1 - IL CAVALIER POMPETTA DENUNCIA “LO STATO DI POLIZIA”. PRONTO AD ABOLIRE CIE, BOSSI-FINI, CARCERE PREVENTIVO E CENSIMENTO ISTAT 2 - AVVISO AI NAVIGATI: I SERVIZI SEGRETI GUIDATI DAL DUPLEX GIANNI LETTA-GIANNI DE GENNARO SI STANNO VERAMENTE DANNANDO L’ANIMA PER TROVARE VALTER LAVITOLA E IL MARESCIALLO LA MONICA DELLA P4 DI BISIGNANI. QUANDO LI AVRANNO LOCALIZZATI, ALMENO POTRANNO CONSEGNARE LORO IL PIN DELLA NUOVA CARTA DI CREDITO 3 - ALBERONI SEGATO SUL CORRIERE: “IL MIO CONTRATTO E’ SCADUTO”.

a cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1 - CAVALIER POMPETTA, NON METTERMI LE MANI IN TASCA
Questi ormai fanno una manovra al mese: "Decreto sviluppo in settimana, stretta su pensioni e rendite catastali. Sgravi sulle grandi opere. Spunta una tassa sui prelievi oltre 5mila euro" (Repubblica, p. 13). "Bomba sulle pensioni: il picco della spesa in anticipo di vent'anni. L'incidenza della previdenza sul Pil ha superato il 15% già nel 2010. L'allarme degli indicatori: la riforma è urgente" (Giornale, p. 4). Questa degli "indicatori" che danno l'allarme è fantastica. Quando si dice "una fonte autorevole".

Invece Ugo Magri, uno che la sa lunga, scrive: "Ma il sogno proibito si chiama condono. Non importa se tombale o no. Cicchitto apre: "Per andare avanti servono grandi decisioni" (Stampa, p. 3). E' per questa ragione, come i curatori di questa modesta rassegna sostengono da due mesi, che la macchina infernale di Equitalia si è fermata da un paio di mesi sul fronte "nuove esecuzioni". Mettere altra carne al fuoco, quando hai già messo in ginocchio mezza nazione, sarebbe davvero lavoro sprecato.

2 - STATISTI DA GIARDINO
Non è carino che il Corriere spari sopra la foto del nostro porno-Puffo il titolo "Pronti a esaminare misure per la crescita" (p. 6). E non è neppure bello che di una pletorica intervista a Renatino Brunetta, l'unico ministro della Finzione Pubblica che arriva al tornello, in prima pagina venga richiamata l'esortazione "Ora basta antibiotici, ci vogliono le vitamine delle riforme". A lui gli devono aver dato i pesticidi.

3 - NANO LIBERA TUTTI
"Berlusconi grida allo stato di polizia. "Non lascio, mi devono sfiduciare" (Repubblica, p. 3). Se avesse letto il vangelo, o almeno la parabola dell'amministratore infedele, l'ex Unto del Signore saprebbe che fare negli ultimi mesi di governo: rimetterebbe in libertà i detenuti in attesa di giudizio, abolirebbe la maledetta Bossi-Fini, chiuderebbe i Cie. Sarebbe già un bel passo avanti contro lo "stato di polizia" che dirige. E in più, per risparmiare soldi e intrusioni sbirresche, revocherebbe il censimento-schedatura per il quale sono addirittura previste multe da 400 euro in caso di mancata compilazione.

4 - IN GUARDIA, LACCHE'!
Ha ragione il Dito Medio di Bossi, che ieri ha di nuovo inveito contro i giornalisti ("Lacchè, prenderete botte", Repubblica p. 2). Solo dei lacchè hanno potuto nascondere per anni il suo vero stato mentale, in cambio di qualche briciola di notizia dal sedicente Cerchio magico. Parecchi italiani hanno in famiglia degli anziani conciati come Bossi, anche tra i giornalisti. Ma un conto è la pietà e un conto è la connivenza, specie in una categoria notoriamente spietata (con la gente comune) come quella dei giornalisti.

