gabriele lavia

LE CONFESSIONI HOT DI GABRIELE LAVIA:“CON LA GUERRITORE FINI’ PER COLPA DI UN'ALTRA” - “SMUCINANDO TRA MESSAGGI E RUBRICA, MONICA TROVO’ SOTTO COPERTURA IL NUMERO DI UNA CERTA PERSONA…SI INSOSPETTI', COMPOSE IL NUMERO E SUCCESSE L'IRREPARABILE...”

Emilia Costantini per il Corriere della Sera

 

GABRIELE LAVIA 2

Il primo problema è la data di nascita. Nelle biografie ufficiali si legge che Gabriele Lavia è nato l' 11 ottobre. «E invece sono nato il 10! Il fatto è che c' era la guerra, i bombardamenti e i miei genitori, non potendo muoversi, andarono a dichiarare la mia nascita il giorno dopo ma, per non pagare la multa, mentirono sulla data.

 

Non mi è mai piaciuta questa faccenda, perché oltretutto mi chiamo Lavia e la "elle" è la decima lettera dell' alfabeto, sarebbe stato perfetto. Sul mio epitaffio - aggiunge l' attore - potrebbero scrivere: infranse la legge sin da bambino.

 

A pensarci bene, un teatrante è sempre un fuorilegge, altrimenti non potrebbe fare teatro: il dio Dioniso è la trasgressione per eccellenza».

 

Nato, per sbaglio, a Milano ma di origini siciliane, Lavia ha cominciato ad amare la scena nel salotto di casa: «Nella nostra casa di Catania - racconta - mio padre ospitava una compagnia di filodrammatici per fare le prove dei loro spettacoli.

 

GABRIELE LAVIA

Nel salotto blu, assistevo alle loro recite, li osservavo estasiato e forse così è nata la mia passione». Ha vissuto molto a Catania e soprattutto a Torino: «Mio padre lavorava in banca e, a un certo punto, gli viene proposto di trasferirsi o a New York o a Torino.

 

Seguono mesi di discussioni in famiglia per decidere cosa accettare e alla fine i miei decisero che, per il bene dei figli, era meglio Torino. Questa è la prova che i genitori fanno la rovina dei figli». Avrebbe preferito New York? «Certo che sì!

 

Noi ragazzini immaginavamo già i cowboy, i cavalli, i grattacieli... Però, crescendo a Torino, ho avuto la fortuna di frequentare teatri come il Carignano, ci andavo quasi tutte le sere e proprio lì ebbi l' avventura di assistere a una messinscena seduto accanto a Giorgio Strehler».

 

GABRIELE LAVIA 3

Poi la scelta definitiva: andare a Roma, per frequentare l' Accademia d' arte drammatica. «Volevo fare l' attore ma non sapevo da dove cominciare. Mi capita in mano una rivista, dove si parlava della Silvio D' Amico, c' erano le foto degli allievi tutti in divisa, disciplina teutonica... mi son detto questa è la scuola per me.

 

Di nascosto della famiglia, invio una domanda di iscrizione, me l' accettano e, quando dissi a mio padre "papà vado a Roma per fare l' attore", si scatena il finimondo. Lui si alza di botto dal tavolo da pranzo, butta all' aria i piatti, prende un bicchiere e me lo tira addosso, una reazione spropositata: si rendeva conto che non c' era più niente da fare.

 

GABRIELE LAVIA E MONICA GUERRITORE

Non mi parlò più per mesi, finché sulla rivista Bolero appare un servizio fotografico su di me. Deve aver pensato: mio figlio è diventato importante e da allora non ha mancato un mio debutto, si teneva tutti i ritagli di giornali che parlavano di me».

 

Una carriera ricca, quella di Lavia, che si declina fra palcoscenico, televisione, cinema: da un piccolo ruolo nell'«Edipo re» di Sofocle al celebre sceneggiato «Marco Visconti», dal «Re Lear» con Strehler al suo «Principe di Homburg» sul grande schermo, passando per Patroni Griffi, Luigi Squarzina, Giuseppe Tornatore, Pupi Avati... è lungo l' elenco, impossibile citare tutti i registi e gli attori con cui ha recitato.

