anna tatangelo

“IO UNA BIMBA PRODIGIO? MI CI HANNO FATTO SENTIRE GLI ALTRI” - ANNA TATANGELO: "OGGI I 15ENNI SONO A CONTATTO IMMEDIATO CON IL GIUDIZIO DEGLI ALTRI TRAMITE I SOCIAL. IO FINIVO DI CANTARE E TORNAVO A SORA. A ‘IO CANTO’ MI SENTO UN PO’ PIÙ A CASA MIA - IO A SANREMO? DEVO AVERE IL BRANO GIUSTO PER ANDARE AL FESTIVAL - LA RIVOLUZIONE DI AMADEUS? GIUSTA. HA FATTO UN AGGIORNAMENTO SOFTWARE...”

Daniele Priori per “Libero quotidiano” - Estratti

 

anna tatangelo

Giovedì 16 novembre in prima serata su Canale 5 torna, a dieci anni dalla precedente edizione, Io Canto Generation. Si tratta della versione rinnovata dello storico talent che avrà come conduttore ancora Gerry Scotti. Tra i capisquadra a guidare i ventiquattro protagonisti in gara, bambine e bambini tra i 10 e i 15 anni di età, ci sarà l’ex “ragazza di periferia” della musica italiana, Anna Tatangelo che proprio a 15 anni per la prima volta salì sul palco dell’Ariston, sorprendendo e vincendo Sanremo Giovani col brano Doppiamente fragili.

 

La prima di una serie di canzoni attraverso le quali ha raccontato la sua vita «rimasta sempre sotto i riflettori più per le vicende private», ammette la stessa Tatangelo. Un passaggio che oggi ha superato: «Ho capito che la cosa principale è stare bene con me stessa». La nuova via maestra che Anna ci spiega a pochi giorni dall’inizio di una sua nuova avventura televisiva che segue di poco tempo la conduzione in estate di Scene da un matrimonio.

 

Possiamo dire ormai che la tv è ufficialmente il suo secondo amore insieme alla musica. Ci sta prendendo gusto?

anna tatangelo

«La tv mi affascina molto. In questi anni ho avuto la grande possibilità di potermela vivere e giocarmela. Scene da un matrimonio doveva essere una sola edizione e siamo arrivati alla terza. A Io Canto mi sento un po’ più a casa mia perché comunque si parla di musica.

 

E sono felicissima di essere in questa trasmissione nella quale, nel corso degli anni, sono stata più volte ospite. Tornare come caposquadra, ritrovare quella ingenuità di ragazzi adolescenti, mi fa un po’ rivivere quello che ho vissuto quando sono uscita io a Sanremo Giovani. Fa tutto parte del bagaglio della crescita».

 

I quindicenni di oggi della Generazione Z sono più o meno “doppiamente fragili” della quindicenne Anna Tatangelo di 21 anni fa sul palco dell’Ariston?

anna tatangelo

«Sono doppiamente fragili tanto quanto noi quindicenni di allora. Oggi si cresce più velocemente, male esperienze dell’adolescenza debbono comunque farle. Si tratta di un’età delicata in cui non si è né carne né pesce.

 

Da una parte ora hanno la possibilità di stare più a contatto immediato col giudizio degli altri attraverso i social. Un’arma a doppio taglio che quando ho iniziato io non c’era. Io finivo di cantare e tornavo a Sora, curiosa di conoscere il giudizio delle persone. Per loro oggi è tutto più immediato e amplificato, indubbiamente, pur vivendo le stesse problematiche degli adolescenti di sempre che non si possono fuggire».

 

Una generazione che peraltro lei stessa conosce bene perché, oltre al rimando alla sua età di allora, i concorrenti di Io Canto hanno l’età di suo figlio Andrea. Lei è più caposquadra anche con lui o prevale lo spirito della mamma chioccia?

«Tutte e due perché, anche se ho 36 anni e un figlio di 13 anni, sono anch’io ancora giovane! C’è quindi una parte di me che si sente sorella maggiore, ma al tempo stesso vivo appieno la figura della mamma con la sua autorità che è quella di educare e insegnare le regole che Andrea ha come tutti i ragazzi».

 

Quanto vede nei giovanissimi di oggi quella “ragazza di periferia” che lei hai interpretato ancora sul palco di Sanremo nel 2005?

anna tatangelo mattia narducci 4

«Tantissimo. Perché anche in loro come in me allora c’è la voglia di realizzare il loro sogno di diventare cantanti. Quella che si ritrova in loro è l’autenticità che è proprio parte integrante della loro età».

 

Sanremo, un palco che, appunto, lei ha calcato già otto volte. Sta pensando già alla nona?

«In concomitanza con Io Canto sono in sala di registrazione e sto dando tutta me stessa perché da due anni non esco con un disco. Quello dell’Ariston è un palco a cui tengo tantissimo perché mi ha visto adolescente, donna e anche mamma. Ci deve essere, però, una “combo” di cose tra cui soprattutto il brano giusto per andare al Festival.

anna tatangelo mattia narducci 3

 

Ogni volta in cui sono andata avevo qualcosa da raccontare. Prima da adolescente, poi con Ragazza di periferia, quando a diciotto anni mi sono trasferita da Sora a Roma, quindi con Bastardo in cui rivendicavo l’essere donna attraverso le parole scritte da Mogol o ancora con Il mio amico nella quale ho cantato il tema dell’omosessualità.

 

Nel momento i cui avrò qualcosa da voler gridare o solo raccontare in maniera tanto sentita su quel palcoscenico, sicuramente lo presenterò. Considerando anche che Sanremo negli anni è cambiato molto ed è diventato sempre più ambito da tutti i tipi di artisti, mentre prima era palco per la musica italiana intesa come pop con qualche spazio per altri generi, oggi è davvero inseguito da tutti: rapper, trapper, indie e non è affatto facile essere scelti».

 

anna tatangelo 8

È stata la rivoluzione di Amadeus...

«Giusta, assolutamente. Ha fatto un aggiornamento software... (sorride, ndr)».

 

Sui cosiddetti “bimbi prodigio” l’opinione pubblica si è sempre un po’ divisa. Lei si è mai riconosciuta in questa categoria?

«Mi ci hanno fatto sentire le altre persone per le quali ero la ragazzina di Sanremo non perché a livello artistico mi ci sentissi io che anzi, anche oggi, sono sempre qui a mettermi in gioco per cercare di migliorarmi».

 

anna tatangelo 4

Dei ragazzi in gara a Io Canto condividerete anche racconti e percorsi di vita?

«Questo credo sarà un po’ inevitabile. Ognuno di loro avrà un’anima da raccontare che verrà fuori attraverso lo strumento della canzone. Anche semplicemente dire: mentre cantavo pensavo a cose che per fortuna ci sono nella mente di tutti. Io mentre canto mi faccio dei viaggi incredibili. Presumo che anche per loro sarà così».

anna tatangelo e mattia narducci 7anna tatangelo 7anna tatangelo 3anna tatangelo 4anna tatangelo 9anna tatangelo 5anna tatangelo 6anna tatangeloanna tatangelo 8anna tatangelo 1anna tatangelo 7anna tatangelo 6anna tatangelo 9

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”