casellati

ALTRO CHE WEMBLEY: BAGARRE E FISCHI SUL DDL ZAN A PALAZZO MADAMA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA CHIEDONO IL RITORNO DEL TESTO IN COMMISSIONE, LA PRESIDENTE DEL SENATO CASELLATI CONTESTATA: "GLI EUROPEI LI ABBIAMO GIÀ VINTI NON VOGLIO UN CLIMA DA STADIO" - E SOSPENDE LA SEDUTA TRA LE PROTESTE DI PD, LEU E M5S – I RENZIANI: "VERIFICHIAMO NELLA CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO SE C'È UN PERCORSO PER FARE UNA LEGGE INSIEME" - VIDEO

 

 

Da repubblica.it

 

 

CASELLATI

"I mondiali, anzi gli Europei li abbiamo già vinti non voglio un clima da stadio". La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, riprende l'emiciclo richiamando all'ordine i senatori. Nell'Aula è infatti scoppiata la bagarre, dopo che la stessa Casellati aveva dato disponibilità ad accogliere la richiesta del presidente della commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, a sospendere i lavori e convocare una capigruppo per verificare la possibilità di un'intesa sul ddl Zan.

 

È insorto il Pd, contro la richiesta del leghista, ma anche Leu e M5S. Dai banchi della destra si sono levate urla e proteste, con tanto di fischietti fatti risuonare in Aula, tanto che Casellati ha denunciato: "Non possiamo vedere con i fischietti dietro le mascherine... non al clima da stadio". Intanto però, la seduta a Palazzo Madama è stata sospesa e riprenderà al termine della conferenza dei capigruppo che si è riunita subito.

CASELLATI

 

Sempre in Aula, il capogruppo di Italia viva, Davide Faraone, ha subito commentato: "Condivido pienamente le parole della senatrice Unterberger: verifichiamo in capigruppo se c'è un percorso per fare una legge insieme. Noi proporremo le nostre soluzioni in conferenza capigruppo".

 

 

 

L'incertezza dei numeri

matteo salvini e giorgia meloni

Il ddl Zan arriva nell'Aula del Senato. Nell'incertezza dei numeri e dei possibili scenari.  Dopo 8 mesi di rinvii e audizioni, il testo che porta il nome del deputato dem e attivista lgbt, Alessandro Zan, già approvato dalla Camera e impantanato a Palazzo Madama, comincia ad essere discusso. O almeno, si tenta. Perchè il centrodestra vorrebbe riportarlo in commissione Giustizia.

 

Le parole di Renzi

"Sono contrario a che si ritorni in  commissione. Dico alla Lega di non fare passi indietro e dico a certa sinistra di non rincorrere le bandierine", aveva annunciato in mattinata Matteo Renzi ad Agorà estate. E senza i voti dei suoi difficilmente il testo potrebbe tornare in commissione. "Oggi al Senato farò un appello al buon senso. Abbiamo finalmente la possibilità di avere una legge che dia maggiori tutele a omosessuali, transessuali, disabili, siamo a un passo. Ci sono da un lato la Lega che fa ostruzionismo dall'altro la sinistra che vive di massimalismo. Io spero che torni il buon senso", dice il leader di Italia viva.

GIORGIA MELONI CON MATTEO SALVINI SULLO SFONDO

 

"Un conto è dire no per avere migliaia di like, un conto è chi fa fatica, si piglia gli insulti ma porta a casa i risultati. E' successa la stessa cosa sulle unioni civili". Renzi ha chiesto alla Lega di non tornare indietro rispetto alla proposta Ostellari che aveva fatto un'ultima offerta di mediazione: "Mi piacerebbe molto l'idea che in Parlamento prevalesse la capacità di unirsi e non di dividersi", dice Renzi.

 

 

La posizione del Pd

Enrico Letta

Un Renzi che deve fare i conti con le pressioni del Pd. "Se tutti fanno il loro, il ddl Zan passa", ha detto infatti il ministro del Lavoro Andrea Orlando a Rainews 24. Matteo Salvini, intanto ammonisce Enrico Letta.  "Finalmente" si vota sul Ddl Zan, sarà chiaro chi ha a cuore i diritti civili e la tutela della libertà d'amore e delle libertà e chi invece ha fatto propaganda. La nostra proposta accoglie l'invito del Santo Padre e di tante associazioni: togliamo da quella legge l'ideologia, quindi la teoria gender nelle scuole, togliamo dal campo politico i bambini, togliamo la censura e i reati di opinione. Approviamo delle sanzioni severe nei confronti di chi insulta, offende, aggredisce e discrimina. Spero che Letta ci ascolti, altrimenti il rischio è che la legge salti, tutta e definitivamente", dice il leader della Lega, Matteo Salvini.

 

I dem con la capogruppo Simona Malpezzi e il segretario Enrico Letta sono più che mai convinti che si debba andare avanti in aula. Senza modifiche. I mal di pancia nel partito sono sotto controllo: a smarcarsi potrebbero essere Andrea Marcucci e un paio di suoi fedelissimi. Molto meno certi sono i numeri nel Movimento 5 Stelle, dove circa una quindicina di senatori sarebbero in dissenso. La maggioranza pro Zan - 145 a favore inclusi i 17 renziani - è sul filo. I "franchi tiratori" pronti a ogni voto segreto. Il dem Franco Mirabelli commenta: "Ostellari ha avuto 8 mesi, basta ostruzionismo". Monica Cirinnà rincara: "Finalmente si discute in aula". La 5Stelle Alessandra Maiorino teme "altri tentativi di rinvio".

alessandro zan

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