90 ANNI PORTATI MALISSIMO - PER LA BBC È UN COMPLEANNO DI MERDA: NON SOLO I TAGLI PER 600 MLN € E L’OBBLIGO DI PRODURRE DI PIÙ E MEGLIO MA ANCHE IL BRUTTO CASO DELLO STORICO CONDUTTORE DI “TOP OF THE POPS”, JIMMY SAVILE, ACCUSATO DI STUPRI E PEDOFILIA - NESSUNO SAPEVA? LA BBC HA COPERTO GLI ABUSI?…

Enrico Franceschini per "la Repubblica"

C'era un orco in casa della "zietta". Così gli inglesi chiamano la Bbc, come un parente stretto: un'amica di famiglia, una vecchia zia da romanzo di Agatha Christie, arzilla, educata, spiritosa, eccentrica, dotata del necessario "understatement" (minimizzare) ma di straordinaria onestà, vivacità e intelligenza.

Non è difficile da comprendere, il rapporto tra il popolo britannico e la sua radiotelevisione pubblica: in fondo anche noi italiani chiamavano la nostra "Mamma Rai", ai bei tempi. Pensate dunque quale sorpresa nello scoprire che in casa di questa venerata vecchietta si nascondeva un mostro: uno stupratore, un pedofilo, un molestatore di fanciulle. Il suo nome era Jimmy Savile e in Inghilterra lo conoscevano tutti: per decenni ha presentato Top of the Pops, la hit parade televisiva della canzone.

Un personaggio colorito, lunghi capelli biondi, sigaro sempre in bocca, abiti sgargianti, girava su una Rolls Royce decapottabile. Due settimane fa l'inchiesta di una tivù (privata) rivale fa venire a galla le accuse di un pugno di donne: raccontano che, da giovani, Savile le aveva costrette a fare sesso. Dove? Dovunque capitasse. Nei camerini del suo programma. Nei corridoi della Bbc. Sui sedili della Rolls. Scotland Yard apre un'inchiesta. Il primo ministro David Cameron auspica che la Bbc conduca a sua volta un'indagine interna. Ma la"zietta", da principio, recalcitra.

Sembra ansiosa di chiudere il caso e voltare pagina. E non è difficile capire perché. Non è solo questione d'imbarazzo per lo scandalo. Il momento non potrebbe essere peggiore. Un momento storico per l'azienda: in questo mese di ottobre compie novant'anni di vita. Celebra il compleanno inaugurando un quartier generale completamente rinnovato, la Broadcasting House di Regent Street, trasformato in gigantesco open space sotto vetro: dalla strada, si può vedere quello che c'è all'interno.

Come se la "zietta" non avesse segreti o almeno nulla da nascondere. Ma è anche un momento delicato per un network pubblico in tempi di crisi economica, finanziato dai contribuenti (attraverso il canone - ma senza pubblicità, diversamente dalla Rai): il consiglio di amministrazione ha stabilito che occorre tagliare le spese (un budget di 3 miliardi e mezzo di sterline l'anno) di un quinto, proprio mentre il presidente della Bbc, lord Chris Patten, esorta a migliorare la qualità delle trasmissioni «almeno del 20 per cento».

Fare di più con meno soldi? «Impossibile», secondo l'ex-direttore generale Mark Thompson, che dopo otto anni alla guida della Bbc se ne è andato (attraversando l'Atlantico, per diventare amministratore delegato del New York Times) per scadenza del mandato ma anche per timore che le restrizioni economiche danneggino la qualità della vecchia "zia".

Al suo posto è appena arrivato George Entwistle, e anche lui pare uscito da un romanzo, di Wodehouse o di Waugh: pallido, occhialini, camicia a righe, accento da buone scuole private, cortese, forbito, discorso intervallato da occasionali «caspiterina». Ma tutt'altro che un debole, altrimenti non sarebbe dov'è. «Da ragazzo andavo a letto ascoltando la Bbc», racconta. «A tutt'oggi credo di non alzarmi mai al mattino, tranne in vacanza, senza ascoltare il Today Show. Questa azienda è stata tutta la mia vita. È un grande privilegio guidarla».

E i tagli? «Una tivù pubblica non può andare in bancarotta per contendere le stelle dello spettacolo o la Premier League di calcio a reti private che pagano sempre di più. Alleveremo talenti giovani, che costano meno e li valorizzeremo. E punteremo su altri sport».

E le esortazioni a fare meglio? «Sono giuste, solo così possiamo guadagnarci il finanziamento pubblico e il rispetto della gente. Dobbiamo distinguerci per la qualità e la creatività dei programmi, come abbiamo dimostrato alle Olimpiadi. Soltanto la Bbc può fare trasmissioni su quella scala e unire la nazione intera davanti al televisore».

Sennonché la nazione intera si ritrova ora a discutere lo scandalo del presentatore pedofilo. Ogni giorno viene fuori di peggio. Molestava le orfanelle e le bambine disabili, facendo il giro di orfanotrofi e ospedali, in apparenza per elargire nobili carezze, in realtà per sfogare le sue perversioni. I tabloid parlano di trenta donne abusate sessualmente e più di cento casi sotto inchiesta. Alcune delle vittime erano minorenni, qualcuna aveva solo tredici anni.

E anche qualche ragazzino, pare, era finito tra le mani di Savile. Ben presto, il neo-direttore generale capisce di non avere scelta. Ordina un'indagine interna, affidata a un inquisitore esterno di alto prestigio, per garantirne l'imparzialità. Si tratta di scoprire se, oltre a quelli di cui è accusato Savile, c'era una pratica diffusa di molestie sessuali negli studi della radiotelevisione di stato più politicamente corretta del mondo.

Sotto inchiesta, in effetti, non ci finisce tanto il presentatore, morto due anni fa, dopo essere stato fatto baronetto dalla regina (forse sua Maestà gli revocherà il titolo e la sua famiglia ha già fatto abbattere la lapide sulla sua tomba). Ci finisce la Bbc tutta intera. Come è possibile che nessuno sapesse cosa stava accadendo? Se qualcuno sapeva, perché ha coperto lo scandalo? Il mese scorso è andato in onda un programma celebrativo su Savile, eppure il nuovo direttore Entwistle era al corrente delle indagini della polizia: perché lo ha permesso?

«Con il senno di poi, avremmo fatto meglio a non trasmetterlo», ammette il presidente Patten. Che nella sua lunga carriera è stato anche l'ultimo governatore britannico di Hong Kong: ha visto crollare il British Empire e ora teme di vedere crollare un altro "impero" britannico, più piccolo ma non meno orgoglioso. Gli inglesi potranno ancora guardare la Bbc come un'amabile vecchia zia, oppure ci vedranno riflessi i mostri che si annidano nei suoi armadi?

«Forse siamo peggiori di come ci immaginiamo », osserva il sociologo Anthony Giddens, «da tre anni le nostre più gloriose istituzioni cadono nella polvere una dopo l'altra, prima i rimborsi spese truccati al Parlamento di Westminster, poi le truffe dei banchieri nella City, quindi le intercettazioni illecite dei giornali, adesso tocca alla Bbc». Un orco in casa della "zietta": che brutto modo di celebrarne i novant'anni.

 

JIMMY SAVILEJIMMY SAVILEJIMMY SAVILEJIMMY SAVILELOGO DELLA TELEVISIONE BRITANNICA BBC

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO