BEL MONDO IN LUTTO - TRAFITTO DAL CANCRO, DUE ORE FA E' MORTO MARIO D'URSO - 75ANNI, UNA FIGLIA SEGRETA IN AMERICA, BANCHIERE E UOMO DI MONDO, COMPAGNO DI GIOCHI DI GIANNI AGNELLI E JAS GAWRONSKI E CARLO ROSSELLA, AMICO DI BERTINOTTI, SEMPRE CHIC E FANE', MARIONE HA VISSUTO UNA GRAN BELLA VITA...

DAGOREPORT

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Mario d'Urso e' mancato stamattina, per le conseguenze di un tumore entrato nella sua fase critica poche settimane fa, nella sua casa romana, assistito dai nipoti, gli amici e il suo antico collaboratore filippino, diventato negli anni una persona di famiglia. I funerali dovrebbero svolgersi lunedì.

 

Storico amico di Gianni Agnelli e di sua moglie Marella (che ha visto in Marocco qualche giorno prima di ammalarsi), Mario e' stato il più internazionale degli italiani della sua generazione, amico di Jacqueline Kennedy e di Imelda Marcos.

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Dietro l'aria apparentemente svagata, e' stato anche un importante uomo di finanza e ha avuto in Italia anche esperienze politiche come senatore della penisola sorrentina e sottosegretario al commercio estero nel governo Dini a metà degli anni novanta del secolo scorso. Da quell'esperienza nacque anche la lunga amicizia con la famiglia Bertinotti.

 

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A cura di Giorgio Dell’Arti

Catalogo dei viventi 2015 - http://www.cinquantamila.it/

scheda aggiornata al 30 dicembre 2013

 

Mario DUrso Mario DUrso

Napoli 8 aprile 1940. Avvocato. Laurea in Giurisprudenza con master a Washington. Nel 1968, a soli 28 anni diventa amministratore della Lehman Brothers (fino al 1995), una delle principali banche d’investimento statunitensi (fallita nel 2008). Ex senatore (1996-2001, Rinnovamento). Sottosegretario per il Commercio con l’estero nel governo Dini (1995-1996).

MARIO DURSO MARIO DURSO

 

• Nato a Napoli: «Si diceva fossi il più bel pupo della città», da Alessandro e Clotilde Serra di Cassano, primo di tre fratelli, «Carlo è avvocato di Mediobanca, Luigi si occupa di promozioni turistiche»). Fra i suoi antenati, due martiri della rivoluzione del 1799, Gennaro Serra e Domenico Cirillo. Nonni e bisnonni si chiamano Cottrau, «il Teodoro che nella fine dell’Ottocento diventa una leggenda con le canzoni, sua è «Santa Lucia», e Alfredo, l’ ingegnere delle ferrovie che progettò per primo il ponte Sullo Stretto, e costruì – sul serio – mille ponti. Aveva, perfino, un suo treno privato, che imprestava ai re».

wl35 mario durso bocconewl35 mario durso bocconeSonia Raule e Mario Durso Sonia Raule e Mario Durso

 

Un altro bisnonno della mamma Clotilde, George Clymer, di Philadelphia, era stato tra i firmatari della dichiarazione d’ indipendenza degli Stati Uniti, il 4 luglio del 1776. «Sodale di George Washington, Clymer spese tutto il suo patrimonio per l’ amico politico, grazie a queste benemerenze, a Philadelphia, ancora oggi, io non pago i tram e i musei. Abbiamo delle terre, negli Stati Uniti» (Barbara Palombelli) [Cds 30/4/2013].

Ira Furstemberg e Mario Durso Ira Furstemberg e Mario Durso

 

Ambasciatore del Peru Alfredo Arosemena e consorte con Mario Durso Ambasciatore del Peru Alfredo Arosemena e consorte con Mario Durso

• Studente al San Gabriele di Roma ha fatto la comparsa in vari film: «Ho fatto I giovani mariti di Bolognini, Guendalina, La Dolce Vita, Primo Amore. In quegli anni ero innamorato di Lorella de Luca, che andavo a prendere a casa con una scala, per farla uscire di nascosto. Ma la mia compagna di casini era la vivacissima Marina (Ripa di Meana, ndr), come ci siamo divertiti!»

 

• «Dal 1957, ero leader diciassettenne del movimento federalista, il mio capo era il grande europeista Altiero Spinelli. Tentai di forzare le frontiere di Francia e Germania con pullman di giovani, per protesta contro le formalità doganali. Spinelli si spaventò, ero troppo rivoluzionario».

