marinella soldi carlo fuortes stefano coletta nadia cassini giovanni minoli massimiliano capitanio

ARSENICO, MERLETTI & ZONETTI - GLI SCANDALI "GENDER" DI SANREMO MINANO LA POLTRONA DI STEFANO COLETTA, DIRETTORE DELL’INTRATTENIMENTO PRIME TIME: PER RIMPIAZZARLO SI FA IL NOME DI MARCELLO CIANNAMEA - L'ESPOSTO ALL’AGCOM SULLE FOLLIE DEL FESTIVAL È TEMUTO A VIALE MAZZINI: ALL’INTERNO DELL’AUTORITÀ LA LEGA PUÒ CONTARE SU UN PEZZO DA NOVANTA, OVVERO IL COMMISSARIO MASSIMILIANO CAPITANIO - IL RITORNO DI GIOVANNI MINOLI SU RAI3 NON È ANDATO OLTRE IL 2.5% EPPURE LA RAI, CON LA QUALE MINOLI È IN CONTENZIOSO, NON LESINA RISORSE PER PROMUOVERLO - IL CONTENZIOSO TRA “STRISCIA” E “LA STAMPA” - LA PRECISAZIONE DI MINOLI

marinella soldi carlo fuortes foto di bacco (1)

Marco Zonetti per Dagospia

 

1) I vertici Rai, ovvero la presidente Marinella Soldi e l'Amministratore Delegato Carlo Fuortes, si stanno rivelando piuttosto difficili da rimuovere, e così l'ansia di "repulisti" del Centrodestra a Viale Mazzini si dirotta giocoforza sulle direzioni di genere.

 

stefano coletta

A metà marzo Antonio Di Bella se ne andrà in pensione (pur restando in Rai al timone di una sua trasmissione televisiva, come Bruno Vespa e Gigi Marzullo prima di lui) lasciando - così almeno si vocifera al momento - la poltrona dell'Approfondimento, ad interim, all'Ad Fuortes che dovrebbe poi riassegnarla all'attuale vice Paolo Corsini, ufficialmente in quota FdI ma con entrature nella Lega.

 

Marcello Ciannamea

Gli scandali "gender" di Sanremo minano invece pericolosamente la poltrona di Stefano Coletta, direttore dell'Intrattenimento Prime Time, e per rimpiazzarlo si fa il nome dell'attuale direttore della Distribuzione Marcello Ciannamea (anch'egli avvistato all'Ariston in prima fila). Già vicino alla Lega, Ciannamea è stato in passato indicato più volte come papabile Ad Rai, per poi essere sempre scavalcato da altre figure.

 

Quanto al meloniano Giampaolo Rossi, che – già consigliere di amministrazione Rai – per legge al momento non può diventare Ad, potrebbe "accontentarsi" della carica di presidente se, in ultima analisi, dovesse cadere il CdA.

 

GIAMPAOLO ROSSI

Ma a quel punto dovrebbe vedersela con le ambizioni di Simona Agnes sospinta nientemeno che da Gianni Letta, la quale nel 2021 dovette già rinunciare alla presidenza "ripiegando" sulla carica di consigliera di amministrazione per cedere il passo alla Soldi. Quest'ultima, poi, è titanicamente ancorata alla poltrona e, per il momento, pare essere determinata a restarvi fino alla scadenza naturale della carica, nell'estate 2024. Chi finirà per spuntarla in questo balletto di ambizioni, che per qualcuno potrebbe trasformarsi in una tragedia di occasioni mancate?

GIANNI LETTA SIMONA AGNES

 

2) Le polemiche relative al bacio di Fedez e Rosa Chemical sul palco dell'Ariston, preceduto da una simulata sodomizzazione di fronte a milioni di spettatori, si stanno forse placando mediaticamente ma recano con sé insidiosi strascichi istituzionali.

 

Parliamo di un esposto all'AgCom presentato dai parlamentari della Lega Elena Maccanti e Giorgio Bergesio contro "lo spettacolo indecoroso e irrispettoso" andato in onda in fascia protetta, non soltanto riguardo al "gay kiss", ma anche alla "sbroccata" di Blanco e alla pubblicità insistita a Instagram da parte di Chiara Ferragni.

 

L'esposto è quanto mai temuto a Viale Mazzini poiché, in seno all'AgCom, il Carroccio può contare su un pezzo da novanta, ovvero il commissario Massimiliano Capitanio, già temutissimo segretario della Commissione di Vigilanza Rai e piuttosto agguerrito sulle questioni relative a Viale Mazzini.

 

fedez rosa chemical

3) Alla luce di tutto ciò, finito nel mirino istituzional-mediatico con l'accusa di aver reso prima Rai1 e poi di fatto tutta l'offerta Rai in prime time "troppo fluida", Coletta ha dunque ringraziato il Cielo di aver posticipato la messa in onda di Non sono una signora, show condotto da Alba Parietti con protagonisti un gruppo di volti maschili della Tv ("non necessariamente etero" cit. Parietti) trasformati in drag queen.

 

ALBA PARIETTI NON SONO UNA SIGNORA

La "trasmissione dei travoni" come certuni la chiamano aulicamente a Viale Mazzini, è per giunta avversata dai dirigenti Rai in quota Meloni già da quando era solo un progetto in fieri, nonché dai sindacati e dal consigliere di amministrazione Rai in quota dipendenti Riccardo Laganà, che deplorano l'ennesima produzione esterna. Nel caso specifico targata (di nuovo) Fremantle, che al momento attuale sta facendo la parte del leone in Rai malgrado i non brillanti risultati di Che c'è di nuovo e della prima puntata di Belve.

 

coletta amadeus bacio

Con la poltrona di Coletta che traballa e con la crociata "moralizzatrice" della Destra, la gaia trasmissione di Parietti – che giace in magazzino già realizzata a spese del contribuente - vedrà mai "l'alba" sugli schermi di Rai2?

 

4) Il ritorno di Giovanni Minoli su Rai3 con il suo Mixer – Vent'anni di Televisione, non si è rivelato un successo epocale, per usare un eufemismo, tanto che la scorsa settimana non è andato oltre il 2.5% di share in seconda serata. E tuttavia abbiamo scoperto che la Rai, con la quale Minoli è peraltro in contenzioso, non ha lesinato sulle risorse per promuoverne la rentrée. Addirittura attraverso cartelloni pubblicitari enormi disseminati in vari punti di Roma, due solo sul Lungotevere in direzione dell'Ara Pacis. Quanto sarà costata al contribuente questa capillare campagna promozionale, di fatto non efficacissima in termini di riscontri di pubblico?

 

CARTELLONI PUBBLICITARI PER MIXER A ROMA

5) Striscia la Notizia sta tempestando da settimane il direttore della Stampa Massimo Giannini per avere diritto di replica su un articolo del quotidiano che apparentava il Drive In di Antonio Ricci, soprattutto per via degli abiti succinti delle procaci e compiacenti "ragazze Fast Food", alle successive derive del berlusconismo quali bunga bunga e olgettine.

 

Giannini fa orecchie da mercante e rifiuta il diritto di replica a Ricci, che dal canto suo non demorde, sottolineando che all'epoca le ragazze del Drive In erano assai più vestite di certe donne in alcuni programmi Rai, come per esempio Stryx nel 1978. E aggiungiamo noi, ancor prima, rispetto alle natiche di Nadia Cassini sfoggiate in tutto il loro fulgido turgore nella sigla finale di Quantunque Io di Enrico Montesano nel 1977.

 

nadia cassini a quantunque io 1

Se Striscia accusa l'autrice del pezzo, la giornalista lucana Simonetta Sciandivasci, di non essere stata sufficientemente accurata nella sua ricostruzione storica, noi eccepiamo invece sulla sua conoscenza dell'inglese. In un articolo pubblicato ieri sulla Stampa, per definire il "silenzioso abbandono", ovvero la tendenza dei dipendenti a limitarsi a fare lo stretto indispensabile sul luogo di lavoro, Sciandivasci ha utilizzato la formula "Quite Kitting". Che però è del tutto errata nonché priva di senso, visto che l'espressione corretta è invece l'assonante "Quiet Quitting".

 

Sul sito della Stampa l'errore è stato poi rettificato, ma resta indelebile nella cache di Google e su alcune testate che hanno ripreso l'articolo senza correggere lo svarione. Chissà se Striscia infierirà su questo maldestro errore dell'addottoratissimo quotidiano torinese…

LA STAMPA QUITE KITTING

 

INDOVINELLI

Fra i due conduttori litiganti pare scoppiata la pace, suggellata da complimenti e salamelecchi in studio, ospitate vicendevoli e soprattutto da un'intervista fatta a lui da una giornalista amica di lei. Chi sono e da cosa nascerà il seppellimento dell'ascia di guerra?

 

Da anni divette e divetti televisivi sono appollaiati come avvoltoi sulle sorti della nota conduttrice, sperando che lasci finalmente le redini dell'ambitissimo programma. La signora è invece quanto mai determinata a rimanere ben salda al suo posto alla faccia di chi le vuol male, ma soprattutto degli "amici". Di chi parliamo?

 

 

Articoli correlati

LA PRECISAZIONE DI GIOVANNI MINOLI: LEGGO SUL TUO SITO CHE LA RAI SPENDE NON SI SA QUANTO PER...

 

 

 

 

 

 

PINUCCIO INTERVISTA MASSIMILIANO CAPITANIOmassimiliano capitanio foto di baccoMASSIMILIANO CAPITANIO 1

alba parietti lolita su instagramnadia cassini a quantunque io 3nadia cassini a quantunque io 5nadia cassini a quantunque io 4ENRICO BERUSCHI DURANTE UNA PUNTATA DI DRIVE IN nadia cassini a quantunque io 2SIMONA AGNES GIANNI LETTA E MARCELLO SORGI DA SERGIO MATTARELLAIL TRIANGOLO FEDEZ, CHIARA FERRAGNI E ROSA CHEMICAL BY OSHO ALBA PARIETTI CANTA A COURMAYEUR ALBA PARIETTI CANTA A COURMAYEUR stefano colettafedez rosa chemical

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”