MARCOLINO INTRAVAGLIA IL TUTTOLOGO DEL “CORRIERE”: “SECONDO PIERLUIGI BATTISTA, L’ASSENZA NELLA COSTITUZIONE DELLA NON INTERCETTABILITÀ DEL PRESIDENTE SI SPIEGA PERCHÉ NEGLI ANNI 40, SENZA TELEFONINI, NON SI POTEVA PARLARE DI INTERCETTAZIONI COME NE PARLIAMO OGGI. PECCATO CHE IL PRIMO CODICE DI PROCEDURA PENALE A PREVEDERLE È QUELLO DEL 1913, CHE NE ATTRIBUIVA LA FACOLTÀ ALLA POLIZIA GIUDIZIARIA”...

Marco Travaglio per il "Fatto quotidiano"

Massima solidarietà ai redattori del Corriere che, non bastando Piero Ostellino il sabato (giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato Ostellino), devono pure mettere in pagina ogni santo giorno le amenità di Pierluigi Battista (urge intervento dell'Ordine, o almeno del Cdr, per riconoscere ai malcapitati una doverosa "indennità Battista"). Ieri questo pozzo di scienza s'è avventurato, come spesso purtroppo gli accade, nel terreno del diritto.

Con risultati rovinosi, soprattutto per sé. Ha sostenuto che "Travaglio si improvvisa incontinente inventore di formule giuridiche": tutto perché ho osato ricordare che, fra i soggetti "terzi" coinvolti in intercettazioni, ci sono pure le "persone non ancora indagate" ma che presto lo saranno. Ossia - chiosa spiritoso il Ballista - "potenzialmente tutta l'umanità".

Freddura senz'altro pregevole, se non fosse che quella è esattamente la condizione in cui s'è trovato Mancino, intercettato quand'era solo testimone e solo dopo indagato per falsa testimonianza. Non contento, il nostro giurista per caso ironizza sul "clima bollente" e il "calore africano" che mi avrebbe obnubilato la mente portandomi a scrivere che, se i costituenti avessero voluto vietare di intercettare il capo dello Stato, l'avrebbero scritto nella Costituzione: invece non lo scrissero, ergo il Presidente è intercettabile indirettamente (su telefoni altrui) e direttamente (se commette reati al di fuori delle sue funzioni).

Secondo Ballista, l'assenza di accenni nella Costituzione alla non intercettabilità del Presidente si spiega così: "Nella seconda metà degli anni 40, senza telefonini e apparecchiature sofisticate", i costituenti non potevano "parlare d'intercettazioni telefoniche come ne parliamo oggi" perché impossibilitati a "predire il futuro". Battutona da scompisciarsi. Purtroppo al noto esperto del nulla sfuggono alcuni dettagli.

1) Le intercettazioni telefoniche non si fanno solo sui telefonini, inventati negli anni 80 del secolo scorso, ma anche sui telefoni fissi, inventati da Antonio Meucci fra il 1854 e il 1871 con buona pace di Ballista, convinto che nel 1948 si comunicasse con i piccioni viaggiatori, i messi a cavallo, i segnali di fumo e i messaggi in bottiglia lanciati in mare.

2) Il primo Codice di procedura penale a prevedere e disciplinare le intercettazioni telefoniche è quello del 1913, che ne attribuiva la facoltà alla polizia giudiziaria, al giudice istruttore e al Procuratore del Re; norma poi ripresa dal Codice Rocco del 1930.

3) Nel ventennio fascista il passatempo preferito dei capi della polizia (come il celebre Arturo Bocchini) e dell'Ovra era quella di intercettare i telefoni degli oppositori e dei gerarchi in odor di fronda, su su fino allo stesso Mussolini (se sapesse almeno leggere, Ballista troverebbe ottimi libri con le trascrizioni delle telefonate dei capi del regime, nonché quelle fra il Duce e la Petacci, conservate all'Archivio di Stato).

4) I padri costituenti, nella Carta del 1948, non si occuparono dell'immunità da intercettazioni non perché non esistessero telefonini e apparecchiature, ma perché all'art. 68 avevano già previsto l'autorizzazione a procedere per processare o privare della libertà personale i membri del Parlamento.

Nulla del genere scrissero per il presidente della Repubblica, processabilissimo e privabilissimo delle libertà personali nel caso di reati commessi al di fuori delle sue funzioni: anche oggi il nuovo art. 68 richiede l'autorizzazione delle Camere per le intercettazioni (non più per i processi) ai parlamentari, ma non al Presidente: bisogna farsene una ragione.

Ora, noi comprendiamo lo sbigottimento del Ballista nell'apprendere queste notizie tutte insieme, lui che non ne ha mai avuta una in vita sua e, se per caso l'ha avuta, fu a sua insaputa ed era sbagliata. Però, alla sua età, è venuto il momento che qualcosa lo sappia. Dopo i 40 anni - diceva Dostoevskij, quello dell'Idiota - ciascuno è responsabile della faccia che ha. E anche delle cazzate che spara.

 

Pierluigi Battista MARCO TRAVAGLIO PIERO OSTELLINO - Copyright Pizziintercettazioni-telefoniche-fotogramma-258.jpegintercettazioni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?