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I PARTITI FUORI DALLA RAI (SEEE) - DI MAIO: 'SENZA INTESA, NIENTE PRESIDENTE'. MA LA VIGILANZA SCRIVE AL CDA: ''SI PRONUNCI SU UN NUOVO NOME DOPO LA BOCCIATURA DI FOA''. DAVANTI ALLA COMMISSIONE POTREBBE ANDARE ANCHE IL MINISTRO TRIA, VISTO CHE È IL TESORO A INDICARE PRESIDENTE E AD. MA LUI NON VUOLE METTERSI IN MEZZO ALLA FAIDA POLITICA TRA SALVINI E BERLUSCONI. E PURE I GRILLINI, DA PARAGONE A FICO, HANNO GIA' SCARICATO FOA

 

  1. RAI: DI MAIO, FINCHÉ MANCA INTESA NON C'È PRESIDENTE

 (ANSA) - "Per quanto mi riguarda il Cda è pienamente operativo. Bisogna eleggere il presidente della Rai, la legge dice che serve un'intesa tra i gruppi e fino a quando non c'è questa intesa non c'è un presidente". Così Luigi Di Maio a margine dei lavori del Senato dove sono in corso le votazioni sul decreto dignità.

 

 

  1. RAI, LA VIGILANZA SCRIVE AL CDA: «SI PRONUNCI SU UN NUOVO PRESIDENTE

Paolo Conti per www.corriere.it

 

Marcello Foa

Svolta decisiva nel caso Rai. Annuncia Davide Faraone, capogruppo Pd in commissione, dopo la riunione di oggi dell’ufficio di presidenza della Vigilanza: «Questa mattina l’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza sulla Rai si è riunito ed ha deciso all’unanimità di inviare una lettera al CdA della RAI affinché domani si pronunci sulla scelta di un nuovo Presidente dopo la bocciatura parlamentare di Marcello Foa».

 

Faraone così commenta: «Mi sembra un atto importante a cui mi auguro il Cda voglia dare una risposta urgente. È assolutamente necessario che il servizio pubblico completi il suo organigramma dopo che il Parlamento, attraverso il voto della Vigilanza, ha bocciato Foa. Il Cda prenda atto della situazione e sblocchi una situazione non più sostenibile».

 

Conferma Gianluigi Paragone, Senatore M5S e membro della commissione di Vigilanza: «Ci auguriamo che il Consiglio di Amministrazione della Rai scelga al più presto il proprio presidente e lo sottoponga alla Vigilanza, senza alcuna pressione da parte dei partiti». A questo punto tocca al Consiglio di amministrazione Rai, convocato già per domani pomeriggio alle 16, analizzare il messaggio della Vigilanza e decidere di conseguenza. Sembra a questo punto difficile (vista l’unanimità della richiesta) una «resistenza» di Marcello Foa.

salvini di maio

 

La commissione bicamerale sulla Rai è l’espressione dei due rami del Parlamento ed è l’organismo che assicura la corretta vita istituzionale del Servizio pubblico radiotelevisivo. Dopo la bocciatura da parte della Vigilanza, Foa è rimasto a viale Mazzini come Consigliere anziani. La Vigilanza non ha richiesto l’audizione del ministro Tria, come sembrava sicuro, ma ha direttamente proceduto alla richiesta al Consiglio di amministrazione.

 

 

  1. RAI, TRIA PRONTO AD ANDARE IN VIGILANZA FICO SI SCHIERA CON L' OPPOSIZIONE SU FOA

Ilario Lombardo per ''La Stampa''

 

 

È finita esattamente come non avrebbe voluto lui quando, forse un po' troppo di fretta, andava esultando che la Rai sarebbe stata «libera dai partiti». Certamente il presidente della Camera Roberto Fico, grillino con nel cuore la battaglia per l' indipendenza del servizio pubblico, non si sarebbe voluto trovare a dar ragione a un partito di opposizione che chiede quello che ha sempre chiesto lui: «Un presidente di garanzia».

gianluigi paragone

 

L' appuntamento era stato fissato una settimana fa, dopo la bocciatura in commissione di Vigilanza di Marcello Foa, indicato dalla Lega e votato dal consiglio di amministrazione come presidente. Ieri i capigruppo del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci hanno incontrato i presidenti di Camera e Senato, Fico e Maria Elisabetta Casellati, per chiedere «il rispetto della volontà del Parlamento», espressa tramite la decisione della commissione, organo di rilevanza costituzionale che serve a bilanciare il predominio governativo del cda.

 

gianluigi paragone emilio carelli

«Ci hanno dato ragione» hanno detto uscendo i due dem: «Ma dopotutto lo dice la legge». Per Fico come per Casellati la situazione si sta trascinando troppo. Anche perché gli attori coinvolti non sembrano intenzionati a cedere dalla propria trincea. La Lega insiste, il M5S imbarazzato resta in silenzio, il governo rischia di spaccarsi, e le opposizioni, Forza Italia e Pd, continuano a chiedere un nome alternativo, appellandosi ai pareri dei giuristi concordi sul fatto che Foa debba essere sostituito.

 

La Lega insiste

È il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti a parlare al posto del leader Matteo Salvini, per ribadire che il giornalista dalle simpatie sovraniste «resta per motivi di età consigliere anziano e fin quando non ci sarà un presidente si andrà avanti così». A meno che nelle prossime 24 ore non ci sia quella svolta che i leghisti si augurano: «Io spero sempre che ci sia un pentimento da parte di Berlusconi», confida Giorgetti.

davide faraone

 

Una speranza che sfuma alla prima dichiarazione di Fi, affidata alla deputata Patrizia Marrocco, membro della Vigilanza: «Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. La candidatura di Foa è una partita finita». Chi dei parlamentari forzisti lo ha sentito nelle ultime ore, conferma che ormai Berlusconi è irremovibile. L' ex Cavaliere ha compreso che in questa fase ha in mano un vantaggio politico, l' unico, da giocarsi contro il quasi-ex-alleato leghista.

 

La posizione del Tesoro

Anche il presidente in quota Fi della Vigilanza, Alberto Barachini, si è dato un gran da fare ieri in vista dell' ufficio di presidenza convocato per questa mattina alle 8,30. Il tempo stringe: domani pomeriggio il cda dovrebbe approvare i contratti della ventiquattresima stagione di Un posto al Sole e degli highlights del campionato di calcio. In tanti sono già pronti a presentare ricorso, sostenendo la non operatività di un consiglio senza presidente.

GIOVANNI TRIA

 

Barachini ha chiesto un parere al giurista Beniamino Caravita di Toritto e pure il sindacato interno alla Rai, Usigrai, la Fnsi e l' Ordine dei giornalisti hanno espresso la loro opinione: tutti d' accordo sul fatto che Foa vada sostituito.

 

Per trovare una soluzione, e confermargli l' invito a presentarsi in Vigilanza, Barachini ha anche sentito il ministro dell' Economia Giovanni Tria, principale azionista della Rai.

È il ministro, per legge, a indicare presidente e amministratore delegato, anche se Tria sta esprimendo un atteggiamento quasi notarile, in una partita che è tutta politica e tutta in mano ai partiti della maggioranza.

 

Ha comunque dato piena disponibilità a un confronto in commissione, a questo punto molto probabilmente a settembre. Sempre che in queste ore non spunti fuori un nome condiviso. In tal caso i commissari della Vigilanza dovranno lasciare ombrelloni e sdraio e precipitarsi a Roma entro dieci giorni dal voto del cda, per ratificarlo.

LUIGI DI MAIO ROBERTO FICO

 

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