AHI! TECH - PREFERIRESTE SOPRAVVIVERE O NON-MORIRE?

A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )

Il genere è conosciuto, stra-diffuso, forse pure abusato. Eppure nel cinema come nei videogiochi il mondo dei non-morti continua ad attrarre inevitabilmente, e ogni volta film, giochi o serie TV che trattino l'argomento in un modo leggermente diverso dai precedenti, riescono ad avere successo.

È il caso di "The Walking Dead", serie televisiva girata dal regista Frank Daramont, trasmessa negli Stati Uniti dal canale "AMC" a partire dal 2010 e poi diffusasi come un virus in tutto il mondo. E l'Italia non è stata immune dal contagio.

Dopo il grande successo del telefilm, è stato realizzato un videogame basato sul fumetto originale del 2003 di Robert Kirkman a cui a sua volta il telefilm si è ispirato. Ma i fan della serie aspettavano con ansia l'uscita di un altro gioco, che riprendesse le atmosfere e i personaggi visti in televisione. E così è stato.

Sviluppato da Terminal Reality e pubblicato da Activision, con la benedizione di AMC, lo scorso 22 marzo è uscito "The Walking Dead: Survival Instinct", nelle versioni per Xbox360, PlayStation 3, WiiU e PC. Abbiamo provato quello per Xbox360. A differenza del gioco ispirato al fumetto, che è una via di mezzo fra un'avventura grafica e un action game, in questo caso siamo di fronte ad azione pura.

Si tratta di un prequel della storia raccontata nella serie TV. In particolare, il gioco è ambientato lungo la strada che i fratelli Daryl e Merle Dixon hanno percorso attraverso la Georgia per raggiungere Atlanta, in cerca di un qualche riparo dall'invasione degli zombie.

I protagonisti, oltre a essere identici nell'aspetto, hanno anche le voci degli attori della serie, Norman Reedus e Michael Rooker. Il tutto con la stessa colonna sonora del telefilm e più o meno con il medesimo stile di montaggio nelle sequenze filmate.

Ma a parte questo, i veri punti forti della serie televisiva, e cioè l'alienante atmosfera post-apocalittica e la trama avvincente che hanno reso "The Walking Dead" un successo mondiale, non vengono riportate nel gioco, che anzi dedica pochissimo spazio alla storia e si concentra quasi esclusivamente sull'azione. Oltre ai due protagonisti, gli altri personaggi non hanno alcuno spessore, esistono solo in quanto "strumenti" per procedere di tappa in tappa lungo l'accidentata strada verso Atlanta.

Tradendo un po' le aspettative dei fan più accaniti, purtroppo il gioco si riduce a questo: una successione di scenari in cui, con dinamiche sempre simili fra loro, bisogna trovare il modo di sopravvivere. Ci sono varie armi con cui colpire e uccidere gli zombie, dal martello alla balestra passando per il fucile a pompa, e uno dei pochi aspetti soddisfacenti è proprio nella curiosità di sperimentarle tutte.

La fisionomia dei non-morti è buona, anche se un po' ripetitiva, e l'obiettivo di creare nel giocatore una certa tensione nel proseguire, sapendo di poter essere vittima di agguati inaspettati, è abbastanza riuscito. Peccato che questo aspetto venga penalizzato dal gameplay, che appare scarno rispetto alla cura dei particolari degli zombie e dei nauseanti effetti dei loro attacchi o della loro morte.

Durante il tragitto bisognerà operare una serie di scelte: che tipo di strade percorrere, se fermarsi a cercare rifornimenti o continuare, se attirare gli zombie e affrontarli allo scoperto oppure se restare nascosti cercando di fare meno rumore possibile. I non-morti sono infatti in grado di vederci e di sentirci, per cui basta un minimo errore per trovarsi completamente circondati (proprio come capita ogni tanto ai personaggi della serie TV).

La vera sfida è nel riuscire a razionare munizioni, carburante, scorte alimentari e compagni di viaggio, che possono essere lasciati al sicuro o mandati all'avanscoperta (ed esposti così al pericolo) o direttamente abbandonati per strada in caso non ci fosse posto in macchina, con il cinismo tipico di chi ha come unico obiettivo quello di salvarsi la pelle. Ma non preoccupatevi, il rischio di affezionarvi a uno dei personaggi è pressoché inesistente, tanto che resterete totalmente indifferenti anche nel caso in cui uno dei vostri compagni dovesse trasformarsi in zombie e foste perciò costretti a fargli saltare il cervello.

Insomma, un videogioco che non è tutto da buttare e che può anche coinvolgere, ma che rappresenta sicuramente una bella occasione sprecata. I mezzi e i presupposti per creare un prodotto di qualità c'erano tutti, ma l'impressione che si ha è che gli sviluppatori abbiano trattato una potenziale miniera d'oro con una certa superficialità.

Un videogame che, più che non-morto, sembrerebbe proprio non essere nato nemmeno.

 

 

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