 

Mario Durso Mario Durso

• «Super-presenzialista per diletto e per affari, vanta un record assoluto: tre capodanni nella stessa notte: Manila, Honolulu, Los Angeles. Capace di partecipare a dieci eventi nella stessa giornata, abilissimo nell’ arte di sparire per passare al successivo impegno del suo fittissimo carnet, D’Urso è una delle persone più divertenti d’Italia. Stare con lui è come stare a teatro. Si muove in continuazione: altissimo, elegantissimo, sicurissimo di sé» (Barbara Palombelli). [Cds 30/4/2001]

JAS GAVRONSKI MARIO DURSO JAS GAVRONSKI MARIO DURSO

 

• Tra le sue amicizie: Donatella Dini, Marella e Suni Agnelli, Jackie Kennedy («con lei ho avuto un’ amicizia lunga, nel tempo») e Imelda Marcos («le insegnai l’ humour napoletano»)

 

GIULIANO FERRARA VASA VASA MARIO DURSO CARLO ROSSELLA GIULIANO FERRARA VASA VASA MARIO DURSO CARLO ROSSELLA

• «Stirpe di avvocati e di duchi, da parte di madre, Serra di Cassano che nel 1960 tennero a Napoli un ballo con cinque re in occasione delle Olimpiadi. E lo stesso Mario è stato l’unico italiano invitato ai 100 anni della regina madre d’Inghilterra» (Cesara Buonamici).

MARIO DURSO STEFANO FOLLI MARIO DURSO STEFANO FOLLI

 

?.«Frequentare i reali è molto istruttivo. Nel 1960, per le Olimpiadi, la regina d’Olanda fu ospite in casa nostra, a Roma. Scoprimmo che tutte le mattine si faceva il letto da sola, si lavava la biancheria, mutande, reggiseno, tutto. E che, stirando, preparava a memoria il discorso di riapertura del Parlamento. Sono educati alla disciplina» (Corriere della Sera)

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• «“Avvocato secondo solo a Gianni Agnelli”, ha avuto modo di dire di sé scherzando, vista la grande amicizia che li legava» (Carlo Bonini). Il più grande affare della sua vita? «Quando convinsi il sudafricano Anton Rupert, proprietario della Rothman’ s inglese a vendere alla Philip Morris. Ma la mia più grande soddisfazione è stata avere attirato 20 mila miliardi di investimenti stranieri in Italia».

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• Molto amico di Bertinotti: «Con lui sto in silenzio e ascolto, ho tutto da apprendere».

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2. D’ URSO, UN AMERICANO A NAPOLI «AFFARI, PRINCIPESSE E DOLCE VITA»

Barbara Palombelli per il "Corriere della Sera" del 30 aprile 201

 

«Non è meravigliosa la vista sui tetti, sul campanile? Adesso prendiamo due asciugamani, proprio come fanno nei bassi napoletani, li piazziamo sulle sedie e ci mettiamo a conversare su questa bellissima terrazza, che dovrò restituire fra qualche giorno. E' triste lasciare Palazzo Madama. Forse, dovrei organizzare un party d' addio». Il senatore Mario D' Urso, di professione banchiere internazionale d' investimenti, mi accoglie nel suo ufficio al quinto piano di piazza sant' Eustachio, dove regna un allegro caos. Carte ovunque, la giacca appesa, gli asciugamani bianchi di cui mi chiedevo origini e destinazione. Un frigo gigante, vuoto, come accade alla vigilia di un trasloco, troneggia in un angolo.

MARIO D URSO AL BARRO SERRA DI CASSANO MARIO D URSO AL BARRO SERRA DI CASSANO

 

Mario D Urso Mario D Urso

Ci spostiamo all' esterno, al sole, mentre il telefono squilla in continuazione: una parola per tutti, c' è il matrimonio del conte X, la cena della marchesa Y, ma anche la manifestazione politica a Procida, ascolto cortesie in francese, inglese, napoletano stretto. Super-presenzialista per diletto e per affari, vanta un record assoluto: tre capodanni nella stessa notte: Manila, Honolulu, Los Angeles. Capace di partecipare a dieci eventi nella stessa giornata, abilissimo nell' arte di sparire per passare al successivo impegno del suo fittissimo carnet, D' Urso è una delle persone più divertenti d' Italia. Stare con lui è come stare a teatro.

 

Si muove in continuazione: altissimo, elegantissimo, sicurissimo di sé. Racconta storie sublimi. Ama e frequenta la politica da sempre, «dal 1957, ero leader diciassettenne del movimento federalista, il mio capo era il grande europeista Altiero Spinelli. «Tentai di forzare le frontiere di Francia e Germania con pullman di giovani, per protesta contro le formalità doganali. Spinelli si spaventò, ero troppo rivoluzionario».

 

Myrta Merlino Mario D Urso e Mons Vincenzo Paglia Myrta Merlino Mario D Urso e Mons Vincenzo Paglia

Colleziona l' amicizia di donne inavvicinabili, che definisce «mostri sacri, persone complicate, caratterini difficili da gestire». I nomi? A parte l' intesa politico-privata con Donatella Dini, Marella e Suni Agnelli, conosciute da ragazze, rispettivamente moglie e sorella di Gianni, «di loro, meno diciamo e meglio è. Gli Agnelli non amano». In passato, la venerata Jackie Kennedy era spesso ospite di casa D' Urso sulla costiera amalfitana, «con lei ho avuto un' amicizia lunga, nel tempo. Jackie mi aiutò a studiare negli Usa quando era ancora vivo JFK, dopo ci ritrovavamo l' estate in Italia e l' inverno attorno al laghetto di Central Park a fare jogging insieme al mattino presto, di nascosto da tutti, lei si copriva la testa e adorava passare inosservata».

Mario D Urso Mario D Urso

 

Mogli importanti. Come Imelda Marcos, «sta un fiore, è senatore, ha i figli governatori, nelle Filippine è ancora amatissima, lei mise per prima le sue isole all' attenzione del mondo. La conobbi al matrimonio di Alfonso di Borbone, le insegnai l' humour napoletano, diventai consigliere finanziario del governo filippino e feci con lei ottimi affari per la mia banca. Mi dette un consiglio d' oro: mi disse, in tempo utile: "Mario, chiudi la casa di Teheran". Sapeva che stava per arrivare la tempesta, di cui poi gli americani si pentirono amaramente».

 

Trattare le regine come le segretarie e viceversa, secondo un' antica usanza dei gentiluomini del Sud? Ride: «Frequentare i reali è molto istruttivo. Nel 1960, per le Olimpiadi, la regina d' Olanda fu ospite in casa nostra, a Roma. Scoprimmo che tutte le mattine si faceva il letto da sola, si lavava la biancheria, mutande, reggiseno, tutto. E che, stirando, preparava a memoria il discorso di riapertura del Parlamento. Sono educati alla disciplina. La mia amica Margaret d' Inghilterra, sorella di Elisabetta».

Mario D Urso Mario D Urso

 

A proposito, come sta? «Meglio. Mi ha detto: "Mario, stai tranquillo, per questa volta non muoio". Ecco, Margaret è una donna capricciosa, ma rigorosa. «Non va a dormire se non ha scritto il suo diario, quando è in Italia mi chiede nome, cognome e professione di tutte le persone che le ho fatto incontrare. Con questi personaggi, bisogna avere soltanto un' accortezza, non cadere nelle loro trappole, non abboccare ai loro jokes, i loro scherzi. Come quella volta che proprio Giuliana d' Olanda faceva palle di mollica a tavola e le tirava addosso a tutti per vedere chi mai avrebbe avuto il coraggio di risponderle».

 

alain elkann con mario d urso e raffaele la capriaalain elkann con mario d urso e raffaele la capria

Il piccolo Mario nasce a Napoli nel 1940, «si diceva fossi il più bel pupo della città», da Alessandro e Clotilde Serra di Cassano. Fra i suoi antenati, due martiri della rivoluzione del 1799, Gennaro Serra e Domenico Cirillo. Nonni e bisnonni si chiamano Cottrau, «il Teodoro che nella fine dell' Ottocento diventa una leggenda con le canzoni, sua è «Santa Lucia» , e Alfredo, l' ingegnere delle ferrovie che progettò per primo il ponte Sullo Stretto, e costruì - sul serio - mille ponti. Aveva, perfino, un suo treno privato, che imprestava ai re».

lella e fausto bertinotti con mario d ursolella e fausto bertinotti con mario d urso

 

Un altro bisnonno della mamma Clotilde, George Clymer, di Philadelphia, era stato tra i firmatari della dichiarazione d' indipendenza degli Stati Uniti, il 4 luglio del 1776. «Sodale di George Washington, Clymer spese tutto il suo patrimonio per l' amico politico, grazie a queste benemerenze, a Philadelphia, ancora oggi, io non pago i tram e i musei. Abbiamo delle terre, negli Stati Uniti. «Un tempo, arrivavano dei soldi dal petrolio e dal carbone. Ora siamo in attesa che i terreni, esauriti i minerali, diventino edificabili. Perché la famiglia Clymer naufragò sul transatlantico Pomerania. Si salvarono le due figlie femmine, secondo la regola del "prima le donne".

Mario D Urso Sandro Gozi e Corrado Passera Mario D Urso Sandro Gozi e Corrado Passera

 

Una sposò uno scozzese, l' altra un Bingham, uno degli uomini più ricchi d' America. Da questi ultimi arrivò mia nonna, moglie del marchese Serra di Cassano. Si acchiappavano le ricche americane per restaurare i palazzi di famiglia. Era un' abitudine diffusa tra i nobili scozzesi e quelli napoletani, spesso a corto di contanti». Arrivato a Roma negli anni della guerra, il ragazzo D' Urso, primo di tre fratelli, «Carlo è avvocato di Mediobanca, Luigi si occupa di promozioni turistiche», si ambienta perfettamente nel quartiere Parioli.

 

Mario D Urso e Ira Furstenberg Mario D Urso e Ira Furstenberg

Papà Sandro ha lo studio di avvocato internazionale in via Veneto 7, dov' è ora la Confindustria, gira il mondo e frequenta per lavoro e per amicizia Giorgio Cini, Vittorio Valletta, gli armatori d' Amico, la potentissima ambasciatrice Usa Clare Boothe Luce. Mario studia al collegio san Gabriele, frequenta le ragazze Caracciolo, destinate a sposare gli Agnelli, ma anche donne borghesi e divertenti come Marina Punturieri, oggi Ripa di Meana, ragazzi brillanti come i Pratesi.

Mario D Urso Mario D Urso

 

Alla fine dei Cinquanta, i giovani bene si divertivano a fare le comparse. E così, un occhio attento può ritrovare oggi il senatore di Rinnovamento Italiano in varie pellicole, «Ho fatto "I giovani mariti" di Bolognini, "Guendalina", "La Dolce Vita", "Primo Amore". In quegli anni ero innamorato di Lorella de Luca, che andavo a prendere a casa con una scala, per farla uscire di nascosto. Ma la mia compagna di casini era la vivacissima Marina, come ci siamo divertiti!».

 

Mario d Urso Mario d Urso

Dolce vita e buoni affari. Un mix quarantennale che funziona perfettamente. Cerimonie e incontri servono al banchiere D' Urso per unire aziende, capitali, persone, attorno ai grandi progetti e alle grandi cessioni internazionali. Il più grande affare della sua vita? «Quando convinsi il sudafricano Anton Rupert, proprietario della Rothman' s inglese a vendere alla Philip Morris. Ma la mia più grande soddisfazione è stata avere attirato 20 mila miliardi di investimenti stranieri in Italia».

 

Mario D Urso Mario D Urso

Sempre scherzando e ridendo, con leggerezza. Ma con una regola: «Arrivare il giorno prima, se si è invitati alla Casa Bianca o all' Eliseo. Mai rischiare di dare buca, mai arrivare tardi agli incontri con capi di Stato e persone importanti». E ancora: sorridere, non dimenticare gli amici, richiamare immediatamente chi ti ha cercato, fare pace con i nemici. «Essere un po' americani e molto napoletani aiuta ad attraversare una esistenza che lui stesso definisce «un' insalata mista, dove pubblico e privato si confondono». Ma il segreto sulla vita intima è assoluto. Ci salutiamo, Roma è finalmente calda.

Mario D Urso Mario D Urso

 

Lo attendono diversi aerei, mezza dozzina di città, moltissimi appuntamenti. Sempre ridendo e scherzando, tra un bicchiere di vino e un cambio di smoking, «senza dimenticare un insegnamento di Rudy Crespi, maestro di vita e di eleganza: in ufficio, in viaggio, in macchina, avere sempre due camicie, un' avventura, una macchia, un bottone che salta all' ultimo, bisogna sempre essere pronti al cambio veloce».

Marisela balla con Mario D Urso Marisela balla con Mario D Urso

 

 

Mario D Urso e Marisela Federici Mario D Urso e Marisela Federici Camilla Morabito Mario D urso Livia Azzariti Camilla Morabito Mario D urso Livia Azzariti Mario D urso e Rosy Greco Mario D urso e Rosy Greco MARIO D URSO E ALESSANDRA BORGHESE MARIO D URSO E ALESSANDRA BORGHESE NAPOLITANO ALESSANDRI E GNUDI ASCOLTANO CLINTON DIETRO MARIO D URSO E MALAGO FOTO ROMAGNA NOI NAPOLITANO ALESSANDRI E GNUDI ASCOLTANO CLINTON DIETRO MARIO D URSO E MALAGO FOTO ROMAGNA NOI MASSIMO PONZELLINI MARIO D URSOMASSIMO PONZELLINI MARIO D URSOAlda Fendi e Mario D Urso Alda Fendi e Mario D Urso

 

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