 

lorenzo lavia

Una lista abbastanza lunga anche quella degli amori importanti: tre mogli, tutte e tre attrici, tre figli di cui due attori. La prima Annarita Bartolomei, da cui ha avuto Lorenzo (attore). La seconda Monica Guerritore, da cui ha avuto Maria e Lucia (attrice), la terza e attuale compagna di vita Federica Di Martino.

 

«Ah le donne - sussurra compiaciuto Gabriele - sono sempre stato innamorato delle donne, dalla mia prima fidanzata compagna di banco quando ero alle elementari, si chiamava Marilina, aveva i capelli lunghi, neri e un paio di tette incredibili». Le «tette» alle elementari? «Sì forse non le aveva - si corregge - ma io me le immaginavo.

 

Poi la professoressa di matematica al liceo, mi piaceva tanto, una volta feci finta che mi era caduta a terra una matita per guardarle sotto le gonne, lei se ne accorse e mi fece uscire in malo modo dalla classe».

 

Lucia e Maria Lavia

Storie d' amore e relativi tradimenti: la crisi tra Lavia e Guerritore curiosamente nasce proprio mentre recitavano «Scene da un matrimonio» che parla della crisi di una coppia. «Fu colpa mia - ammette - In quel periodo avevamo le bambine a casa con la febbre e noi stavamo girando il film, di cui ero regista, dal testo di Ingmar Bergman.

 

Monica aveva il cellulare scarico, le lasciai il mio per mettersi in contatto con la babysitter ma, mentre mi ero allontanato per risolvere un problema sul set, lei che fa?». Che fa? «Mai lasciare il proprio telefonino in mano a una moglie! Comincia a smucinare per leggere i messaggini, a scandagliare la mia rubrica telefonica dove, sotto copertura con un nome tipo KZR, c' era anche il numero di una certa persona.

 

monica guerritore (2)

Monica compone il numero e succede l' irreparabile». Con Guerritore, però, si era aperto un capitolo cinematografico piuttosto erotico: da «Scandalosa Gilda» a «Sensi», «La lupa»... «Erano proposte che ci venivano fatte, forse un errore accettarle ma tecnicamente, come regista, mi hanno insegnato molto.

 

Così come certi film horror di Dario Argento, "Profondo rosso", "Inferno", oppure "Chi sei", un esorcista ante litteram. Sono diventati dei cult, ma li ho fatti per soldi, mi pagavano bene e un attore non ha lo stipendio fisso, deve accettare scritture, se necessario anche erotiche».

SCENE DA UN MATRIMONIO GABRIELE LAVIA E MONICA GUERRITORE

 

Cosa attira di più in una donna l' amatore Lavia? «La bellezza, come quella di Federica con cui vivo da 16 anni. Ma in passato tante volte mi son detto chi me l'ha fatto fare? Mi son trovato in situazioni imbarazzanti». Federica è poco più che quarantenne: la solita sindrome dell' uomo ultrasettantenne con la giovane moglie?

GABRIELE LAVIA 4

 

«Ma io sono ancora un bambino! - si schermisce divertito - mi deve ancora scendere il secondo testicolo nel cervello e senza di lei non potrei muovere un passo».

L' amore è sempre al centro dell' interesse di Lavia: il 14 novembre debutta alla Pergola di Firenze con «I ragazzi che si amano», prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana: «Sono i primi versi di una celebre poesia di Jacques Prevert che si trovano sui cioccolatini, eppure lui è stato un grande poeta, profondo, filosofico.

 

I ragazzi che si baciano, beati loro!». Giovinezza, vecchiaia: cosa spaventa Lavia al suo settantacinquesimo compleanno? «Morire: è una mancanza di educazione, bisognerebbe essere eterni. E se proprio deve accadere, vorrei che la morte mi cogliesse nel sonno, così non me ne accorgo. Ma c' è un problema». Quale? «Soffro d' insonnia, e me ne accorgerò».

GABRIELE LAVIA IN INFERNO DI DARIO ARGENTO

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…