sanremo 2016 seconda serata

1. IL FESTIVAL HA FATTO BOOM ANCHE IERI SERA (49,9%) NONOSTANTE LA NOIA SOPORIFERA DI UN’EDIZIONE DOVE L'ECCITAZIONE MASSIMA SONO LE RUGHE PIALLATE DI NICOLE KIDMAN - GRASSO: “IL FESTIVAL CI DICE CON CHIAREZZA QUELLO CHE NON ABBIAMO PIÙ IL CORAGGIO DI DIRCI: SIAMO UN PAESE VOTATO ALLA MEDIOCRITÀ”

nicole kidmannicole kidman

1 - SE IL PAESE È LO SPECCHIO DI UNO SHOW

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

Debutto col botto per il Festival di Sanremo. La prima serata ha fatto registrare una media di 11 milioni 134mila telespettatori, share al 49,48%. Di fronte a numeri simili, di solito si tace ammirati. Poniamoci invece una semplice domanda. Com' è possibile che così tante persone seguano un programma così ordinario? Sanremo è il nostro Super Bowl? È la nostra vera Festa Nazionale? Proviamo a rovesciare il cliché classico che si usa in questi casi: Sanremo è lo specchio del Paese.

nicole kidman e gabriel garkonicole kidman e gabriel garko

 

Manco per idea, semmai è vero il contrario: il Paese è lo specchio di Sanremo. Sanremo è semplicemente quello che ci meritiamo. Una serata dove non c' era un briciolo di contemporaneità; una serata dove un modesto apprezzamento sulla gioia della paternità è stato letto come uno spot a favore dei matrimoni gay; una serata dove i cantanti più impegnati se la sono cavata con un nastrino arcobaleno; una serata dove Aldo, Giovanni e Giacomo rispolverano una loro vecchia gag per paura di affrontare materiale nuovo; una serata dove ci sono ancora la valletta e il valletto...

 

Una serata che, volendo, funziona meglio dell'Istat o del Censis per capire come siamo e dove siamo diretti. A Sanremo si scambia la festa per il quotidiano, l'evento per il tran tran, la prevedibilità per l'emozione. Il Festival ci dice con chiarezza quello che non abbiamo più il coraggio di dirci: siamo un Paese votato alla medietà, termine più elegante per non scrivere mediocrità.

 

nicole kidman e carlo continicole kidman e carlo conti

Con tutto il rispetto per la tv generalista (con tutto l' amore) bisogna pur interrogarsi sul fatto che al pieno di audience corrisponda un vuoto di idee. Solo in Italia è il conduttore a chiedere alla platea la standing ovation. Possiamo ancora una volta gridare al miracolo, consolarci con il fatto che i numeri hanno sempre ragione, rassicurarci con l' idea che, alla fine dei Conti, siamo fatti così.

 

2 - LA STAR E’ IL PIANISTA BOSSO

Emanuele Laffranchi per il “Corriere della Sera”

 

nicole kidman e carlo conti    nicole kidman e carlo conti

C’è anche una contemporaneità di Sanremo. Non cercatela nelle canzoni, quasi tutte hanno un gusto di soffitta, non nella conduzione teleconservatrice di Conti. L’Ariston si salva con i nastri arcobaleno pro unioni civili e con la testimonianza di vita di Ezio Bosso, pianista e compositore colpito da una malattia neurodegenerativa che lo costringe su una sedia a rotelle. Ha colpito il suo corpo e la sua parola, ma non il suo spirito: «Sono emozionato e parlo peggio del solito», si prende in giro. La sua positività è travolgente e commovente allo stesso tempo. «La musica siamo noi, è una fortuna che condividiamo. È come la vita, si può fare solo insieme».

ezio bosso   ezio bosso

 

Standing ovation del pubblico e dell’orchestra che lo ha accompagnato nell’esecuzione di «Following a Bird», tratto dal suo «The 12th Room». Cantanti arcobaleno anche ieri: Scanu, Michielin, Patty Pravo e Dolcenera portano in scena i nastrini. Eros Ramazzotti, superospite che torna sul luogo del delitto, se li fa passare dalla moglie e chiacchierando con Conti di amore per le rispettive consorti si spende «per la famiglia qualunque essa sia».

 

Anche dai piani alti di viale Mazzini si approva. «Alcuni hanno espresso la loro opinione, ma tutto è stato tenuto da Conti in un ambito di serenità e leggerezza», aveva commentato riferendosi alla prima serata il dg della Rai, Antonio Campo Dall’Orto. Carlo Conti versione 2016 ha pareggiato con Carlo Conti versione 2015. Pareggio fuori casa perché, ricorda il direttore di Rai1 Giancarlo Leone, «non speravamo in un risultato così forte perché in genere un Festival con lo stesso conduttore produce un calo di ascolti». Il conduttore ringrazia in diretta per «l’amore» che gli è arrivato da «quasi un italiano su due».

 

eros ramazzotti e i nastrini arcobalenoeros ramazzotti e i nastrini arcobaleno

Soddisfazione tradotta in numeri. Nella prima puntata lo share è stato del 49,48% (+0,14% sul 2015) e gli spettatori sono stati 11 milioni 135 mila, circa 600 mila in meno, ma va bene così perché c’era meno gente davanti alla tv, non solo davanti a Rai1. Crescono gli ascolti «giovani»: tra i 15-24enni lo share è del 58%, +6 rispetto al 2015. Conti va col pilota automatico. Dopo averlo fatto con la Ferilli, Virginia Raffaele si infila nel corpo e nell’anima di Carla Fracci.

 

Mosse affettate e atteggiamenti snob di una diva che non si sente a proprio agio sul palco di una «storica sagra» e un carattere popolare che fra un «burlone» e un «ischerzo» si lascia scappare parolacce e doppi sensi. Garko non si è ancora sciolto. «Sul palco sono stato io, con i miei impacci, i miei modi di ridere e quant’altro - aveva detto rispondendo alle critiche per il debutto -. Non sono un robot. E ho intenzione di andare avanti in questo modo».

eros ramazzotti e i nastrini arcobaleno eros ramazzotti e i nastrini arcobaleno

 

E infatti ha continuato a leggere il gobbo anche per dire buonasera. Sanremo è anche gara. Scontri diretti tra i Giovani: passano la sbarazzina Chiara Dello Iacovo e Ermal Meta, autore per tanti big qui in versione solista. Seconda manche per i Big. Dolcenera graffia, il rapper Clementino neomelodizza più che graffiare. Patty Pravo spegne le 50 candeline di carriera con classe, Valerio Scanu spegne le emozioni nella banalità, Francesca Michielin è fresca. In nottata, all’annuncio della classifica qualcuno avrà un brivido. Domani sera in quattro verranno eliminati

 

eros ramazzotti eros ramazzotti CARLO CONTI E VIRGINIA RAFFAELE VERSIONE CARLA FRACCI CARLO CONTI E VIRGINIA RAFFAELE VERSIONE CARLA FRACCI CARLO CONTI E VIRGINIA RAFFAELE VERSIONE CARLA FRACCICARLO CONTI E VIRGINIA RAFFAELE VERSIONE CARLA FRACCInicole kidman   gabriel garko   carlo continicole kidman gabriel garko carlo continicole kidman    nicole kidman carlo conti e ezio bossocarlo conti e ezio bossoeros ramazzotti    eros ramazzotti carlo conti e ezio bosso carlo conti e ezio bosso ezio bossoezio bosso

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)