BOB DYLAN BRINDA A BAROLO! - STASERA MR. ZIMMERMAN IN CONCERTO NELLE LANGHE, LO ASPETTA UN PIANOFORTE A CODA: A 71 ANNI I POLPASTRELLI (E LA SCHIENA) DI BOB NON REGGONO PIU’ CHITARRA E STARE IN PIEDI - PATTI SMITH RACCONTA L’INCONTRO CON DYLAN 40 ANNI FA A NEW YORK: “IO ODIO I POETI” E FU SUBITO “DARK EYES” CON LE GOCCE DI SUDORE MESCOLATE SUL MICROFONO - CHISSA’ COSA E COME CANTERA’..…

Piero Negri per "la Stampa"

"Io odio i poeti», disse Patti Smith quando incontrò per la prima volta Bob Dylan. Accadde molti anni fa, quasi quaranta, in un locale di New York che non esiste più, quando Dylan andò, in incognito, ad assistere a uno dei primi concerti del neonato gruppo rock di Patti Smith. «Percepivo un'atmosfera particolare, una speciale elettricità nell'aria, e non sapevo spiegarmi perché. Finché, a fine serata, in camerino apparve lui, il mio eroe, bello, intelligente e sarcastico: "C'è qualche poeta, da queste parti?", chiese. E io gli risposi, appunto, che i poeti li odiavo».

Un incontro dai toni di sfida che portò, più di vent'anni dopo, a una collaborazione: «Era il 1995, io non suonavo dal vivo da quindici anni racconta ancora Patti Smith - e mi chiese di fare un tour con lui. Mio marito era appena morto, lui disse che tornare sul palco mi avrebbe aiutato a riconquistare le vecchie sicurezze. Tanto che mi offrì di duettare in una canzone, una delle sue. Scelsi Dark Eyes , un pezzo del 1985, bellissimo.

E una sera, quando ci trovammo a cantare nello stesso microfono, mi accorsi di un dettaglio che non potrò mai dimenticare. Un filo di sudore mi scendeva dal naso e un filo uguale scendeva dal suo: guardai in basso, verso il microfono, vidi i nostri sudori che si mescolavano sul rivestimento del microfono, pensai che la vita è proprio strana, e che se sei capace di attendere abbastanza a lungo tutto può accadere, anche che il tuo sudore si mescoli a quello di Bob Dylan, l'eroe della tua giovinezza, quello che imbracciando una chitarra elettrica ti ha cambiato la vita».

Tutto può accadere, anche che Bob Dylan (come Patti Smith, se è per questo) venga a suonare a Barolo, nelle Langhe, una capitale mondiale del vino di qualità che finora non aveva mai fatto la sua comparsa sulle mappe planetarie della musica rock. Dylan chiude oggi la quarta edizione di «Collisioni», un festival letterario che è gradualmente (e con grande successo) migrato verso la musica. Quest'anno vi hanno partecipato, oltre a Dylan e Patti Smith, anche Zucchero, Boy George, il disc jockey Claudio Coccoluto, Vinicio Capossela, e gli organizzatori dichiarano per le prime due giornate, quelle di venerdì e sabato, un afflusso di 45 mila spettatori.

Dylan chiude oggi la serie di incontri con un concerto che si è incastrato all'interno di un giro europeo che è partito dall'Inghilterra il 30 giugno e si conclude in Francia (a Carhaix, in Bretagna) il 22 luglio. Dal 1988, dicono i cultori della materia, Dylan si è imbarcato in un «never ending tour», una tournée infinita con brevi pause e pochissime variazioni, che proprio perché spesso sono minime gli esperti soppesano con grande cura.

Bene, questa volta pare proprio che la novità ci sia, e non piccola: per la prima volta, e per la metà dei brani in scaletta, Dylan suona dal vivo il pianoforte a coda. Negli ultimi dieci anni, le tastiere (suonate in piedi) avevano sostituito la chitarra per una buona parte dello spettacolo, per motivi che avevano più a che fare con l'età che con l'arte. La chitarra affatica la schiena e le dita, e Dylan lo scorso maggio ha compiuto 71 anni.

Meglio passare al pianoforte a coda, che si suona seduti sullo sgabello, e meglio ripassare il proprio sterminato repertorio con qualche, sia pur minima, concessione alle richieste del pubblico. Anche così si può interpretare l'altra grande novità degli ultimi concerti europei, e cioè la presenza, come unico e conclusivo bis, di Blowin' In The Wind , l'inno all'idealismo Anni Sessanta che Dylan eseguì per la prima volta 60 anni fa, nell'aprile del 1962, e che forse proprio per questo è tornato in scaletta.

Dylan non l'ha inserito nei suoi concerti molto spesso negli ultimi anni, mentre negli ultimi dieci concerti è mancata solo due volte. Certo, nella piazza di Barolo, circondata da tre lati dalle belle colline delle Langhe, battute da quel vento che sa di mare e che qui chiamano appunto «marin», sarebbe proprio un peccato che facesse un'eccezione. I biglietti, seimila, sono andati esauriti in pochi giorni, c'è attesa per un evento che si immagina irripetibile, e stasera Blowin' In The Wind decisamente non può mancare.

 

BOB DYLANBOB DYLAN E PATTI SMITH INSIEME SUL PALCO NEL 1995BOB DYLAN IN SCENA AL FOREST HILLS STADIUM PATTI SMITH BOB DYLAN A NEW YORK patti smith 03

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)