massimo boldi christian de sica

“TEO TEOCOLI? SI CREDEVA MEGLIO DI CELENTANO. DE SICA? NON CI SIAMO MAI MANDATI A QUEL PAESE” – MASSIMO BOLDI APRE LE VALVOLE: “SONO STATO UNO DEI PRIMI CLIENTI DI CESARE RAGAZZI. PROVAI LA PARRUCCHETTA. DOPO UNA SETTIMANA MI SVEGLIAI DI NOTTE CON UN BRUCIORE TREMENDO, LA PLASTICA FACEVA ‘CRI CRI’, MI SANGUINAVA LA TESTA, DOVETTI TOGLIERLA” – “BERLUSCONI MI CONDONO’ UN DEBITO DI 2 MILIARDI E MEZZO CON FININVEST: ‘PERDONAMI, HO FATTO UNA CAZZATA’. MI RISPOSE: ‘SAI QUANTE NE HO FATTE IO?’” – IL CONTE A CUI FACEVA DA AUTISTA CHE NON LO PAGAVA, JANNACCI CHE LO LASCIO’ CON L’AGO NELLA CIAPETT E LA EX CHE LO TRADÌ CON IL SUO AMICO: “LI SCOPRII, CON L’AMORE HO CHIUSO” – “L’ATTRICE PIÙ AFFASCINANTE? VINCE…”

 

Giovanna Cavalli per corriere.it - Estratti

teo teocoli massimo boldi

 

Bestia che dolore.

«Presi la pleurite, mi curò Jannacci. Doveva farmi un’iniezione. Mi infilzò con la siringa. Lo chiamarono dall’altra stanza. E lui se ne andò, lasciandomi con l’ago nella ciapett ».

 

Vita da Cipollino. Com’era Massimo Boldi ragazzino?

«Alle elementari avevo una maestra grande e grossa che fumava in classe. Si accendeva una sigaretta. “Boldi, vieni alla cattedra e racconta una delle tue barzellette”».

 

E con le compagne?

«C’era una bambina bellissima, Lolly Todeschini, i suoi vendevano scarpe. Con lei diventavo tutto rosso e tartagliavo: “ Tatata-ta-tatata- ta” ».

massimo boldi alena seredova

 

Da giovanotto vendeva i Buondì Motta a Varese.

«Partivo al mattino col furgone carico di confezioni da 20 pezzi. Quanti ne abbiamo mangiati, io e i miei fratelli, spesso a cena non c’era altro».

 

Soldi in famiglia, pochi 

«Ci trasferimmo a Milano, in una casa di ringhiera in via Pietro Custodi 6. Non pagavamo l’affitto, ci sfrattarono. Andammo alle “case minime” di via della Chiesa rossa, c’eravamo noi e i delinquenti. Mamma preparava le pietanze con un fornelletto a spirito».

 

Appena sposati, la manteneva la sua adorata Marisa.

«Impiegata in una casa farmaceutica. Io batterista. Ci volevamo bene. Lavoravo di notte, lei di giorno, ci parlavamo con i bigliettini».

massimo boldi a cortina

 

Per arrotondare faceva da autista a un nobile, come in un cinepanettone.

«C’era l’austerity, al Derby si lavorava solo il venerdì e il sabato. Così tre giorni a settimana accompagnavo il conte Vistarino nelle sue tenute dell’Oltrepò pavese con una Fiat 130. Cinquemila lire al giorno. Però non pagava quasi mai e io mi vergognavo a chiedere».

 

Il primo film nel 1975, grazie a Renato Pozzetto.

«Un fratello, a cui devo dire un grazie speciale. Era già famoso. “Dai, vieni con me”.

Particina in Due cuori e una cappella. Viveva al Lord Byron di Roma, io dormivo su una branda ai piedi del suo letto. Un giorno, in camper, cominciammo a parlare brianzolo stretto, immaginando dialoghi assurdi tra due tizi che progettavano di costruire strade in palissandro. Da lì creai il mio primo personaggio di successo al cabaret: Fidelio Cam, ricchissimo mobiliere della Brianza. Berlusconi ne andava matto, conosceva le battute a memoria».

massimo boldi

 

Teo Teocoli, altro fratello.

«Con la sindrome di Celentano. Gli faceva pure da controfigura, in fondo si credeva meglio di lui. Prepotente. Spesso litigavamo. In camerino volavano poltrone, sedie e scarpe. Poi salivamo sul palco ed era tutto dimenticato».

 

(...)

 

Perdeva i capelli. Ci soffrì?

«Sì. Sono stato uno dei primi clienti di Cesare Ragazzi, che aveva la parrucca. “Tira, tira”, mi diceva, per dimostrarmi che non si staccava.“Ci faccio pure il bagno”. Provai. La prima parrucchetta andò bene. Poi la pelata si allargò e cambiai impianto. Dopo una settimana mi svegliai di notte con un bruciore tremendo, la plastica faceva “cri cri”, mi sanguinava la testa, dovetti toglierla. Rinunciai.»

