture fra Softbank, Open AI e Oracle, cui altri potrebbero aggregarsi. Capitale dichiarato (da Trump), 100 miliardi, da moltiplicare per cinque nei prossimi anni. Tutto per costruire infrastrutture e centri dati, attrarre i migliori cervelli e mettere il turbo alla ricerca.

 

DONALD TRUMP ANNUNCIA STARGATE IL PROGETTO PER L INTELLIGENZA ARTIFICIALE CON SAM ALTMAN LARRY ELLISON E Masayoshi Son

Grande escluso, finora, Elon Musk, che non l’ha presa benissimo, anche perché in causa per la proprietà di Open AI. In un acido tweet, la sentenza: “Non hanno i soldi”. La superstar della Paypal mafia, che potrebbe consolarsi con l’acquisto di Tik Tok, subodora una coalizione di competitori decisi a frenare la sua esuberanza […]

 

Quanto a Trump, l’obiettivo è far giocare i signori delle tecnologie l’uno contro l’altro per evitare che gli facciano ombra. E insieme riunire la massa critica […] necessaria a dettare le regole del gioco nella competizione con la Cina. […] La grande sfida non può essere vinta dallo Stato o dai privati in ordine sparso. Prevede una convergenza di competenze e fondi in vista dello scopo comune. […] Su questo principio c’è però totale convergenza nelle élite americane. […]

 

SCAZZO TRA ELON MUSK E SAM ALTMAN SU STARGATE

Due giorni prima dell’inaugurazione di Trump, il consigliere per la Sicurezza nazionale uscente, Jake Sullivan, aveva lanciato l’allarme. A differenza delle svolte tecnologico-strategiche del passato […] nella corsa all’intelligenza artificiale […] il governo non controlla le aziende private. Alcune delle quali dotate di una potenza di fuoco superiore.

 

Per Sullivan, “dobbiamo proteggere il nostro vantaggio e definire le regole globali per l’uso di una potenza simile a Dio”. Perché, sostengono molti, presto l’intelligenza umana sarà superata e sottomessa dall’artificiale. Conclusione: “L’obiettivo è battere la Cina quanto a tecnologia e definire i binari della competizione in modo che attori malevoli non la usino con esiti catastrofici”.

 

Certo nessuno può obbligare i cinesi a stare alla regole fissate dagli Stati Uniti. Più che in qualsiasi altra arena, la corsa all’AI è selvaggia. […] Il fronte interno non è meno accidentato. Qui si apre una voragine fra Trump e i padroni dell’Ai. Mark Zuckerberg ha annunciato che entro l’anno Meta varerà un’intelligenza artificiale con le capacità di un ingegnere di medio livello: “Gran parte dei codici nelle nostre app sarà prodotta da ingegneri AI invece che da umani”.

 

elon musk e donald trump

Dilemma: come sviluppare l’intelligenza artificiale, che tende a sostituire il tecnico umano, senza abbattere posti di lavoro? Open AI giura che gli apocalittici hanno torto.

L’intelligenza artificiale contribuirà a reindustrializzare il paese. […] Di qui l’abolizione delle regole e delle garanzie di trasparenza decretate da Biden, per tacere dell’ambiente. Gioco libero e vinca il migliore […] Comunque vada, nel giro di pochi anni le basi della società, della politica (per quel che ne resta) e dello stile di vita americano saranno rivoluzionate dall’intelligenza artificiale. Lo stesso per la Cina. Al resto del mondo di adattarsi agli esiti di una competizione che ci lascia ai margini.

 

2 - I PERICOLI DELL'AI LASCIATA SENZA REGOLE

Estratto dell’articolo di Diletta Huyskes per “La Stampa”

 

Con Trump e Musk, l'intelligenza artificiale torna senza regole. Tra i provvedimenti messi in campo dall'amministrazione di Joe Biden e revocati da Donald Trump nelle prime ore di mandato ce n'è uno sull'intelligenza artificiale del 2023. L'ordine esecutivo di Biden imponeva alle agenzie federali che volevano ricorrere a sistemi di AI con rischi per la sicurezza nazionale, l'economia, la salute o la sicurezza pubblica di testarli e condividerne i risultati con il governo prima di renderli pubblici.

giudice e intelligenza artificiale 2

 

La misura prendeva in causa una delle aree più complesse e controverse dello sviluppo tecnologico contemporaneo: le valutazioni e i «test» sulle tecnologie digitali per assicurare impatti positivi e minimi rischi […] L'executive order a firma di Biden […] indirizzava l'immissione sul mercato dei prodotti di AI e per certi versi […] risultava addirittura più esplicito della legge europea nel vietare alcune applicazioni per il loro rischio di amplificazione di […] disinformazione, la discriminazione e l'esclusione sociale.

 

amore e intelligenza artificiale 2

Questo approccio […] non entusiasma le aziende della Silicon Valley che da anni criticano l'approccio europeo verso la tecnologia perché metterebbe dei freni all'innovazione […] La postura della nuova amministrazione nei confronti dell'innovazione è diversa: una mano invisibile per lasciare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale […] libero.

 

Non importa quali siano le conseguenze, non sarà certo responsabilità loro. Casomai degli utenti, gli stessi che prima erano tutelati da policy sull'inclusività e sulla moderazione dei contenuti e che da un giorno all'altro, come annunciato dallo stesso Mark Zuckerberg, hanno subìto un cambio di paradigma delle piattaforme […]

ROBOT GIORNALISTA - IMMAGINE CREATA DALL INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI MIDJOURNEY

 

Tutto questo ci mette davanti a un fatto molto importante: il potere industriale, infrastrutturale e di sviluppo legato alle tecnologie e all'innovazione segue una chiara e predelineata strategia politica, ed è lontano dall'essere neutrale. Ciò che abbiamo visto finora, ovvero quelle pallide regole frammentate, non erano che una distrazione.

 

Questa nuova amministrazione si è insediata anche grazie agli enormi finanziamenti delle potenze tecnologiche, perché questa è la loro collocazione naturale. Ciò che cercano è uno spazio senza norme, dove poter aspirare al massimo profitto […] Queste logiche esistevano anche prima, erano solamente più mascherate. Ora è più che mai evidente quanto questi prodotti tecnologici non siano neutrali ma, al contrario, costrutti sociali e culturali che riflettono le priorita e i valori di chi li progetta e sviluppa. […]

ai for good 1

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO