
ADRIANA VOLPE FUORI DALL’INCUBO - L’EX MARITO DELLA CONDUTTRICE, ROBERTO PARLI, È STATO CONDANNATO DAL TRIBUNALE A DUE ANNI E DUE MESI PER MALTRATTAMENTI ALLA EX MOGLIE E ALLA LORO FIGLIA – VOLPE: “NON C’È NESSUN ACCANIMENTO, INTENTO PUNITIVO O LA VOLONTÀ DI INFIERIRE. SPERO SOLO CHE IL MIO EX PRENDA COSCIENZA DI COSA HA SBAGLIATO, PERCHÉ FINO A OGGI NON LO HA FATTO” – ROBERTO ALESSI SU "NOVELLA 2000": “MI AUGURO CHE L’EX MARITO CAMBI REGISTRO E CHE QUESTO CAMBIAMENTO VENGA PRIMA DEL PROCESSO D’APPELLO, STRADA GIÀ IMBOCCATA DAL SUO AVVOCATO DIFENSORE…”
Roberto Alessi per Novella 2000 - www.novella2000.it
L’ex marito di Adriana Volpe, Roberto Parli, è stato condannato dal tribunale a due anni e due mesi per maltrattamenti alla ex moglie e alla loro figlia. Di questa storia ero a conoscenza fin dai primi momenti: eravamo ancora ai tempi della pandemia, Adriana era appena uscita dal Grande Fratello ed era andata a lavorare a TV8, il canale in chiaro di Sky.
La trasmissione si intitolava Ogni Mattina, un incontro quotidiano con i telespettatori, lei conduceva, io per ben due edizioni facevo parte del suo team come opinionista. E mi ricordo le sue lacrime, le sue angosce, le sue paure, paure che sfociavano nel vero terrore, per sé e per il futuro della figlia.
Anch’io faccio parte di quei giornalisti che ripetono di essere garantisti “fino al terzo grado di giudizio”, anche se a volte lo ripetiamo con qualche ipocrisia, perché magari sappiamo come stanno davvero le cose al di là dei giudizi della magistratura.
E ora ripeto anch’io parole come “presunto colpevole”. Presunto, un aggettivo da ripetere all’inverosimile.
Per il rapporto che mi lega ad Adriana Volpe, un rapporto di amicizia e di stima, non voglio entrare in altri meriti, riferire quello che posso aver sentito. Per pura pietà umana preferisco soprassedere, soprattutto non voglio raccontare cose che ho sentito, non raccontate da lei, ma che mi hanno fortemente impressionato.
Mi limito qui a ripetere quello che ho letto sui quotidiani e che Adriana Volpe ha riferito ai cronisti dopo la sentenza: «Non c’è nessun accanimento, intento punitivo o la volontà di infierire. Spero solo che il mio ex prenda coscienza di cosa ha sbagliato, perché fino a oggi non lo ha fatto».
Sempre sui quotidiani si sottolinea che i fatti risalgono al biennio 2020-2021. Leggo: «Parli era in abituale stato di alterazione per assunzione di alcol e psicofarmaci». E per questo «maltrattava la moglie da cui è separato e la figlia». Sottoponendole «a reiterati atti di violenza morale e psicologica, ingiuriandole e umiliandole».
Direi che basta, ma scrivono ancora: «aveva scatti d’ira nei confronti dei genitori della donna, incaricati insieme a lui di prendersi cura della minore». Tanto da dire: «Le rovino la carriera, non le faccio più vedere la bambina». Aveva portato la minore in Svizzera. E minacciava la Volpe «dicendole che l’avrebbe distrutta e che meritava di essere sotterrata perché aveva chiamato la polizia quando era andata in Svizzera per vedere la figlia». I giudici elvetici «hanno vietato a Parli di avvicinarsi a moglie e figlia».
Ripeto, l’ex marito di Adriana Volpe, che da un anno si è rifatta una vita accanto a un uomo che mi dicono essere più che affidabile e serio, per ora è solo un presunto colpevole e io mi auguro che cambi registro, riesca a ritrovare un minimo rapporto sereno nei confronti dell’ex moglie, perché li lega la responsabilità di una bambina, Gisele, che oggi ha 13 anni, che deve crescere serena.
E mi auguro che questo cambiamento venga prima del processo d’appello, strada già imboccata dal suo avvocato difensore.
E spero che tutti cambino registro anche solo per rispetto alle famiglie di origine, quella di Adriana, una famiglia specchiata, e anche quella dell’ex marito, figlio di un imprenditore immobiliare svizzero di primo ordine.
Anche l’ex marito è un imprenditore immobiliare di primo ordine, ricordo che aveva anche uno studio a Montecarlo dove era (e spero lo sia ancora perché non ho avuto più notizie) un professionista molto stimato, credo anche dalla famiglia Grimaldi, i principi che governano da secoli sul Principato.
Ripeto, qui non ho voluto abbracciare una tesi o l’altra, mi auguro solo, per il bene di tutti, soprattutto di Gisele, che riescano a trovare una serenità per se stessi, per chi vuole bene a loro, e soprattutto per chi devono voler bene, perché è un dovere amare, lo ripeterò allo sfinimento: amare è la cosa giusta. Ricordatevelo sempre.
adriana volpe 2
Adriana Volpe e Roberto Parli
adriana volpe 1