 

Le avventure con Teo.

massimo boldi nancy brilli a capodanno tutti da me

«Tante che non si possono raccontare. Teo era un cazzone. Christian De Sica invece è un signore vero, un gentleman, al cinema abbiamo creato un genere che va ancora».

Avete litigato.

«Non è vero, chi lo dice mente. Come fai a litigare con Christian? Impossibile. Può avere un momento d’ira, poi passa. Gli voglio bene. Non ci siamo mai mandati a quel paese. Le nostre famiglie si frequentano. Ci diamo appuntamento ogni 5 gennaio per feste ggiare il suo compleanno».

 

«Vacanze di Natale ’90», un vostro classicone, torna nei cinema dal 28 dicembre al 1° gennaio. Scena cult?

«Sul terrazzo, sotto la neve, in mutande, bacio una vecchietta tedesca e urlo: “Bella fighetta dei Grigioni!”».

Un aneddoto al volo.

«Atterrati a Jaipur per le riprese di Natale in India, mentre scendevamo la scaletta, siamo stati circondati dalle cavallette. La guida non si scompose. “Le facciamo al forno, volete assaggiarle?”».

 

massimo boldi raffaella fico a capodanno tutti da me

Davvero spese 193 milioni di lire per rifare il giardino?

«Quando mi spostai in una villetta di Milano 3, chiamai un giardiniere di Monza. “Qui è tutta terra buona, sciur Boldi, non si preoccupi”. “Cosa mi costerà?”. “Quattro, cinque milioni al massimo. Ci vuole anche i pini marittimi?”. “Ma sì”. “Allora saranno dodici”.

Alla fine mi presentò un conto da 193. Gli ho fatto causa. E l’ho persa».

 

Non gliene andava bene una. Nel 1989 doveva dare 2 miliardi e mezzo alla Fininvest: aveva violato l’esclusiva per fare «Fantastico 8» in Rai con Celentano.

«Preoccupatissimo, andai da Berlusconi a via dell’Anima. Dopo sei ore di anticamera mi ricevette. “Perdonami, ho fatto una cazzata”. “Sai quante ne ho fatte io?”. E mi condonò il debito. Silvio era generoso, un vero amico».

 

Celentano non la aiutò?

«“Parlo io con Berlusconi”. Ma soldi non me ne offrì».

 

Perso di vista pure lei?

mara venier massimo boldi

«Saranno vent’anni. Devi andare a Galbiate, suonare il campanello... è dura. Adriano non ha più voglia. Tanti, per rimanere giovani, non vogliono vedere il presente».

 

L’investimento sballato

«La prima barca ibrida, nel 2007, che chiamai Cipollina.

La pagai 4 milioni. Un bidone.

Rimase quasi sempre al porto di Rapallo. Feci causa».

 

Mi lasci indovinare

«Persi anche quella».

Maria Teresa detta Marisa è stata il suo grande amore.

«Mi ha dato tre figlie, le grandi gioie della mia vita».

 

Dopo averla persa si è innamorato ancora?

«Sì, però non ho amato più nessuna come lei».

Sul set con le attrici più belle. Elisabetta Canalis.

«Bellissima. L’ho fatta debuttare io al cinema».

 

Non le è girata la testa?

massimo boldi a ciao maschio 2

«No, c’era solo simpatia».

Sabrina Ferilli.

«“Ciao ciao” e basta».

Alba Parietti.

«Simpatica, intelligente. Siamo vicini di casa. Se l’ho corteggiata? No, era la moglie di Franco, non era il caso».

Ornella Muti

«La più bella. Conservo un biglietto da 10 mila lire che mi diede mentre scendeva dal taxi, in un film. Una reliquia».

 

Non ha mai vacillato?

«Nemmeno con Eva Grimaldi. Ho fatto il bravo ragazzo».

derby club Ernst Thole Diego Abatantuono Enzo Jannacci Mauro Di Francesco Giorgio Porcaro Massimo Boldi e Giorgio Faletti

 

Una soddisfazione.

«Dustin Hoffman, ospite a Scherzi a parte , dopo una mia parodia del Laureato con Alessia Marcuzzi e Abatantuono, non ci capì niente, però si divertì e mi fece i complimenti: “Sei un comico puro».

Loredana De Nardis. Insieme per 14 anni.

«Penso di averla amata, oggi non più».

 

La tradì con un suo amico .

«Quando li ho scoperti gli ho fatto gli auguri e me ne sono tornato a casa».

 

Fa più male l’inganno dell’amata o dell’amico?

«Pari. Non me lo aspettavo, ci sono rimasto male».

 

massimo boldi luke perry

E dopo di lei?

«Ho avuto qualche amica. Niente più storie serie. Se stai con una di trent’anni di meno, cosa ti illudi, che ami te? Mi piace ancora farmi vedere in giro con una bella ragazza, farle qualche regalo, però con l’amore ho chiuso».

 

daniela santanche massimo boldi cecchetto boldi artom burionimelania rizzoli massimo boldimassimo boldimassimo boldi raffaella carràboldi de sicaBOLDI BERLUSCONIBOLDI BERLUSCONIanna falchi boldi spqrchristian de sica massimo boldi ezio greggioboldi de sicaBOLDI DE SICAmassimo boldi

(...)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA