gino paoli 1

“IL MIO MOTTO E’ QUELLO DEGLI ANARCHICI: NÉ DIO NÉ PADRONI” - GINO PAOLI FESTEGGIA 60 ANNI DI CARRIERA CON UN DOPPIO DISCO – “IL BILANCIO DELLA MIA VITA? LO FARÀ CHI MI METTE NELLA CASSA. VOGLIO MORIRE MALATO PERCHÉ MI FANNO RIDERE QUELLI CHE DICONO È MORTO MA NON HA MAI FUMATO UNA SIGARETTA”- "CON LAUZI LITIGAVAMO SEMPRE MA È QUELLO CHE MI MANCA DI PIÙ - BAUDO MI HA CHIESTO QUAL È UN BRAVO CANTANTE NUOVO E IO GLI HO RISPOSTO: LUCIO DALLA. A PARTE LE BATTUTE, L'ULTIMA CHE HO VISTO È…” - VIDEO

 

Paolo Giordano per www.ilgiornale.it

 

gino paoli

Alla faccia dei suoi quasi 85 anni e dei milioni di sigarette, Gino Paoli se ne è inventata un'altra. Entra dritto nella sala della Warner Music e la riassume così: «Quando hai detto tutto, la canzone deve finire».

 

E non è un annuncio un tanto al chilo, lo ha proprio fatto. Gino Paoli festeggia sessant'anni di carriera - dicesi 60! - con un doppio cd che si intitola Appunti di un lungo viaggio ed è l'identikit di una storia favolosa, la sua. In un disco ci sono i suoi super classici come Sapore di sale o Una lunga storia d'amore o Il cielo in una stanza risuonati con i migliori jazzisti italiani (Rita Marcotulli, Alfredo Golino e Ares Tavolazzi).

 

gino paoli 1

L'altro disco si intitola Canzoni interrotte e sono interrotte per davvero: «Ho pensato di poter modificare la forma canzone, eliminando, se necessario, l'inciso o la strofa o il ritornello». In sostanza, ha buttato nel cestino le convenzioni e ha scelto lo stile libero registrando quattro «canzoni» intitolate (alla Vivaldi) Estate, Inverno, Primavera, Autunno nelle quali si alternano testi essenziali e movimenti strumentali del sempre più gigantesco Danilo Rea. «Quando eravamo giovani, con Arnaldo Bagnasco avevamo inventato l'essenzialismo che si riassume così: quando puoi dirlo in tre parole, non usarne 50. Certo questo però comporta che, prima di parlare, devi pensare, anche se oggi molti fanno il contrario».

 

IL PESTO DI GINO PAOLI

Nel Gino Paoli essenzialista ci sono brani come Amico mio, dedicato ai ricoverati in un «manicomio» di Trieste perché dentro i matti c'è spesso una limpidezza che altrove non si trova. Oppure Due cani in chiesa, che è un omaggio al suo amico Don Gallo che «era contro tutto e con tutto» e che «quando aveva i polmoni cotti, l'ho accompagnato a morire in ospedale». Quando parla, quest'uomo irsuto, intelligente e in fondo dolcissimo intercetta spesso l'idea della morte. Da vero bastian contrario, come lo definiva sua mamma, lo fa per negarla: «Io non credo nella morte, in natura non esiste. Esiste una stagione che finisce e una che inizia. A me questo dà serenità. È la morte degli altri che invece mi dà dolore.

 

Certe volte, senza pensarci, faccio il numero di telefono di amici che non ci sono più e da anni faccio canzoni per ricordare amici come Tenco, Bindi, De Andrè e Lauzi, che era il più diverso da me - e difatti litigavamo sempre - ma è quello che mi manca di più. Perciò qui canto la sua Ritornerai». Ma non c'è nulla di malinconico o piagnucoloso in quello che oggi è il vero maestro della canzone d'autore, anzi. «Il bilancio della mia vita? Non ci penso neanche. Al limite lo farà chi mi mette nella cassa», dice ridendo.

RENZO PIANO, GINO PAOLI E BEPPE GRILLO

 

E poi, riferendosi a un suo verso, dice che «voglio morire malato, rido quando sento che quel tale è morto malato ma non aveva mai fumato...».

 

C'è un'anima punk in questo vecchio saggio che alla fine della guerra mondiale con i soldati americani scambiava i suoi pomodori per avere dischi jazz: «La saggezza dipende dal numero di domande che ti fai, a prescindere dalle risposte. La ribellione è la tua vocazione, ce l'hai oppure no. Si nasce ribelli oppure pragmatici». E lei? «Sono ancora un ribelle». Difatti poco dopo, parlando dei nuovi cantanti, scherza: «Pippo Baudo mi ha chiesto qual è un bravo cantante nuovo e io gli ho risposto: Lucio Dalla.

 

IL PESTO DI GINO PAOLI

A parte le battute, l'ultima che ho visto è Elisa. Ma in giro c'è poca gente che supera i condizionamenti discografici. Oggi si va per imitazione. Magari ci sono tanti talenti, ma non passano il filtro». Per farlo, bisogna «avere le palle», come si dice. E mettersi in gioco, non soltanto artisticamente. «Ogni artista dovrebbe schierarsi, se oggi non lo fa più quasi nessuno è perché sono tutti delusi. E la delusione ti porta al disinteresse. È vero, ci sono brani come Imagine di John Lennon - che è l'unico che vorrei aver scritto - che hanno cambiato la situazione, oggi nessuno risponde al dovere di denunciare». E gli brillano gli occhi, si illuminano dell'azzurro infuocato del mare in tempesta.

gino paoli

 

E adesso, in attesa di festeggiare un viaggio lungo 60 anni con tre concerti (12 maggio Parco della Musica a Roma, 13 luglio Umbria Jazz e 18 luglio a Genova) si conferma l'anarchico che è sempre stato: «Si avvicina la fine e mi avvicino alla fede? No, il mio motto è quello degli anarchici: né dio né padroni». E lo dice in francese, come si conviene al più grande dei nostri chansonnier.

gino paoli ad amici di maria de filippigino paoli GINO PAOLI ok-gatta-neraGINO PAOLI CON LA MOGLIEfesta per gino paoli gino paoli e renato zero festa per gino paoli 1STING GINO PAOLI BRUCE SPRINGSTEEN PASCAL VICEDOMINI FOTO ADNKRONOSGino Paoli e Ornella Vanoni ornella vanoni gino paoli jpegDISCO DI ORNELLA VANONI E GINO PAOLI BEPPE GRILLO SUL PALCO CON GINO PAOLI DON GALLOfazio con gino paoli e renato zero GINO PAOLI E ORNELLA VANONI GINO PAOLI E ORNELLA VANONI I CANTANTI RICHARD MOSER PIERO FOCACCIA GINO PAOLI CLAUDIO VILLA TONY DALLARA E BEN E KING A PASSEGGIO PER SANREMO JOE SENTIERI UMBERTO BINDI E GINO PAOLI AL FESTIVAL DI SANREMO NEL Beppe Grillo sul palco insieme a Gino Paoli gino paoli con stefania e amanda sandrelli gino paoli e stefania sandrelli gino paoli e stefania sandrelliGino Paolifesta per gino paoli beppe grillo e zucchero festa per gino paoli beppe grillofesta per gino paoli gino paoli e gianni morandi 4festa per gino paoli zucchero fornaciarifesta per gino paoli 3festa per gino paoli 8festa per gino paoli 2gino paoli gino paoli gino paoliguendalina canessa in kenya con gino paoliRED RONNIE OSCAR FARINETTI GINO PAOLIBEPPE GRILLO GINO PAOLIRED RONNIE GINO PAOLIGINO PAOLISTEFANIA SANDRELLI E GINO PAOLIgino paoli ad amiciMOGOL GILETTI GINO PAOLIgino paoli a malindi kenyafesta per gino paoli grillo e montezemolo gino paoli in kenyabaglioni e gino paoli gino paoli ad amici di maria de filippi

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...