5 - CACCIA GROSSA A LAVITOLA E LA MONICA
"Speriamo di chiudere l'affare con l'Eni". Giampi e Lavitola puntavano alle bonifiche. E il direttore dell'Avanti! Disse: Berlusconi preme su Scaroni". Paoletto Pilkington Scaroni, ovviamente, nega di aver ricevuto pressioni (Ri-pubblica, p. 9). Questa l'aveva scritta il 7 settembre il Cetriolo Quotidiano ("I compari, Pino e l'affare-discariche con l'Eni"), ma in certi casi notizia vecchia fa buon brodo. E non cessa di divertirci il minaccioso Lavitola, che dalla latitanza dice "Su disposizione del mio avvocato non parlo, ma domani pomeriggio (oggi, ndr) spiegherò nei dettagli lo scoop del Fatto Quotidiano" sulla missione presidenziale a Panama (Corriere, p. 6).

A proposito di latitanti: si avvisano i navigati che i servizi segreti guidati dal duplex Gianni Letta-Gianni De Gennaro si stanno veramente dannando l'anima per trovare Valter Lavitola e il maresciallo La Monica della P4 di Bisignani. Quando li avranno localizzati, almeno potranno consegnare loro il pin della nuova carta di credito.

6 - MA FACCE RIDE!/1
"Gianfranco torna nella casa di Montecarlo. Fini nega ancora lo scandalo: "Calunnie di Lavitola e carte false. Ma i pm hanno certificato che è tutto vero" (Giornale, p. 3). Ora che Lavitola abbia magicamente trovato documenti altrimenti inaccessibili per accusare il nemico del proprio Padrone è verissimo. Ma che una casa lasciata ad Alleanza nazionale sia finita nella disponibilità dei Tullianos è innegabile.

7 - MA FACCE RIDE!/2
Strepitosa intervista del Celeste Formigoni a Repubblica: "Tre settimane per varare le riforme. Se Silvio non ce la fa, si va a votare. Voglio che nel dopo-Cavaliere il Pdl sia democratico, non fondato su una concezione dinastica" (p. 4). Bene, bravo, bis! Poi sentite come risponde alla domanda "Come dice Alemanno, basta con le Minetti?": "Basta con i deputati e i senatori nominati dall'alto e non scelti dal popolo elettore, basta con i listini regionali che permettono di essere eletti senza avere neanche un voto di preferenza".

Ma il leader di Comunione & Fatturazione dov'era quando nel suo listino gli "calavano dall'alto" (anzi, dal basso) la Minetti? Stava facendo gli esercizi spirituali dalla camiciaia? Stava svitando le borchie dal giubbottino di pelle? Si stava facendo massaggiare dal massaggiatore del Milan (e fisioterapista del Bunga Bunga) Giorgio Puricelli, altra stella del listino personale di Formigoni?

8 - IL CREATIVO IN REDAZIONE
Titolone del Pompiere della Sera: "L'arcivescovo Scola abbraccia Milano: "Città di incontri" (p. 20). Non è vero che il Vaticano tace sulla vita privata del Sire di Hardcore.

9 - IL FAMOSO GIORNALISMO "GUARDANDOSI IL PISELLO"
Incipit del pezzo di Magdi Cristiano Allam in prima pagina sul Giornale di oggi: "E' da quando avevo i calzoni corti che mi sento coinvolto nel dramma mediorientale essendo nato al Cairo nel 1952, tre mesi prima del colpo di Stato militare che rovesciò la monarchia di Faruk e quattro anni dopo la proclamazione dello Stato di Israele, ed è da oltre 35 anni che me ne occupo professionalmente come giornalista". Trentacinque anni in cui non ha ancora imparato a scrivere decentemente, ESSENDO negato.

10 - FREE MARCHETT
"I sapori perduti di un'Italia lenta e felice. Dolce & Gabbana rilanciano il Belpaese. Pomodori, maccheroni e zucchine finiscono sui gonnellini Anni Cinquanta" (Stampa, pp. 24-25). Anche il giornale diretto da Mariopio Calabresi sa che la pubblicità si paga. E pazienza se poi devi dare spazio a "concetti" che faranno accapponare la pelle a istituzioni serie come la Cei e Cosa Nostra: "La famiglia, innanzitutto, e il cibo come momento di aggregazione. Al Sud già alla mattina presto si pensa a cosa mangiare, raccontano gli stilisti associando la collezione a un buon piatto di pasta al pomodoro".

11 - CHAPEAU!
Francesco Alberoni si congeda con un pezzo di saluti dal Corriere delle Elite corrucciate. Onore a come ha iniziato la sua ultima rubrica: "E' scaduto il mio contratto...".

 

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